Le società calcistiche sono da tempo oggetto di un’attenzione crescente da parte dei mercati finanziari. Alcuni dei club più importanti, come il Manchester United, la Juventus e il Borussia Dortmund, hanno deciso di entrare in Borsa negli ultimi anni. Ma quali sono i motivi che spingono queste società ad avventurarsi nell’arena finanziaria?
La ricerca di IG Italia: le Ipo non portano benefici alle grandi società calcistiche
Secondo un’analisi condotta da esperti di IG Italia, una delle principali società di trading online, sembra che le quotazioni in Borsa non abbiano portato i risultati sperati per molte squadre calcistiche. L’analisi evidenzia che le prestazioni dei club sul campo sono rimaste stagnanti, se non addirittura calate, dopo l’offerta pubblica iniziale (Ipotesi).
I risultati principali dell’analisi indicano che le Ipotesi non hanno incrementato le prestazioni dei club calcistici sulla scena internazionale, come ad esempio nella prestigiosa UEFA Champions League. Al contrario, sembra che solo i club dei campionati locali minori abbiano beneficiato delle quotazioni in borsa.
Ciò potrebbe essere spiegato dal fatto che i fondi generati dalle IPO vengono spesso utilizzati per risanare i bilanci delle società, anziché per investire in nuovi giocatori o migliorare le infrastrutture del club. I club di prima fascia, che già pagano ingenti stipendi ai propri giocatori e devono soddisfare gli obblighi verso gli azionisti, potrebbero trovarsi limitati nel lungo periodo a causa delle restrizioni finanziarie imposte dalle IPO.
Per i club minori invece la quotazione può rappresentare una possibilità di miglioramento
Secondo l’analisi di IG, solo i club minori sembrano registrare un modesto miglioramento delle prestazioni in campo dopo la quotazione in borsa. Questo potrebbe essere dovuto al fatto che, per queste squadre, i finanziamenti generati dalle IPO rappresentano una significativa iniezione di liquidità che può essere utilizzata per potenziare la squadra o migliorare le strutture.
Un altro aspetto interessante emerso dall’analisi riguarda le performance dei titoli delle società calcistiche rispetto al mercato azionario generale. È stato rilevato che i titoli delle società calcistiche hanno costantemente sottoperformato l’indice di riferimento, come ad esempio l’indice S&P 500. Un esempio significativo è dato dal rendimento decennale delle azioni del Manchester United, quotato alla Borsa di New York, che si attesta al 7,3%, mentre l’indice S&P 500 ha registrato un rendimento del 146% nello stesso periodo.
Le conclusioni: quotarsi in Borsa serve più a ridurre il debito che a crescere
Nonostante questi evidenti svantaggi, molte squadre di calcio di rilievo hanno scelto di quotarsi in borsa negli ultimi anni. Secondo Axel Rudolph, Senior Market Analyst presso IG, “i club calcistici possono decidere di quotarsi in Borsa per raccogliere fondi per acquisire nuovi giocatori, migliorare gli stadi o ridurre il debito. Tuttavia, la decisione è spesso determinata dalla volontà di ‘mettersi in difesa’, ossia ridurre i debiti piuttosto che investire nella crescita”.