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Calciomercato: Ibra in vista, Conte scalpita, addio Napoli

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Ancora un po’ di pazienza, poi sarà davvero calciomercato. Manca un mese un mezzo alla riapertura ufficiale delle liste (2 gennaio, chiusura il 31) ma le grandi, com’è ovvio che sia, hanno già iniziato a muoversi, ammesso che abbiano mai smesso di farlo. Tutte, nessuna esclusa, sono coinvolte nel giro, chi per comprare e chi per vendere, nella speranza di azzeccare i tasselli giusti e raggiungere i rispettivi obiettivi. Partiamo dall’Inter, “costretta”, suo malgrado, a scendere in pista dagli sfoghi di Conte, quantomai ansioso (eufemismo) di ricevere rinforzi. Sulla lista del tecnico ci sono anzitutto un centrocampista e un attaccante, in grado di aumentare il valore della rosa ma anche di far rifiatare gli elementi più spremuti. I nomi più caldi, al momento, sono quelli di Kulusevski, De Paul e Giroud, profili molto diversi tra loro ma allo stesso tempo graditi. 

Il giovane svedese di origine macedone è la grande novità di questo campionato: il Parma se lo gode ma sarà l’Atalanta, proprietaria del cartellino, a ricavarne una bella cifra, sempre che non decida di tenerselo ancora per un anno. Molto dipenderà dall’Inter e da quanto sarà disposta a offrire: di fronte a una cifra importante (non meno di 30 milioni) Kulusevski partirà, viceversa finirà la stagione in Emilia e il discorso verrà rimandato a giugno. Più o meno le stesse cifre girano attorno al nome di De Paul, trattenuto dall’Udinese in estate ma ancora in odore di mercato. È chiaro che il club nerazzurro punterà su uno solo dei due, sempre che Marotta, alla fine, non decida di alzare l’asticella e puntare su un profilo di maggior spessore.

In questo caso l’ideale sarebbe Rakitic, scontento del poco impiego in quel di Barcellona e deciso a cambiare aria. Il problema però, più che il cartellino, sarebbe l’ingaggio visto che il 31enne croato percepisce 8 milioni a stagione, cifra decisamente superiore ai paletti fissati da Suning. Ma un sacrificio, se si vuole accontentare Conte, va fatto e non solo a centrocampo. L’altro reparto che necessita di aiuto è l’attacco, attualmente fermo ai soli Lautaro Martinez, Lukaku e il baby Esposito, decisamente poco se si vuole correre su più fronti. Giroud, messo ai margini dal Chelsea di Lampard, sarebbe un vice ideale mentre la pista Mertens, emersa nei giorni scorsi, non sta decollando per via delle perplessità del tecnico, ma anche e soprattutto delle sue richieste, fissate su un triennale da 6 milioni a stagione. 

Occhio poi all’eventualità Florenzi, sempre più in crescita dopo l’accantonamento di Fonseca, che lo ha escluso senza spiegazioni (almeno in pubblico) dalle ultime gare. L’esterno piace tantissimo a Conte sin dai tempi della Nazionale ed è chiaro che prenderebbe in grande considerazione il trasferimento, tanto più se le cose con la Roma non dovessero migliorare. La squadra che ha più bisogno di mercato è però il Milan, come si evince dal disastroso inizio di stagione. In estate Maldini e Boban puntarono molto sui giovani, ora però è tempo di cambiare strategia andando su profili di esperienza e spessore, ovviamente compatibili con le ristrettezze imposte dall’Uefa. 

Il nome che fa sognare da settimane è quello di Ibrahimovic, a breve libero da vincoli contrattuali con i Los Angeles Galaxy, salutati con un tweet dei suoi (“ora potete tornare a guardare il baseball”), giusto per far capire che gli anni passano (a ottobre ne ha fatti 38) ma la grinta è sempre la stessa. Zlatan non ha ancora deciso cosa fare, quel che è certo è che gradirebbe molto un ritorno in Italia e nella fattispecie a Milano, città amatissima anche da sua moglie. Occhio però anche al Bologna di Sinisa Mihajlovic, la cui vicenda ha molto colpito lo svedese che, da buon amico, verrebbe volentieri ad aiutarlo in questo difficile momento: si tratterebbe di una mossa di cuore, non certo economica, una sorta di inedito per uno come lui e forse, proprio per questo, ancor più stuzzicante. Infine sulle sue tracce c’è il Napoli le cui quotazioni, dopo il caos delle scorse settimane, sono un po’ scese.

A guardar bene però il suo acquisto potrebbe essere la mossa ideale per De Laurentiis, chiamato a uno dei suoi “coup de theatre” per ribaltare la negatività del momento. Staremo a vedere, è chiaro però che i rossoneri non possono limitarsi al solo Ibra. Maldini vorrebbe regalare a Pioli un rinforzo per reparto a cominciare dal centrocampo: il nome caldo è quello di Xhaka dell’Arsenal, in rottura con l’ambiente e deciso a cambiare aria. Dietro invece si torna a parlare di Demiral, diventato ormai l’ultimo difensore in ordine di gradimento per Sarri, che la Juve potrebbe anche cedere dopo aver tenuto duro in estate. Con i bianconeri poi, qualora non dovesse concretizzarsi Ibra, si farà un tentativo anche per Mandzukic, per quanto sembri ormai destinato alla Premier League. Finanziare tutto ciò non sarà facile e renderà dunque indispensabili alcune cessioni, su tutte quelle di Kessié (Wolverhampton), Borini e Rodriguez, ormai di troppo nella rosa di Pioli. 

Per la Juve invece quello invernale sarà un mercato soprattutto di sfoltimento, nel tentativo di completare il lavoro estivo. Oltre al croato e a Demiral (o Rugani), potrebbe partire un centrocampista: Emre Can è il più probabile ma occhio a Rabiot, sin qui molto lontano dalle aspettative. Inutile invece fantasticare troppo sul discorso Ronaldo, anche se la stampa straniera, in particolare quella spagnola, ha scritto un po’ di tutto su un suo addio alla Juventus. La verità è che CR7 resterà a Torino almeno fino a giugno, dopodiché non bisogna escludere nulla, indipendentemente dal contratto in essere fino al 2021. Aria di rivoluzione invece a Napoli, dove il caos-ritiro ha indotto De Laurentiis a chiudere un ciclo. Diversi giocatori storici come Mertens, Callejon e Insigne sembrano destinati a partire, anche se è improbabile che questo avvenga a gennaio, quantomeno per tutti e tre. 

I primi due comunque sono in scadenza di contratto, ragion per cui ADL avrebbe tutto l’interesse a privarsene subito, evitando così di perderli a parametro zero. Attenzione poi ad Allan, uno dei più oltranzisti nell’ormai celebre caos post Salisburgo: il brasiliano non ha mai digerito la mancata cessione al PSG e questa volta potrebbe davvero partire, seppur a una cifra decisamente inferiore ai 65 milioni rifiutati un anno fa. Insomma, mai come questa volta il mercato di gennaio si preannuncia scoppiettante e ricco di colpi di scena: i tempi in cui veniva definito “di riparazione”, del resto, sono finiti da un pezzo. 

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