Si è svolto il 31 maggio scorso, presso la sede dell’ICE – Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane, il “Business Forum Italo-Egiziano”, organizzato in collaborazione con il Ministero dello Sviluppo Economico. Obiettivo dell’evento è stato quello di presentare alle imprese italiane le nuove opportunità di investimento nel paese nordafricano, grazie alla presenza di un panel qualificato che ha illustrato i progetti e i settori per i quali l’Egitto offre le più interessanti prospettive di business, le nuove politiche e gli incentivi a disposizione delle imprese interessate ad investire nel mercato egiziano.
L’Egitto presenta fattori di attrazione significativi nei confronti dell’imprenditoria italiana, come vicinanza geografica, complementarietà dei rispettivi sistemi produttivi (sviluppo della piccola e media industria egiziana sul modello italiano), stretti rapporti culturali ed economici, oltre ai bassi costi delle materie prime e della manodopera, peraltro di discreta qualificazione. Interessanti inoltre le agevolazioni agli investimenti stranieri, grazie all’istituzione da parte delle Autorità di numerose Zone Franche, Zone Industriali, Zone Economiche Speciali e Zone Industriali Qualificate create per dare agli investitori maggiori incentivi, garanzie ed esenzioni. Altro elemento non trascurabile per l’Italia è rappresentato dai prezzi dell’energia, che in Egitto sono ancora molto competitivi e rendono vantaggioso l’investimento in particolare (ma non solo) in settori ad alto consumo energetico.
L’Italia nel 2012 era tra i primi partner economici dell’Egitto, il primo in assoluto tra i paesi UE. Nello stesso anno le esportazioni italiane in Egitto hanno visto un incremento di +10,4% rispetto al 2011, per un valore totale di oltre 2,8 miliardi di euro. I settori di maggiore interesse per le imprese italiane sono i macchinari industriali, seguiti da arredamento, prodotti chimici, metallurgici, in gomma e materie plastiche. Le aree di investimento più promettenti riguardano, invece, i settori tessile, agroalimentare, ediliziafarmaceutica e ICT.