Terremoto nel mondo del calcio con due inchieste differenti che mettono con le spalle al muro nomi importanti del calcio italiano come l’amministratore delegato del Milan Adriano Galliani, e i presidenti di Lazio, Genoa e Bari Claudio Lotito, Enrico Preziosi e Gianluca Paparesta.
CRAC PARMA: INDAGATO ANCHE GALLIANI
L’accusa è pesante e si lega al caos che ha portato il Parma nel giro di pochi mesi dalla Serie A alla lega dilettantistica lasciando dietro di sé centinaia di creditori. L’amministratore delegato del Milan Adriano Galliani è stato iscritto nel registro degli indagati per concorso in bancarotta in merito al crac del Parma. A riportare la notizia è l’edizione odierna della Gazzetta di Parma.
Secondo quanto riporta il quotidiano emiliano, l’ad del Milan è finito nelle carte della magistratura di Parma in merito all’acquisto di Paletta fatto nel mercato di riparazione di gennaio-febbraio 2015. Per i magistrati, la cifra sborsata dal club rossonero per l’acquisto del difensore italo-argentino (2,5 milioni di euro) sarebbe stata decisamente inferiore rispetto alla quotazione di mercato che in quel momento aveva l’ex centrale dei ducali. Acquistando Paletta sottocosto, dunque, Galliani avrebbe così contribuito a un “ulteriore depauperamento del patrimonio societario”.
A stretto giro è arrivata la risposta del club rossonero con una breve nota sul proprio sito internet ufficiale in cui sottolinea “la perfetta regolarità dell’operazione ed è certo che identica sarà la valutazione dei magistrati competenti”. Da sottolineare come a pochi mesi dall’acquisto, il difensore ha già nuovamente cambiato casacca passando in estate all’Atalanta.
DIRITTI TV E FINANZIAMENTI ILLECITI: INDAGATI LOTITO, PREZIOSI E PAPARESTA
L’altra inchiesta che sta scuotendo il mondo del calcio italiano è sul tavolo della Procura di Milano che sta lavorando su ben tre fronti. Tutto sembra partire da un episodio che all’apparenza sembra non avere legami con il mondo del calcio: l’arresto di venerdì scorso a Lugano del fiscalista Andrea Baroni, partner della ‘Tax and Finance’ (T&F). Baroni è stato arrestato con l’accusa di associazione per delinquere finalizzata al riciclaggio di denaro frutto di evasione fiscale dei suoi clienti italiani. E fra questi clienti ci sarebbe, fra gli altri, anche M. B., numero uno della Infront Italy srl, la società che ha in mano il calcio italiano, che si occupa dei diritti televisivi di Serie A, Serie B e Coppa Italia e che si occupa dei diritti di marketing di Milan, Lazio, Genoa e Sampdoria. E sono i diritti tv il tema centrale delle indagini della Procura di Milano.
Uno dei filoni dell’inchiesta dei giudici milanesi è relativo ai bandi sui diritti tv per il triennio 2015-2018. Il reato, secondo la Procura, è quello di turbativa d’asta e turbata libertà degli incanti. Perché? Stando alle ipotesi della Procura le società di calcio si sarebbero rivolte a Infront per l’asta sui diritti tv la quale avrebbe pilotato il bando in favore di Mediaset. Da qui le perquisizioni nelle sedi di Infront, Mediaset e nelle abitazioni di uomini chiave delle due società. Parallelamente a questa vicenda ecco che a maggio il Garante per la concorrenza apre un’istruttoria per controllare l’esistenza di “condotte potenzialmente restrittive della concorrenza poste in essere dagli operatori Sky, Rti (Mediaset) e Lega Calcio, nonchè dell’advisor Infront Italy che cura gli aspetti relativi all’assegnazione dei diritti audiovisivi”.
Ma i guai per Infront non finiscono qui. Perché un’altra parte dell’inchiesta è quella relativa all’ipotesi di ostacolo alle attività di vigilanza della Covisoc, l’organo che si occupa di controllare i conti dei club consentendo l’iscrizione al campionato. E sotto la lente di ingrandimento della Procura di Milano sono finiti i conti di Genoa e Bari che potrebbero aver ricevuto dei finanziamenti proprio dalla Infront. L’azienda di M.B. avrebbe finanziato illecitamente Genoa e Bari per far quadrare i conti delle due società e garantire loro l’iscrizione ai campionati di A e B. Denaro vitale per le due società: 15 milioni di euro per il Genoa, messi a disposizione da Riccardo Silva tramite Infront e gestiti dalla T&F di Andrea Baroni, e 460mila euro per il Bari, necessari per pagare gli stipendi dei calciatori. Ecco perché nel registro degli indagati della Procura compaiono i nomi di Enrico Preziosi, presidente del Genoa, e Gianluca Paparesta, ex arbitro e oggi presidente del Bari. A questi due nomi si aggiunge quello di Claudio Lotito in virtù del suo ruolo all’interno del consiglio federale della Figc. Intanto il legale di Lotito Gian Michele Gentile ha spiegato di non aver ricevuto nessun atto al momento dalla Procura di Milano. “Se il pubblico ministero sta indagando su Lotito comunicherà a Lotito che sta indagando su di lui, lo inviterà a nominare un difensore e a me dire se intende essere sentito o meno ma non ci possiamo muovere sulla base delle notizie di stampa. La procura di Milano non ha mandato nessun atto. Non c’è un atto processuale che dica a Lotito sei indagato”.