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Calcio, aumentano gli infortuni. E la colpa è anche dei social media

Secondo l’ex calciatore Christian Panucci i social media possono incidere nel benessere psicologico dei calciatori moderni facendo aumentare il rischio di farsi male. Ma gli infortuni colpiscono anche sport a basso rischio come il golf. Le riflessioni dell’Howden Talk sui rischi dei campioni dello sport in occasione degli Italian Open di golf a Cervia

Calcio, aumentano gli infortuni. E la colpa è anche dei social media

L’aumento degli infortuni nel calcio? Non solo le partite più numerose, ma anche i social media hanno la loro parte di responsabilità. A sollevare questa questione è stato Christian Panucci, ex calciatore di Milan e Real Madrid, ora allenatore e commentatore televisivo. Durante l’Howden Talk sui rischi per i campioni dello sport, organizzato a Cervia in occasione degli Italian Open di golf, Panucci ha espresso le sue preoccupazioni sui vari fattori che contribuiscono a questo fenomeno, mettendo in particolare evidenza l’impatto psicologico derivante dall’uso dei social media.

L’impatto dei social media sulla salute dei calciatori

Panucci ha evidenziato come i social media possano incidere nel benessere psicologico dei calciatori moderni. Una prestazione deludente può portare a una valanga di critiche e insulti online, causando stress e ansia che, a loro volta, possono aumentare il rischio di infortuni. Un esempio è il capitano del Napoli, Giovanni Di Lorenzo, che ha ricevuto numerosi messaggi negativi dopo la sconfitta dell’Italia contro la Spagna agli Europei. Questo stress psicologico può tradursi in tensione muscolare, aumentando la probabilità di infortuni.

“C’è un aspetto psicologico, oggi per un calciatore una cattiva prestazione significa ricevere centinaia di messaggi di insulti che restano in testa. Pensiamo a Di Lorenzo, ottimo giocatore: quanti può averne ricevuti dopo la sconfitta contro la Spagna agli Europei? Oggi si rischiano infortuni da stress, da negatività per una partita giocata male. Si entra in campo con i muscoli talmente tesi per il carico emotivo che si rischia di infortunarsi”.

A cambiare è anche la preparazione atletica

Oltre agli aspetti psicologici, Panucci ha sottolineato i cambiamenti nelle metodologie di preparazione atletica come un altro fattore che contribuisce ad aumentare il rischio infortuni. In passato, i calciatori si preparavano intensamente durante l’estate per affrontare una lunga stagione di campionato e competizioni europee. Oggi, invece, non è più così: “Non è una questione di numero di partite giocate in una stagione, che non sono tante di più di quelle che giocavamo noi. Noi in estate preparavamo il muscolo al fatto che, facendo campionato e Champions, non ci si poteva più allenare. Se non sei allenato, se non hai messo benzina con il lavoro estivo, rischi di più. Oggi d‘estate si va in giro a fare amichevoli già dopo una settimana. Se noi guardiamo le partite, tutti i ragazzi hanno i crampi. Ai miei tempi li avevamo in pochi, è proprio perché è cambiato il calcio”.

Infortunio: le implicazioni economiche

Gli infortuni non sono solo un problema per i singoli atleti, ma rappresentano anche un rischio economico importante anche per i club. Federico Casini, Ceo di Howden Italia, ha parlato del “Howden Men’s European Football Index 2022/2023“, un rapporto che ha analizzato gli infortuni nei cinque maggiori campionati europei. L’ultima edizione ha mostrato un aumento del 30% nei costi degli infortuni, passando da 550 milioni di euro a oltre 700 milioni. I campionati più colpiti sono stati la Premier League inglese e la Bundesliga tedesca, con il Real Madrid e il Milan tra le squadre più danneggiate.

L’aumento degli infortuni colpisce anche il golf

Anche il golf, tradizionalmente considerato uno sport a basso rischio, ha visto un aumento degli infortuni. Emanuele Canonica, veterano del golf europeo, ha condiviso la sua esperienza, spiegando come gli infortuni siano raddoppiati rispetto al passato. I giocatori di golf soffrono di problemi a braccia, mani e collo, spesso a causa di allenamenti intensivi e competizioni frequenti. “Gli infortuni dei golfisti sono raddoppiati rispetto al passato” spiega Canonica che nel 2010 si è dovuto fermare per due anni per un problema di cervicale, “braccia, mani, collo e non solo: ci si fa male anche a 20, 25, 30 anni. Il golfista ha una carriera lunga, oggi si inizia a 17-18 anni e si può arrivare ai 40-45 anni. Se pensiamo che si gioca sei giorni su sette per molte ore al giorno, allenandosi e facendo palestra, è normale che gli infortuni prima o poi arrivino. Credo che almeno l’80% dei giocatori in carriera abbia subito almeno un infortunio, e più d’uno ha dovuto addirittura smettere”. Canonica ha poi sottolineato l’importanza delle assicurazioni, “è preziosa”, soprattutto per i giovani che tendono a sottovalutare i rischi.

Mentre ai tempi di Panucci i calciatori professionisti erano già consapevoli dell’importanza di assicurarsi, spesso aggiungendo una copertura individuale a quella fornita dalla società, ai tempi di Canonica i golfisti non avevano le stesse opportunità odierne per proteggere la loro carriera.

L’importanza di assicurare strutture e atleti

La protezione contro i rischi è fondamentale non solo per gli atleti, ma anche per le strutture sportive e gli organizzatori di eventi. Durante l’Howden Talk, è stato chiesto a Federico Casini cosa accadrebbe se un improvviso tornado distruggesse tutto alla vigilia della Ryder Cup: “Howden ha creato coperture a garanzia dei vari portatori di interessi coinvolti da un simile disastro” ha spiegato Casini “sicuramente sarebbero state assicurate tutte le strutture, che proteggiamo dagli eventi atmosferici. E non sarebbero stati rimborsati soltanto i danni diretti, ma anche quelli derivanti dal mancato svolgimento della manifestazione: per esempio le spese per tutta l’organizzazione, dagli allestimenti al catering, così come sarebbero state risarcite le spese per le mancate trasmissioni televisive. Il nostro”, ha concluso Casini “è un servizio che prende in considerazione tutti i diversi interessi che ruotano attorno ad una grande manifestazione”. Howden è molto attiva e specializzata nella copertura dei rischi sportivi e solo nel golf nel Regno Unito assicura 550 circoli, inclusi alcuni tra i più prestigiosi.

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