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Calcio e Borsa: per Juve, Roma e Lazio è stato un 2017 d’oro

FIRSTonline

Il 2017 è stato, dal punto di vista finanziario, un anno eccellente per Juve, Roma e Lazio, le tre società calcistiche quotate a Piazza Affari. A confermarlo è l’andamento da gennaio ad oggi dei titoli dei tre club. I bianconeri hanno addirittura guadagnato il 150%. La Lazio ha praticamente raddoppiato la propria capitalizzazione, mentre la Roma ha aumentato il proprio valore in borsa di quasi il 50%.

Nel calcio di oggi l’andamento borsistico di un club è strettamente connesso ad una infinità di fattori. Ovviamente ad incidere maggiormente sono i risultati ottenuti sul campo, a livello nazionale ma soprattutto internazionale. Con il passare degli anni però sono aumentate le implicazioni economiche e commerciali dietro ad una società calcistica. Basti pensare agli accordi milionari con i main sponsor e alla gestione di alcuni calciatori che stanno diventando dei veri e propri asset strategici, in alcuni casi tanto importanti dal punto di vista finanziario quanto la squadra stessa.

Il calcio italiano ha esordito ufficialmente a Piazza Affari il 6 maggio del 1998, quando i vertici della Lazio hanno deciso di quotare il club nell’indice FTSE Italia Small Cap, lanciando un’offerta di venti milioni di titoli, pari, a quel tempo, al 41,3% del capitale sociale.

Esattamente due anni dopo anche gli acerrimi rivali della Roma decisero di fare ingresso sulla Borsa di Milano, seguiti nel 2001 dalla Juventus.

Lazio, Roma e Juve erano accomunate, ai tempi della quotazione, dalla presenza di una guida carismatica e finanziariamente stabile. I risvolti dei singoli casi sono stati differenti. Sergio Cragnotti, patron illuminato della Lazio e presidente dello scudetto del 2000, ha portato il club e la Cirio alla bancarotta, condannato nel 2011 a nove anni di reclusione. La Roma era ai tempi nelle mani dell’imprenditore Franco Sensi, compianto ed amatissimo presidente scomparso nel 2008. Ancora poco chiare sono le vicende che lo hanno coinvolto negli anni di Calciopoli, durante i quali il suo nome è comparso più volte nel registro delle intercettazioni.
La Juventus, quando entrò in borsa, era guidata dalla famiglia Agnelli che ancora oggi, sotto la guida di Andrea, nipote dell’Avvocato, è al comando.

Juve Roma e Lazio sono state negli ultimi anni protagoniste, con ruoli differenti, a livello europeo. La squadra di Allegri ha perso due finali di Champions League in tre anni, i giallorossi hanno alternato presenze nella massima competizione europee ad apparizioni in Europa League, torneo che invece è diventato da qualche anno la casa della Lazio. Partecipare a queste competizioni porta introiti, fa crescere l’immagine di un club e ne aumenta la popolarità: tutti fattori che si traducono in un miglior andamento del titolo.

Analizzando l’andamento dei tre titoli su un orizzonte pluriennale, è facile osservare come questi vivano di fiammate improvvise, spesso legate a vittorie decisive o ad exploit inaspettate, seguite poi da periodi di calma piatta e brusche e temporanee discese. Dopo il triennio 2013-2016 fatto di quotazioni stabili, l’anno che si sta per chiudere sembra aver prepotentemente riacceso l’attenzione verso i club calcistici quotati in borsa.

Andiamo a vedere ora nel dettaglio la performance delle tre squadre.

JUVENTUS

Nella prima parte dell’anno le quotazioni della società bianconera hanno avuto un buon andamento, principalmente grazie ai risultati sportivi della stagione 2016-2017, con il secondo scudetto dell’era Allegri e la vittoria della Coppa Italia contro la Lazio.

La sconfitta del 3 giugno a Cardiff contro il Real Madrid ha fatto segnare una contestuale frenata del titolo, con il titolo che si assestava a 0,5€ per azione. Con la ripresa della stagione calcistica 2017/2018, nonostante la sfida aperta per la conquista dello scudetto, il titolo ha ricominciato a correre. La Juventus ha poi superato il girone di Champions League, incassando una cifra considerevole per il passaggio del turno ed ora se la vedrà con il Tottenham per raggiungere i quarti di finale.

