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Calcio, il pagellone del 2016: svetta la Juve, flop dell’Inter

JUVENTUS – VOTO 8,5

Al 10 mancano due cose: la Champions League della scorsa stagione e la Supercoppa di Doha. Paradossalmente dunque le note negative sono arrivate all’inizio e alla fine del 2016, in mezzo però solo tante soddisfazioni, sotto tutti i punti di vista. Lo scudetto conquistato a maggio, la Coppa Italia, il primato nella classifica attuale e la vittoria nel girone di Champions. E poi un mercato scoppiettante, impreziosito dall’acquisto di Higuain, il più caro della storia bianconera. Difficile, oggettivamente, fare di meglio, eppure possibile. L’Europa, infatti, continua a rimanere tabù e poco importa che l’eliminazione col Bayern sia arrivata al termine di un doppio confronto vibrante, nel quale la Signora se l’è giocata alla pari con la corazzata tedesca. Allegri ci riproverà nel 2017, questa volta però con la consapevolezza che un flop non sarebbe accolto con consensi e applausi. La rosa attuale può giocarsela con tutti, nessuno escluso, e se non lo fa è solo per un timore reverenziale difficile da spiegare, eppure evidente. Il sesto scudetto è alla portata ma viene dato quasi per scontato: il popolo bianconero sogna la Champions, punto e basta. Oneri dei più forti, per i quali vincere non è importante ma l’unica cosa che conta.

ROMA – VOTO 7

Sul giudizio, comunque positivo, pesa inevitabilmente il preliminare di Champions: uscire in quel modo (0-3 col Porto e due espulsioni) ha finito per ridimensionare tutta la prima parte dell’anno, passata, appunto, a lottare per raggiungere quell’obiettivo. Roma è sempre a un passo dalla gloria ma non riesce mai ad ottenerla. Sconfiggere la sindrome da “vorrei ma non posso” è la vera sfida del 2017 giallorosso: non a caso Spalletti, uno che questa piazza la conosce bene, ha legato il suo futuro alla vittoria di un trofeo. Gesto coraggioso, non c’è dubbio, eppure logico e comprensibile. Ottenere 84 punti in 37 partite (media in linea con i top club d’Europa) e non vincere nulla può essere frustrante, tanto più con un potenziale di alto livello. Resta comunque la sensazione di essere vicini all’obiettivo, molto più di un anno fa sotto la gestione Garcia. Ma l’ultimo scalino, si sa, è sempre quello più difficile.

NAPOLI – VOTO 7

Vale più o meno lo stesso discorso fatto per la Roma, con alcune differenze. Il Napoli ha raggiunto gli ottavi di Champions, dunque l’élite d’Europa, punti alla mano però ha fatto più fatica in campionato e questo finisce per bilanciare il confronto. Nel 2016 nessuno (in Italia) ha giocato meglio degli azzurri, sempre in grado di offrire un calcio divertente e spettacolare. Sulla produttività dello stesso però dobbiamo metterci d’accordo: se l’obiettivo è allietare le folle e prendersi il podio del campionato allora ci siamo, se invece si vuole puntare a vincere qualcosa allora cambia tutto. A differenza della Roma però, dove il problema sembra più che altro tecnico, qui bisogna chiamare in causa Aurelio De Laurentiis. E’ lui a dover far compiere il salto di qualità definitivo alla squadra, come fatto capire più volte dallo stesso Sarri. Il “maestro” del 4-3-3 ha già fatto tanto, riuscendo a esaltare Higuain come nessuno prima di lui, a sopperire alla sua partenza con Milik e a inventarsi Mertens falso 9 una volta che questo si era fatto male. Un aiuto dal mercato sarebbe gradito e meritato: allora sì che il 2017 del Napoli potrebbe finalmente rivelarsi vincente.

MILAN – VOTO 6

Anche qui, come per la Juventus, incide la Supercoppa. Vincerla alza di mezzo voto il giudizio dei rossoneri, altrimenti fermi tra il 4 della prima parte dell’anno e il 7 della seconda. Un trofeo vinto, per quanto importante, non può certo cancellare tutto ciò che è accaduto nella scorsa stagione, una delle peggiori di tutta l’era Berlusconi e non solo per i risultati. L’esonero di Mihajlovic, la parentesi Brocchi, il mancato accesso all’Europa, i continui slittamenti del closing: in 30 anni non si era mai visto tanto caos! Poi però è arrivato Montella e magicamente le cose sono andate a posto. Il Milan, pur con un mercato di basso profilo, è risorto e si trova nella zona altissima della classifica. La Supercoppa è il giusto premio per un gruppo che ha saputo lottare senza paura, e questo nonostante un’incertezza societaria che continua tuttora. Non sappiamo cosa accadrà nel 2017: la squadra, forse, riuscirà a resistere lassù, o forse pagherà dazio ad avversarie oggettivamente più attrezzate. Intanto però il giudizio s’è capovolto e questa, date le premesse d’inizio stagione, è già una grande vittoria.

INTER – VOTO 5

Anno difficilissimo il 2016 dell’Inter, caratterizzato da 3 allenatori diversi (4 se vogliamo considerare anche la brevissima fase Vecchi), un cambio societario e le solite, infinite, polemiche. I nerazzurri restano imbattibili nel sapersi far male da soli: in Italia infatti nessuno riesce a catalizzare più guai di loro e questo indipendentemente dai risultati. Nella prima parte dell’anno, per esempio, non erano stati poi così male (4° posto e ritorno in Europa), eppure Mancini s’è trovato a dover gestire una vera e propria polveriera, sia interna che esterna. Tutto ciò che è successo dopo (De Boer chiamato a 10 giorni dall’inizio della stagione, per poi essere esonerato neanche 3 mesi dopo) è figlio di una confusione totale, oltre che di un vuoto di potere abbastanza incomprensibile. Il voto dunque è insufficiente ma attenzione a dar tutto per finito: il 2017 nerazzurro, per paradosso, potrebbe essere davvero importante. Nessuno in Italia ha una proprietà più ricca di Suning e già questa è una bella base di partenza. Pioli poi sembrerebbe aver trovato la quadra, il che ci porta a pensare a un’Inter pronta a spiccare il volo, o quantomeno con le potenzialità per farlo. Perché a volte, dalle macerie, possono nascere le cose migliori.

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