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Caivano, Parco Verde, terra di mostri, di criminalità e di degrado: lo specchio dei fallimenti storici nel Sud è qui

FIRSTonline

Solidarietà alle famiglie, alle vittime degli abusi, al quartiere, mettendoci la faccia: non ha parlato in politichese Giorgia Meloni al Parco Verde di Caivano. Ha usato parole chiare ma che attendono una verifica, a cominciare dal lavoro dei Ministri dell’Interno, dell’Istruzione e dello Sport che l’hanno accompagnata. Stavolta ha accettato l’invito la premier, in particolare quello di Don Maurizio Patriciello, il parroco del Parco, da anni impegnato a denunciare la precarietà del quartiere. Il centro sportivo Delphinia, dove si sarebbero consumati gli abusi sulle due minorenni, sarà ricostruito con 10 milioni di euro. Un presidio di legalità che rinascerà nell’ambito di una riqualificazione generale del Parco. Di soldi da investire ne sono stati annunciati tanti a valere sui prossimi provvedimenti del governo. La “faccia” del governo vuole riflettersi sui tanti Parco Verde del Sud. Qui si piange il fallimento di politiche di (re)integrazione tra cittadini di una stessa area geografica, come allo Zen di Palermo, a Corviale a Roma, a Scampia a Napoli. Non c’era mai stata Giorgia Meloni a Caivano, dove secondo Il Fatto quotidiano, gli iscritti di Fratelli d’Italia hanno diffuso un invito ad accoglierla con calore e amicizia.

Cosa c’è di Verde a Caivano ?

Se arrivi a Caivano non puoi non vederlo il maga quartiere. Si chiama Verde perché è stato concepito come luogo di reinsediamento e spazio sostenibile. Sostenibile ante litteram, perché negli anni ’80  si cominciava appena ad organizzare gli spazi pubblici per far vivere le persone anche all’aperto. Il Parco fu costruito dopo il terremoto del 1980 che provocò migliaia di morti. Una parte dei 2 mila miliardi di lire per la ricostruzione fu impegnata per spostare le persone dal centro di Napoli nell’hinterland. Nuove case, nuove scuole, nuove palestre, nella prospettiva di una riemersione sociale che non c’è stata. Caivano fu tra i comuni scelti dal governo e da un Commissariato straordinario per il post terremoto che organizzò la rinascita mediante una legge speciale, la n. 219/81. Centinaia di famiglie sono state trasferite nel tempo, ma l’integrazione con i cittadini residenti non è mai avvenuta. La distanza sociale, economica e culturale ha segnato la vita di questo agglomerato, nonostante le famiglie che spacciano droga e i pregiudicati siano una minoranza. Quando ci arrivi, la senti addosso la comunità di 6 mila abitanti con 1200 minori che vive in maniera tutt’altro che sostenibile. Lo Stato arrivato in forze oggi e ben rappresentato se n’è reso conto ?

Ripartire dai giovani

La condizione dei giovani e dei giovanissimi riassume quello che la Banca d’Italia ha descritto nel suo rapporto sul divario Nord-Sud. Ci sono tre “crisi capitali: economica, disuguaglianza, demografica” con effetti su lavoro, formazione, istruzione, accesso ai servizi. Il Centro sportivo Delphinia che rinascerà entro pochi mesi- ha promesso la premier- dovrà sconfiggere la sofferenza per non poter praticare sport in strutture adeguate. Nelle intenzioni dei progettisti c’era lo spirito di poterlo fare, ma tutto è stato distrutto dall’incuria e dall’abbandono. La mancanza di lavoro non può essere ripagata con il reddito di cittadinanza all’infinito. Di ragazzi che vogliono riscattarsi e rifuggono da stereotipi ce ne sono in tutto il Sud ed anche al Parco Verde. Chi si occupa di loro ? “Sono sicura che se uniamo le forze, insieme alla Regione Campania, al Comune, alla Chiesa, alle Associazioni di volontariato, alla scuola, al Terzo Settore riusciremo a dare una mano a tanti giovani di buona volontà; Ma anche a tante donne che saranno veri semi di speranza e di trasformazione ” dice Armida Filippelli, Assessore alla Formazione Professionale della Regione Campania. Cosa fa la Regione per Caivano ? ” 150 ragazze e ragazzi frequentano i nostri corsi di Istruzione e Formazione professionale, prenderanno una qualifica e forse anche un diploma. Bisogna che anche il governo si occupi di un territorio sofferente, creando sviluppo sostenibile, lavoro e sicurezza” aggiunge Filippelli. Indirettamente Giorgia Meloni le ha risposto. Salvo verifica, ovviamente.

Politiche con il Sud

Sulla solidarietà e sui programmi di reinserimento sociale ed economico, nel Parco di Caivano degradato si proietta anche l’azione di persone positive. Bruno Mazza, ex spacciatore ed ex detenuto ha fondato l’associazione “Un’infanzia da vivere” ed è tra i più attivi a contrastare devianze e abbandoni scolastici. Cerca imprenditori, artigiani, luoghi di impegno e parla con le istituzioni “perché- ha raccontato- quando siamo arrivati qui dovevamo vivere la noia”. Chi aveva progettato questi luoghi si era dimenticato degli esseri umani ? E la domanda ritorna potente oggi :perché mobilitarsi solo davanti a misfatti che affliggono l’Italia intera ? La premier ha assicurato l’impegno e le risorse economiche da parte di tutto il governo. “Ma noi- ha detto di recente Carlo Borgomeo già Presidente della Fondazione con il Sud “dobbiamo denunciarla una realtà così, denunciarla ed evitare che vada sotto i riflettori solo quando si verificano fatti di cronaca così drammatici “. La Fondazione ha dedicato uno studio socio-economico al Parco Verde cui è sfuggito poco o nulla. Ed ha ancora ragione Borgomeo che nel suo libro “Il capitale che serve” scrive che dopo 70 anni dall’Unità d’Italia è arrivato il momento di fare politiche con il Sud e non più per il Sud. La faccia conta, le azioni molto di più.

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