Proprio la competizione europea è una importantissima fonte di guadagno per i club. Basti pensare che grazie al raggiungimento della finale di Cardiff contro il Real Madrid, la Juventus ha registrato ricavi per proventi da competizioni Uefa pari a 110,3 milioni di euro, contro i quasi 76 milioni dell’anno 2015-2016.

Nel complesso, rispetto al primo anno del post-Calciopoli, il fatturato della Juve è più che raddoppiato, attestandosi a 562,7 milioni nel 2016/2017.

Anche l’attenta gestione del mercato da parte del duo Marotta-Paratici ha contribuito all’eccellente performance della Juve. Le plusvalenze ottenute, su tutte quella relativa alla cessione super di Paul Pogba al Manchester United, hanno aiutato a chiudere gli ultimi tre esercizi con l’utile in positivo.

In tutto il contesto bisogna sempre ricordare che il club della famiglia Agnelli può fare sempre affidamento sugli introiti provenienti dallo Juventus Stadium, il primo stadio di proprietà costruito in Italia. I ricavi da gare sono passati dai 14 milioni di euro del 2008/2009 ai 57 milioni del 2016/2017, un incremento pari al 313%.

Nell’arco del 2017 la Juventus ha guadagnato più del 150% sul listino di Piazza Affari. Nell’ultima giornata di scambi, il titolo bianconero ha chiuso a 0,7645.

ROMA

Seppur non comparabile con quella della Juventus, la performance della Roma in Borsa è stata molto positiva. Il titolo dei giallorossi ha guadagnato da inizio 2017 quasi il 50%. Il titolo ha chiuso l’anno a 0,61€ per azione.

Data per spacciata a settembre a causa del girone di ferro in Champions League, i ragazzi di mister Di Francesco hanno smentito qualsiasi pronostico, guadagnandosi il passaggio del turno ed il primo posto nel girone, assicurandosi la possibilità di un ottavo di finale più abbordabile contro gli ucraini dello Shakhtar Donetsk.

La stagione scorsa si è chiusa con l’addio al calcio di Francesco Totti, bandiera della Roma degli ultimi vent’anni, e di Luciano Spalletti, allenatore che ha chiuso il campionato con il record di punti della società al secondo posto dietro solamente una Juve imbattibile.

Il 2017 per la Roma è stato anche il tormentato anno delle discussioni sul futuro stadio di proprietà. Fra progetti di archistar, scelta della zona in cui lo stadio sorgerà e autorizzazioni difficili da ottenere anche per l’atteggiamento a volte ostile del Comune di Roma targato 5 stelle, la situazione ancora non è definita. Ovviamente la fiducia degli investitori è strettamente legata alla possibilità di veder nascere il nuovo stadio, che ad oggi dovrebbe essere inaugurato nel 2020.

L’apparente via libera all’inizio dei lavori ha fatto passare anche in secondo piano l’aumento di capitale da 120 milioni di euro che la società guidata dall’italo americano James Pallotta dovrà affrontare ad inizio 2018.

LAZIO

Nel 2017 il club biancoceleste ha quasi raddoppiato la capitalizzazione, guadagnando circa il 92%. Le quotazioni sono state relativamente piatte fino a fine luglio, facendo registrare un’impennata da settembre ad oggi. Molti fattori hanno portato a questo risultato: un mercato estivo gestito in maniera equilibrata, nonostante la vendita di alcuni pezzi grossi come il capitano Lucas Biglia, la vittoria inaspettata della Supercoppa Italiana contro la Juventus e un girone d’andata giocato in maniera magistrale, con vittorie importanti come quella allo Juventus Stadium.

La Lazio ha poi ottenuto il primo posto in scioltezza nel proprio girone di Europa League, assicurandosi introiti certi provenienti dala Uefa.

Dal 2001 ad oggi non ci sono state new entry a Piazza Affari, anche se nel corso degli anni si sono susseguite numerosi voci su possibili nuove quotazioni, principalmente legate a Milan ed Inter. Ora, con le squadre controllate da proprietà cinesi, potrebbero aprirsi scenari per la quotazione dei due club sui mercati asiatici, ma il percorso è ancora lungo.

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