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Calcio, neanche l’Inter ferma questa Juve: 1-2 e Cambiasso perde la testa…

La vendetta è servita. La Juventus si riprende con gli interessi ciò che gli era stato tolto un girone fa, quando l’Inter di Stramaccioni espugnò lo Stadium nello stupore generale. Oggi invece gli applausi vanno tutti alla banda di Conte, che si è cucita sulla maglia un altro pezzo di scudetto. Mettiamo da parte la scaramanzia: il titolo è questione di settimane e solo un disastro inimmaginabile potrebbe ribaltare gli scenari. D’altronde mai vittoria sarà più meritata, perché questa Juventus non conosce confini, perlomeno in Italia. In attesa di vederla all’opera in Champions la squadra di Conte ha vinto la partita più sentita dell’anno, perlomeno per i tifosi. E dire che qualcuno alla vigilia aveva ipotizzato scenari inquietanti, con la Juve distratta dall’impegno europeo di martedì. La risposta è arrivata dopo appena 3 minuti di gioco, quando Quagliarella ha gelato San Siro con un gran destro a giro che ha lasciato basito l’incolpevole Handanovic. La risposta dell’Inter non si è fatta attendere, ma Cassano prima e Palacio poi si sono dovuti inchinare ad un grande Buffon. Anche il portiere nerazzurro non è stato da meno, salvando i suoi in più occasioni. Nella ripresa l’Inter ha trovato il pareggio con un gran gol di Palacio, bravo a controllare in corsa e a freddare i bianconeri con un destro di precisione. In quel momento l’inerzia del match pendeva dalla parte interista, ma la Juve è squadra vera e lo ha dimostrato anche questa volta. Al 60° una bella giocata di Quagliarella ha esaltato le caratteristiche di Matri, rapace al punto giusto a tu per tu con Handanovic. “Grande risultato contro una squadra che ha qualità – ha spiegato euforico Antonio Conte. – Lo aveva dimostrato battendoci dopo 50 partite in cui non avevamo perso, lo aveva fatto vedere anche contro Milan e Napoli. Abbiamo messo un altro mattoncino verso lo scudetto, siamo vicini ma mancano ancora 8 partite, sono disponibili 24 punti e Napoli e Milan di certo accoglierebbero volentieri i nostri eventuali passi falsi”. Ma la litania sullo scudetto non convince più nessuno: solo un cataclisma potrà scucirlo dalle maglie della Juventus. Piuttosto è interessante capire cosa passi nella mente del tecnico bianconero, che alla vigilia si è clamorosamente dejuventinizzato. “Ho letto due testate importanti (Gazzetta dello Sport e Corriere dello Sport, ndr) parlare di “shock” o di “passaggio all’Inter”, dopo una conferenza stampa in cui avevo fatto solo un discorso sulla professionalità – la replica stizzita di Conte. – Ma il mio pensiero era riportato correttamente solo nel testo. Non ho mai detto che andrò all’Inter, o che me ne andrò via. Io sto benissimo qui, non sono i titoli dei giornali, comunque, a rovinare il mio rapporto con la gente. Il pubblico della Juventus sa chi sono”.

Clima decisamente più cupo in casa Inter, alle prese con una classifica che non lascia più spazio a voli pindarici. Il terzo posto, attualmente occupato dal Milan, dista ben 10 punti, anche se, è bene ricordarlo, i nerazzurri devono ancora recuperare il match con la Sampdoria (mercoledì, ore 18.30). Di questo passo però arrivare in Champions sarà impossibile, ecco perché urge un cambio di rotta immediato. “Ora dobbiamo vincere a Genova, agganciare la Lazio e rimanere attaccati al treno per la Champions – ha spiegato Stramaccioni. – L’importante è continuare a giocare così”. La prestazione tutto sommato è stata positiva, il che paradossalmente ha innervosito il tecnico nerazzurro. Altrimenti come spiegare il suo attacco all’arbitro Rizzoli? “Se non c’è calcio di rigore su Cassano allora c’è un giallo per simulazione – ha attaccato Strama, riferendosi ad un episodio avvenuto nel secondo tempo. – Senza nulla togliere al risultato finale non ricordo a memoria una squadra di vertice senza un calcio di rigore a favore per un girone intero. Eppure in area ci entriamo anche noi…”. Polemica alimentata anche da Moratti, che nel post partita ha caricato ulteriormente la dose: “E’ inutile lamentarsi con l’arbitro, ma c’era certamente un rigore su Cassano”. Recriminazioni che non ci stanno, perché nel primo tempo c’era anche un penalty per la Juventus, con Vidal atterrato in area da Handanovic. Meglio sorvolare su tutto ciò, così come sarebbe bello dimenticare l’entrata killer di Cambiasso su Giovinco, che è costata al Cuchu una sacrosanta espulsione e alla Formica Atomica un bello spavento. L’argentino si è subito scusato, ma il gesto resta bruttissimo. La Juve tira un sospiro di sollievo e si prepara per Monaco, dove troverà un avversario piuttosto in forma. Ieri il Bayern ha strapazzato l’Amburgo con un 9-2 (!) quasi incredibile. Ma con gli uomini di Conte sarà tutta un’altra storia.

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