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Calciomercato, il futuro di CR7 e della Juve dipende da Mbappè e Psg

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È tempo di decisioni. Le big hanno ripreso a lavorare ormai da diversi giorni, ma solo ora cominciano a riabbracciare i giocatori più importanti, reduci da Europei e Coppa America (salvo qualche eccezione) e dunque non ancora agli ordini dei rispettivi allenatori. Lo faranno a breve, dando finalmente la spinta al mercato delle loro squadre, in un senso o nell’altro. Il caso più eclatante è sicuramente quello di Cristiano Ronaldo, che rientrerà a Torino nel weekend per poi aggregarsi ai compagni juventini lunedì 26: quello che si chiedono in molti è se si tratterà realmente del primo giorno di scuola, oppure soltanto di una visita di cortesia, in attesa che il mercato, segnatamente Parigi, faccia la sua mossa. Già, perché il futuro di CR7 appare legato a doppio filo a quello di Mbappé, la cui permanenza al PSG è tutt’altro che scontata. Dovesse partire, alla luce di un contratto in scadenza nel 2022 che Kylian, corteggiato dal Real Madrid, non ha ancora rinnovato nonostante l’ingaggio di 30 milioni offertogli da Al-Khelaifi, ecco che i francesi si tufferebbero a pesce proprio su Ronaldo, il cui profilo, al pari di Messi, è l’unico in grado di far digerire ai tifosi una simile perdita.

In tutto questo però c’è anche la Juve, non propriamente una squadretta di provincia succube delle big, ragion per cui è lecito attendersi una risposta a breve proprio dal portoghese, l’unico a poter decidere autonomamente del suo futuro. Una sua eventuale partenza costringerebbe Cherubini a muoversi immediatamente sul mercato, il che si presta a una duplice interpretazione: da una parte, infatti, la Signora perderebbe il suo giocatore più rappresentativo (36 gol totali nella scorsa stagione, a cui bisogna aggiungere i 5 all’Europeo), dall’altra però, forte del risparmio del suo mega stipendio, avrebbe più margine di manovra per le altre operazioni, attualmente in stand by proprio per questioni economiche. Su tutte quella relativa a Locatelli, ancora ferma nonostante due mesi (abbondanti) di trattative: il Sassuolo, forte dell’interessamento dell’Arsenal, non si muove da quota 40 milioni, troppi per la Juve di oggi, costretta a trovare la quadra aguzzando ingegno e fantasia.

L’ultima offerta va proprio in questo senso, con 5 milioni subito, 20 entro il 2023, 7 di bonus legati agli obiettivi e la percentuale del 25% sulla futura rivendita. Scenario che non fa assolutamente impazzire di gioia gli emiliani, abituati a fissare un prezzo e a non fare sconti (ne sa qualcosa proprio la Juve, già un anno fa su Locatelli e rimasta invece a mani vuote), ma gradita invece al giocatore, sin qui aperto solo ai bianconeri. Anche il rinnovo di Dybala, al momento, è fermo nel più classico dei vicoli ciechi, perché Cherubini non può permettersi di aumentare il monte ingaggi senza aver prima ceduto qualcuno: il problema però è che il tempo scorre e Paulo si appresta a cominciare la stagione in scadenza di contratto, con tutti i rischi del caso. Nei prossimi giorni a Torino arriverà Jorge Antun, procuratore dell’argentino, per un summit che ha tutta l’aria di poter essere decisivo.

Da affrontare poi c’è anche la questione Chiellini, attualmente svincolato: il difensore, fresco campione d’Europa con la Nazionale, sa di godere della stima di Allegri, ma è fortemente tentato dal chiudere la carriera al Real Madrid, dove troverebbe Carlo Ancelotti, a sua volta deciso a sostituire Sergio Ramos con un profilo di pari livello. Tanti movimenti insomma, proprio come da altre parti. In casa Inter per esempio si cerca ancora il sostituto di Hakimi, con Nandez e Bellerin in pole position. L’uruguaiano sarebbe il preferito per tutta una serie di motivi: tattici, visto che può giocare sia a destra che in mezzo ed economici, alla luce dei rapporti con il Cagliari che favorirebbero le formule più convenienti (ma Giulini non è certo Babbo Natale). Trattare con l’Arsenal invece è più complicato, ma lo spagnolo, al pari di Nandez, ha già dato l’assenso al trasferimento, ragion per cui è possibile che arrivino addirittura entrambi, a patto però di convincere i club ad accettare il prestito con diritto di riscatto. Il Milan invece, dopo la frenesia delle scorse settimane, attraversa una fase di riflessione, senza però perdere di vista gli obiettivi principali.

La casella più impellente resta quella del trequartista, solo tamponata dal riscatto di Brahim Diaz. Pioli infatti ha bisogno di un altro interprete del ruolo e qui, dopo il riavvicinamento tra la Lazio e Luis Alberto, è tornato in pole il nome di Vlasic, per cui il CSKA Mosca continua però a chiedere 30 milioni. Troppi per le casse di via Aldo Rossi, almeno in questa fase: prima di prendere decisioni, infatti, è il caso di far cassa con gli esuberi tipo Hauge (trattativa aperta con l’Eintracht Francoforte), Conti e Caldara (entrambi richiesti dal Venezia). Tornando alla Lazio, oltre al discorso Luis Alberto (la sensazione è che il golpe, alla luce del contratto appena rinnovato fino al 2025, sia fallito), c’è da registrare l’interessamento per Callejon, in uscita dalla Fiorentina: Sarri lo riabbraccerebbe volentieri e anche lui tornerebbe di corsa agli ordini del Comandante, ma i 2 milioni offerti da Lotito, per ora, non hanno convinto Commisso. Mercato in stand by anche per il Napoli, sostanzialmente legato a Insigne e Koulibaly.

Spalletti ha preso una posizione piuttosto netta su entrambi, ora però la palla passa a De Laurentiis: sarà lui, infatti, a dover decidere il da farsi sia sul fantasista azzurro (in scadenza l’anno prossimo) che sul difensore, piuttosto sensibile alla corte del Manchester United (che però ha offerto solo 30 milioni). Giorni caldi anche per la Roma, che dopo aver accolto Rui Patricio e in attesa di Vina, monitora con attenzione la pista Belotti. L’attaccante infatti non sta rinnovando il contratto con il Torino e Mourinho lo prenderebbe volentieri, tanto più che Dzeko ha un ingaggio pesantissimo e i giallorossi, al di là delle smentite ufficiali, non lo incatenerebbero certo a Trigoria. Vedremo quel che succederà, intanto però i movimenti più grossi arrivano dall’estero, dove lo scatenato PSG prepara l’assalto anche a Pogba (Raiola, vista la scadenza nel 2022, ha promesso di poterlo liberare per 50 milioni), il Manchester United si “consola” con Sancho (al Borussia Dortmund sono andati 85 milioni) e il City prepara l’assalto a Kane, in procinto di lasciare il Tottenham per la cifra monstre di 190 milioni.

Paratici investirebbe una piccola parte di cotanto tesoretto su Romero, che l’Atalanta lascerebbe partire per 50 milioni: curioso che proprio lui, ai tempi della Juventus, lo cedette per 16 milioni e ora sia pronto a ricomprarlo sostanzialmente al triplo.

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