Un esame di maturità. Il Milan di Pioli si appresta alla trasferta di Bologna (ore 20.45) con l’obiettivo di cancellare la delusione di Oporto e prendersi il comando della classifica, seppur in attesa della risposta di Spalletti.
La partita è delicata e non solo per l’incognita rossoblu, capace di alternare prove da grande a clamorosi tracolli, ma anche per un calendario da sfruttare a tutti i costi, alla luce degli scontri diretti Roma-Napoli e Inter-Juventus.
Espugnare il Dall’Ara avrebbe dunque un peso decisamente alto, perché vorrebbe dire guadagnare punti su alcuni avversari, ma lo stesso discorso vale anche nel senso opposto, tanto più dopo la sconfitta di mercoledì. Il problema principale di Pioli riguarda le assenze, visto che in settimana non ha recuperato nessuno: anzi, al già numeroso elenco di assenti di sabato scorso si sono aggiunti anche Kessié e Pellegri, per un’emergenza che non sembra davvero aver fine.
“Non è un momento difficile, in una stagione lunga e fitta di impegna come la nostra è normale avere periodi così – ha glissato il tecnico -. Ho una rosa competitiva, siamo pronti per affrontare una partita difficile, contro un avversario molto concentrato e pieno di qualità. Conosco bene Mihajlovic, contro la Lazio ha vinto chiudendosi e ripartendo, siamo preparati a qualsiasi tipo atteggiamento ma conterà far girare la palla velocemente, dovremo farli muovere”.
“Avrei preferito affrontarli al completo, spero sempre che giochino i migliori – il pensiero di Sinisa -. Noi però guardiamo in casa nostra, sono sicuro che faremo una grande partita anche se sarà molto difficile. Il Milan è secondo in classifica e c’è da dire che spesso è stato punito dagli episodi, gioca bene, anche nell’ultima partita con il Verona ha ribaltato il risultato. Noi però giochiamo in casa e abbiamo dalla nostra il pubblico, sono convinto che faremo una grande partita”. Insomma, il match si annuncia interessantissimo ma è chiaro che sono i rossoneri a giocarsi di più, a maggior ragione ora che la Champions è quasi compromessa.
“Siamo consapevoli che abbiamo fatto una brutta partita, ma abbiamo capito i nostri errori e ora dobbiamo cercare di non ripeterli contro un avversario che ci metterà in difficoltà – ha proseguito Pioli, alla 100esima sulla panchina del Diavolo -. Non sapevo di questo traguardo, è normale che mi faccia felice ma resto concentrato solo sulla gara: si parla tanto del futuro, del campionato, della Champions, ma noi dobbiamo pensare a far bene anzitutto a Bologna”.
Pioli ha bisogno dei suoi leader, in particolare di Ibrahimovic e Giroud, apparsi piuttosto appannati in quel di Oporto, ma troppo importanti nell’economia della rosa. “Ibra ha bisogno di giocare e allenarsi, è una settimana giusta che è tornato a lavorare con noi – ha spiegato il tecnico -. Il minutaggio sarà in crescendo, devo ancora decidere chi partirà titolare tra lui e Giroud. La loro condizione non ci permette di giocare con le due punte, quando staranno meglio potremo anche vederli assieme”.
La scelta dell’attaccante è l’unico vero dubbio di formazione, anche perché con nove giocatori indisponibili non c’è gran margine di scelta. I rumors di Milanello vedono Zlatan in vantaggio per il ruolo di punta centrale, in un 4-2-3-1 con Tatarusanu in porta, Calabria, Kjaer, Tomori e Ballo-Touré in difesa, Bennacer e Tonali a centrocampo, Castillejo, Krunic e Leao sulla trequarti.
Ancora difesa a 3 invece per Mihajlovic, che risponderà confermando il 3-4-2-1 delle ultime partite con Skorupski tra i pali, Soumaoro, Binks e Theate nel reparto arretrato, De Silvestri, Medel, Svanberg e Hickey in mediana, Soriano e Barrow alle spalle dell’unica punta Arnautovic.