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Calcio: Juventus vicina allo scudetto, ma Conte ricorda Perugia nel 2000…

Da domenica sera il calcio italiano ripete all’unanimità che lo scudetto è in mano alla Juve e che a questo punto solo lei potrebbe perderlo. La cosa esalta i tifosi bianconeri, ma non fa per niente piacere ad Antonio Conte: “Rimaniamo coi piedi per terra, bisogna festeggiare solo quando si ha qualcosa in mano. Chi vince scrive la storia, chi arriva secondo no, questo per noi deve essere uno stimolo feroce”. Al Pacino Conte (copyright di Gattuso) non si smentisce mai, nemmeno ora che il sogno scudetto è davvero ad un passo. Scaramanzia a parte (di cui il calcio è pieno), ci sono effettivamente motivi validissimi per rimandare le celebrazioni: il tecnico bianconero era in campo il 14 maggio 2000, quando il nubifragio di Perugia gli portò via uno scudetto che sembrava già vinto, ferita rimarginatasi (in parte) il 5 maggio 2002, il giorno del suicidio sportivo dell’Inter a beneficio della Juve. Insomma, i precedenti maleauguranti (a seconda dei punti di vista s’intende) ci sono eccome, ecco perchè Conte non vuole che i suoi sottovalutino la sida di Cesena: “A me hanno sempre insegnato che prima di parlare bisogn vincere. E’ giusto che ci siano delle celebrazioni, perchè stiamo facendo un qualcosa di straordinario, ma dovremo essere bravi a non farci condizionare da tutto questo”.

Inevitabilmente però Antonio Conte comincia a sbottonarsi, d’altronde dopo la stagione straordinaria dei suoi non potrebbe essere altrimenti: “E’ bello essere a +3, ci siamo guadagnati il bonus di una partita di distacco dal Milan, ora mancano 5 finali. Sono sereno perchè i miei ragazzi mi hanno sempre stupito in positivo. Abbiamo superato prove straordinarie: da -7 a +3 in classifica, dimostrando maturità e personalità. La paura per noi non deve esistere, se avessi qualche timore manderei messaggi negativi ai miei calciatori”. Parole importanti, che gratificano il lavoro di giocatori e staff tecnico, ma quando i complimenti riguardano lui (vedi record d’imbattibilità), ecco che il tecnico bianconero torna a schernirsi: “Vedete, essere accostati ad allenatori che hanno fatto qualcosa di straordinario come Bernardini, Capello o Lippi ci deve riempire d’orgoglio, ma questi numeri avranno un vero valore solo se vinceremo. Altrimenti, pur restando cifre notevoli, non verranno ricordati da nessuno. Nel calcio conta vincere, solo quello”. Lo diceva anche un certo Gianpiero Boniperti, il che testimonia quanto sia elevata la juventinità di Conte. Tornando al campo, il tecnico dovrà necessariamente fare un po’ di turnover, perlomeno in attacco. Quagliarella è squalificato e il suo posto dovrebbe essere preso da Matri. Se, come sembra, sarà 3-5-2 (ma guai ad escludere le sorprese dell’ultimo minuto), l’altra novità sarà l’impiego di Caceres, che dovrebbe sostituire Lichtsteiner. Di fronte ci sarà un Cesena disperato e quasi retrocesso, che non potrà contare nemmeno su Mutu e Iaquinta, entrambi ai box per infortuni.

PROBABILI FORMAZIONI

Cesena (4-3-1-2):  Antonioli; Ceccarelli, Moras, Rodriguez, Comotto; Guana, Colucci, Parolo; Santana; Malonga, Rennella.

In panchina: Ravaglia, Lauro, Benalouane, Del Nero, Arrigoni, Filippi, Lolli.

Allenatore: Mario Beretta.

Indisponibili: Martinez, Pudil, Calderoni, Martinho, Mutu, Iaquinta.

Squalificati: Von Bergen.

Juventus (3-5-2):  Buffon; Barzagli, Bonucci, Chiellini; Caceres, Vidal, Pirlo, Marchisio, De Ceglie; Matri, Vucinic.

In panchina: Storari, Lichtsteiner, Padoin, Giaccherini, Pepe, Del Piero, Borriello.

Allenatore: Antonio Conte.

Indisponibili: nessuno.

Squalificati: Quagliarella.

Arbitro: Marco Guida (Torre Annunziata).

Assistenti: Petrella – De Luca.

Quarto uomo: Bergonzi.

Categories: Sport