Lo “spareggio” Champions se lo prende il Napoli. Gli azzurri espugnano San Siro con una vittoria convincente e si portano al secondo posto in classifica, seppur a parimerito con la Roma e con una partita in più. Resta a secco invece il Milan, costretto, forse, ad abbandonare i sogni di gloria e focalizzarsi sull’Europa League, obiettivo alla portata ma non sicuro. Partita vibrante quella di San Siro, con un Napoli che ha cominciato fortissimo, tanto da far pensare a una vera e propria passeggiata. Poi però è uscito il Milan, e il copione è rimasto in bilico fino alla fine, proprio come si sovviene a un big match. “Abbiamo dimostrato che sappiamo anche soffrire – il commento di Sarri. – Purtroppo il nostro limite è quello di non capire che l’avversario è sull’orlo del ko, però siamo cresciuti tanto e vogliamo proseguire così”. Gli azzurri hanno ben donde a gioire: la classifica è ottima e il gioco pure. Semmai c’è da discutere sulla tenuta mentale della squadra, decisamente troppo ondivaga per essere definita buona. Anche ieri una partita che sembrava vinta (0-2 dopo appena 9’, reti di Insigne e Callejon) s’è clamorosamente riaperta, e questo al di là della rete di Kucka, l’uomo che sembrava poter rimettere tutto in discussione. In apertura di secondo tempo i rossoneri hanno sfiorato il 2-2, tanto da far pensare a un pareggio imminente (traversa di Pasalic), poi però col passare del tempo il Napoli ha ripreso le redini del gioco, e il risultato non è più cambiato. “Abbiamo giocato alla pari, anzi in alcuni tratti ancora meglio di loro – le parole di Montella. – Loro sono ai vertici da 7 anni, noi invece stiamo crescendo e non dobbiamo farci scoraggiare da una sconfitta. Sono orgoglioso dei miei perché ho visto fierezza, siamo stati bravi a non perdere la testa e a giocarcela fino alla fine”.
Il risultato di San Siro offre dunque all’Inter la grande occasione di sorpassare i cugini, a patto però di espugnare Palermo (ore 15). Una missione tutt’altro che impossibile, almeno sulla carta: i rosanero, infatti, navigano nella tempestosa zona retrocessione e non sembrano essere in grado di fermare i nerazzurri. Che, ultimamente, hanno davvero iniziato a correre. Le 5 vittorie consecutive in campionato (7 considerando anche Europa League e Coppa Italia) hanno ridato fiato a tutte le ambizioni Champions d’inizio stagione e il merito, inevitabilmente, non può che andare a Stefano Pioli, sin qui bravissimo nel rimettere a posto una situazione che sembrava molto complicata. “Ora però non dobbiamo sederci, il Palermo sarà molto determinato e lotterà con il coltello tra i denti – ha spiegato il tecnico. – I complimenti fanno piacere ma vanno maneggiati con cura, ho l’esperienza necessaria per sapere che le somme si tireranno solo il 28 maggio. Noi dobbiamo solo restare concentrati e lavorare per vincere tutte le partite che restano”. I nerazzurri si presentano al Barbera al gran completo (nessun indisponibile) ma il 4-2-3-1 sarà sostanzialmente quello delle ultime partite: Handanovic in porta, D’Ambrosio, Miranda, Murillo e Ansaldi in difesa, Brozovic e Gagliardini a centrocampo, Candreva, Banega e Perisic sulla trequarti alle spalle dell’unica punta Icardi. Corini, confermato a sorpresa in settimana da Zamparini, tenterà l’impresa affidandosi a un 3-5-1-1 con Posavec tra i pali, Cionek, Gonzalez e Goldaniga nel reparto arretrato, Rispoli, Henrique, Jajalo, Gazzi e Aleesami in mediana, Quaison a supporto di Nestorovski.