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Bullard, Fed: probabilità nuovo quantitative easing non così alta

Il presidente della Federal Reserve di St. Louis, James Bullard: “Penso che i mercati abbiano l’idea di qualche azione gigantesca in arrivo, ma non sono sicuro che i dati la richiedano davvero” – “Pessimismo sulla capacità dell’Europa di affrontare la crisi del debito”.

Bullard, Fed: probabilità nuovo quantitative easing non così alta

Le speranze dei mercati vengono subito deluse dalla Banca centrale degli Stati Uniti. “Penso che i mercati abbiano l’idea di qualche azione gigantesca in arrivo, ma non sono sicuro che i dati la richiedano davvero. La probabilità non è così alta”. Con queste parole il presidente della Federal Reserve di St. Louis, James Bullard, ha placato gli entusiasmi degli investitori, fiduciosi nella possibilità di un nuovo round di quantitative easing da parte dell’Istituto

La convinzione che la Fed potesse lanciare già il mese prossimo un nuovo programma di acquisto titoli si era diffusa ieri sera, dopo la pubblicazione dei verbali dell’ultima riunione della Banca centrale (che si è tenuta fra 31 luglio e primo agosto). L’Open market committee della Fed aveva indicato l’eventualità di stimoli “abbastanza presto” in assenza di miglioramenti dell’economia. 

A rafforzare l’illusione erano arrivati oggi pomeriggio i dati negativi sulle nuove richieste di sussidi disoccupazione negli Usa (cresciute di 4.000 unità, a fronte di stime che parlavano di una riduzione di 3.000 unità). Secondo gli analisti, in queste condizioni, il tasso di disoccupazione rimarrà sopra l’8%, un livello che preoccupa la Fed e che potrebbe spingerla a varare nuove misure di stimolo.

In un’intervista alla Cnbc, tuttavia, Bullard ha definito i verbali “un po’ sorpassati, perché da allora abbiamo avuto alcuni dati che sono stati un po’ più forti”. La lentezza con cui l’economia americana si sta risollevando sarebbe dunque sufficiente a giustificare un’azione massiccia da parte dell’Istituto centrale e, se la crescita sarà al 2% per il resto dell’anno, la Fed probabilmente resterà ai margini.

“Stiamo solo reagendo all’Europa – ha detto ancora Bullard -, perché la sua crisi colpisce l’economia americana. Gli effetti diretti della crisi europea ci sono, sono tangibili, ma sono relativamente minori agli effetti di un crollo finanziario”. 

In ogni caso, Bullard si è detto “pessimista sulla capacità dell’Europa di affrontare la crisi del debito“, a causa della mancanza di istituzioni sufficientemente robuste, e ha affermato che i piani della Banca centrale europea per sostenere i singoli paesi rischiano di politicizzare le scelte di politica monetaria.

Le parole di Bullard hanno spinto al ribasso i listini azionari, con Milano che è arrivata a perdere l’1,4%. 

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