Nasce il Napoli di Gattuso. Riflettori sul San Paolo in questo sabato che apre la 16esima giornata, con gli azzurri attesi dall’insidioso impegno con il Parma (ore 18). L’esonero di Ancelotti e il conseguente arrivo di Rino rendono il match ancor più stuzzicante di quanto già non fosse di suo: guai a dimenticare, infatti, che i ducali hanno 21 punti in classifica, gli stessi del Napoli. È evidente però che sono gli azzurri ad aver reso possibile tutto ciò, con un rendimento davvero al di sotto delle aspettative, tanto che nemmeno la qualificazione in Champions ha impedito a De Laurentiis di procedere al cambio di guida tecnica. Da Gattuso ci si aspetta una netta inversione di tendenza, a cominciare dall’astinenza di vittorie che dura ormai da quasi due mesi: l’ultima in campionato risale al 19 ottobre (2-0 sul Verona), dopodiché solo pareggi (4) e sconfitte (2).
Un ruolino di marcia disastroso, con la logica conseguenza di ritrovarsi addirittura al settimo posto in classifica, a 8 punti dalla coppia Cagliari-Roma che chiude la zona Champions. Il nuovo tecnico dovrà dunque marciare forte, pena rimanere fuori dalla prossima Europa che conta, evenienza che costerebbe a lui il rinnovo di contratto e al presidente un vero e proprio bagno economico. Messa così sembrerebbe uno scenario piuttosto scuro, a guardar bene però il Napoli ha tutto per riprendersi, a cominciare da una rosa ricca e competitiva, giudicata dallo stesso Gattuso come “ideale per il 4-3-3”. Ecco, uno degli aspetti più importanti del nuovo corso sarà proprio il cambio di modulo, con l’addio al mai amato (dai giocatori in primis) 4-4-2 ancelottiano in virtù di un sistema caro dai tempi di Sarri, con cui questa squadra ha indubbiamente fatto le cose migliori.
E poi, oltre ad allenamenti più intensi e approcci più “ruvidi”, stop al turnover illimitato: i 7-8 cambi a cui ci aveva abituato Ancelotti, portiere compreso, l rivedremo, forse, agli ottavi di Coppa Italia contro il Perugia dell’amico Oddo, non certo in campionato. Basterà tutto ciò per rimettere a posto un gruppo scollato e litigioso, in guerra aperta col presidente e, in alcuni suoi elementi, con la testa al mercato? Solo il tempo ce lo dirà, di certo però Gattuso ha già dimostrato al Milan di avere la scorza giusta per riuscirci, oltre che un bagaglio tecnico da non sottovalutare. Il suo primo Napoli ripartirà dunque da un 4-3-3 con Meret in porta, Di Lorenzo, Manolas, Koulibaly e Mario Rui in difesa, Fabian Ruiz, Allan e Zielinski a centrocampo, Callejon, Milik e Insigne in attacco, con Mertens e Lozano scalpitanti in panchina.
Di fronte ci sarà il Parma di D’Aversa, una delle note più liete di questo campionato, come ha dimostrato l’ultima vittoria di Genova e, più in generale, tutto il cammino fatto sin qui. “Voglio che i miei vadano al San Paolo con personalità – ha spiegato il tecnico ducale. – Se partiamo con il pensiero di portare via un punto molto probabilmente torneremo a mani vuote, bisogna andare in campo per cercare di fare il massimo”. L’idea è di provarci con un sistema di gioco speculare a quello di Gattuso, dunque 4-3-3 con Sepe tra i pali, Darmian, Iacoponi, Bruno Alves e Gagliolo nel reparto arretrato, Hernani, Brugman e Barillà in mediana, Kulusevski, Cornelius e Gervinho nel tridente offensivo. De Laurentiis, che nel frattempo ha dato l’ok all’acquisto di Amrabat (16 milioni, resterà a Verona fino a giugno), si augura di vedere un Napoli a immagine e somiglianza di Ringhio Star, come da lui ribattezzato in conferenza stampa: il tempo di tergiversare a metà classifica, infatti, è decisamente finito.