Podemos al centro di uno scandalo finanziario che potrebbe costargli molto caro in caso di (probabili) elezioni a giugno. Da tempo in Spagna circola la notizia relativa ad alcuni finanziamenti che il partito guidato da Pablo Iglesias avrebbe ricevuto dall’ex Presidente venezuelano Hugo Chavez. Voci che sono sempre state seccamente smentite ma che oggi sono corredate da documenti ufficiali difficili da negare.
A svelare le carte è il quotidiano iberico El Confidencial, secondo il quale a partire dal 2008 Podemos avrebbe ricevuto circa sette milioni di dollari allo scopo di far crescere il partito a livello nazionale ma anche di creare in terra spagnola una forza politica che difendesse e propagasse gli ideali e le direttive del movimento bolivariano.
A dimostrarlo ci sarebbe un documento, firmato otto anni fa dal ministro delle Finanze venezuelano Rafael Isea e dallo stesso Chavez, che attesterebbe un passaggio di cospicue somme di denaro al Centro de Estudios Politicos y Sociales (acronimo Ceps) in qualità di compenso per alcune consulenze per il regime di Chávez e Maduro. Destinatari diretti dei fondi furono proprio l’attuale leader del partito espressione degli Indignados Iglesias, Juan Carlos Madero, fondatore del movimento dimessosi in seguito ad un altro scandalo finanziario e Jorge Verstrynge, politologo dell’università complutense. Nel 2008 Podemos non era ancora nato a livello ufficiale, ma il Ceps viene considerato dagli spagnoli come l’embrione e la base dell’attuale movimento politico.
Ma c’è di più, perché i finanziamenti non riguarderebbero solo il 2008, ma sarebbero stati costantemente distribuiti nel corso degli anni: 1,64 milioni di euro nel 2008, 2,83 milioni di euro tra il 2009 e il 2012. 3,7 milioni di euro in totale, che secondo le informazioni raccolte sino ad oggi dagli inquirenti, salirebbero addirittura al doppio.
In base a quanto scritto da El Confidencial, il documento sarebbe oggetto di investigazione da parte della Unidad de Delincuencia Economica y Fiscal (Udef, anti-corruzione) della Polizia iberica che starebbe indagando su presunti finanziamenti illegali ricevuti da Podemos. L’inchiesta non riguarda solo i fondi ricevuti dal Venezuela, ma anche quelli arrivati direttamente dall’Iran allo scopo di finanziare la costituzione e l’attività del movimento nel corso dei suoi primi mesi di vita.
Da sottolineare che, in base a quanto previsto dalla legge spagnola, questi finanziamenti sarebbero illegali dato che i partiti non possono ricevere fondi da un Paese estero. Podemos avrebbe dunque compiuto un vero e proprio reato.
Al momento il partito di estrema sinistra continua a negare: “Queste notizie escono puntuali ogni volta che si avvicinano le elezioni – commenta Sergio Pascual della direzione del partito – abbiamo già dato mille spiegazioni”, ma le ripercussioni elettorali dello scandalo potrebbero essere ingenti. In base agli ultimi sondaggi realizzati dall’istituto Metroscopia per il quotidiano El Pais, rispetto ai risultati ottenuti alle elezioni del 20 dicembre 2015, il partito di Iglesias avrebbe bruciato quasi cinque punti percentuali, scendendo dal 20,7 al 15,9%, una debacle che avvantaggia subito il diretto rivale Ciudadanos che nel mese di dicembre ha registrato una vera e propria impennata (attualmente si troverebbe al 18,8%