Le Poste rappresentano “un modello di innovazione sostenibile e di sviluppo inclusivo“. Lo ha sottolineato l’ad Francesco Caio nell’ambito del Convegno per i 40 anni di Prometeia che ha l’innovazione tra i suoi temi principali. Il modello di “innovazione sostenibile e ibrido” delle Poste si fonda su punti di forza quali “un marchio di fiducia e una presenza sul territorio molto diffusa che integrano le competenze tecnologiche alla centralità del rapporto umano e della persona”, ha indicato l’ad. Questo “per aiutare un’adozione diffusa dei processi della nuova economia senza i quali il Paese rischia di essere escluso dallo sviluppo”.
Le Poste si sono ispirate a “un modello di sviluppo inclusivo” per il piano industriale e per andare sul mercato dei capitali per la privatizzazione di parte dell’azienda ed è quello che stanno attuando, ha poi sottolineato Caio. Quanto agli sviluppi per l’Italia, l’ad di Poste ha rilevato che il Paese ha “una serie importante di competenze e anche di capitale umano. Penso che la direzione seguita da Poste indichi una possibilità anche per l’Italia di dimostrare qualità nei processi diffusi nei servizi e nell’industrializzazione di processi ad ampia diffusione nel territorio”.