JUVE, TRE SPIEGAZIONI DEL RIBASSO -6,5% IN BORSA. DOPO LA VITTORIA DELLO SCUDETTO A TRE STELLE
Compra sulle voci, vendi sulla notizia. Il vecchio adagio borsistico trova conferma nel caso della Juventus. Stamane il titolo della squadra neo campione d’Italia è oggetto di forti vendite che hanno spinto la quotazione del club bianconero sotto del 6,50 % a quota 0,2692, tra scambi intensi rispetto alla media. Un comportamento all’apparenza incomprensibile, visto che, in genere, performance sportiva e quotazione procedono a braccetto nel caso dei club. Ma non mancano le possibili spiegazioni:
a) La più “ragionieristica” è legata alla logica dei premi scudetto. Per paradosso, la miglior performance bilancistica di un club è legata al conseguimento del secondo posto che consente di accedere in Champions League (incassando i contributi Uefa per la manifestazione e i relativi diritti tv) senza dover pagare premi scudetti che assorbono una parte non indifferente degli introiti;
b) Più credibile l’ipotesi che dietro la discesa ci sia la volontà di incassare i profitti di una speculazione (o scommessa) fortunata. Ma nell’ultima settimana il titolo aveva guadagnato complessivamente il 17,5% e nell’ultimo mese si era apprezzato del 35 per cento;
c) In questo senso, molti acquisti hanno probabilmente avuto la funzione di un hedging rispetto alle scommesse sportive. Chi ha puntato contro la Juventus si è in parte “coperto” con acquisti sul titolo, utilizzando la Borsa come un Cds.