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Btp triennale ai minimi storici, vendite in Borsa

In Borsa prevalgono le vendite: PIazza Affari in rosso ma Poste, Nexi, Hera, Tim e Amplifon in controtendenza – Tassi sempre più bassi per il Btp a 3 anni con grande sollievo del Tesoro.

Btp triennale ai minimi storici, vendite in Borsa

Dopo la recente cavalcata i listini europei prendono fiato e chiudono in calo la seduta odierna. Piazza Affari, che ha guadagnato il 16% in nove sedute, limita i danni a -0,84%, fermandosi a 20.817 punti, sotto un diluvio di trimestrali, con i conti che premiano Poste +3,03% e mandano in tilt Pirelli, -6,52%.

Nel resto del continente sono più arretrate Francoforte, -1,21%: Parigi -1,52%: Madrid -0,92%. Poco meglio Londra, -0,63%. L’andamento è incerto a Wall Street, dove anche il Nasdaq ha cambiato segno e attualmente si muove in calo. Dopo l’annuncio di un vaccino anti-Covid efficace e in tempi brevi da parte di Pfizer e Biontech, che lunedì ha messo le ali ai mercati, oggi ci si concentra su Moderna che, secondo il famoso immunologo Antony Fauci, dovrebbe presentare i suoi risultati entro una settimana. Una spinta positiva viene inoltre dai dati macro e dalle nuove richieste dei sussidi di disoccupazione negli Stati Uniti, scese a 709.000, ma sul piatto opposto della bilancia si fanno sentire le preoccupazioni per i record quotidiani di nuovi contagi e per le conseguenti restrizioni messe in campo da alcuni Stati a partire da quello di New York. 

La pandemia è d’altra parte un cigno nero che preoccupa la Bce. “La ripresa economica dell’area euro perde slancio più rapidamente delle attese – scrive la banca centrale europea nel suo ultimo Bollettino – dopo il forte, benché parziale e disomogeneo, recupero dell’attività economica nei mesi estivi”. Nell’attuale contesto, con i rischi orientati verso il basso, il Consiglio direttivo valuterà la dinamica della pandemia, le prospettive sul rilascio di un vaccino e l’andamento del tasso di cambio.

Nelle proiezioni di dicembre l’andamento risulterà più chiaro e la Bce “calibrerà i suoi strumenti, ove opportuno, al fine di rispondere all’evolvere della situazione e di assicurare che le condizioni di finanziamento restino favorevoli per sostenere la ripresa economica”. Sul mercato valutario l’euro si muove in progresso contro il dollaro, oltre 1,181. Oscilla il petrolio, dopo i recuperi sostenuti dalla speranza di un’uscita dall’emergenza in tempi relativamente rapidi. Il Brent è in progresso dello 0,66 a 44,09 dollari al barile. Rialza la testa l’oro: 1879,26 dollari l’oncia (+0,7%).

La seduta di Piazza Affari è stata condizionata dal quadro generale, ma anche dalle tantissime trimestrali della settimana. La blue chip migliore del giorno è Poste, che ha rivelato conti in ripresa nel terzo trimestre e ha dato il via libera alla distribuzione di un acconto sul dividendo ordinario previsto per l’esercizio 2020, per un importo di 16,2 centesimi per azione. Si riprende Telecom +1,54%, dopo la debolezza delle vigilia e i risultati del terzo trimestre in linea con le attese. 

Si ferma ai piani alti Hera, +1,74%, dopo i risultati presentati ieri e la positiva reazione degli analisti. Per Kepler il titolo è “buy” e il prezzo target è rivisto al rialzo a 3,60 euro; per Mediobanca e Intermonte l’azione è “outperform”. Bene Ampliofn +1,71%; Nexi +1,5%; Interpump +1,09%; Unipol +1,07%.

Le vendite lasciano a terra Pirelli, che ieri a mercati chiusi ha annunciato un trimestre superiore alle attese ma ha limato le previsioni sulla marginalità per l’anno in corso. Il broker Mediobanca Securities ha rivisto le stime per il 2020 e 2021 a livello di Ebit del 5 e del 3%, “tagliando le nostre attese di utile netto rispettivamente del 28% e del 6%”. La debolezza si estende al settore auto, Fiat, -2,11%, con Exor -2,17%. Fra gli industriali torna a perdere Leonardo -2,73%.

Le prese di beneficio penalizzano Banca Mediolanum -2,37%. Resta defilata Generali, -0,15%, dopo una trimestrale superiore alle aspettative del mercato e il rinvio al 2021 del pagamento della seconda tranche del dividendo, come richiesto da Ivass. “I risultati del terzo trimestre mostrano un andamento forte in tutte le divisioni. Però, nonostante un Solvency II ratio al 203%, i regolatori continuano a limitare i dividendi”, commenta Jefferies.

Sono miste le banche: Banco Bpm +1,13%, Intesa -1,25%. Fuori dal paniere principale Tod’s, +9,62%, festeggia i ricavi superiori alle attese degli analisti. Ancora su di giri Mediaset, +2,86% e al contrario Maire Tecnimont scivola del 5,26% con i risultati del trimestre sotto le attese.

Infine non conosce tregua la buona intonazione dell’obbligazionario. Lo spread fra decennale italiano e tedesco scende a 118 punti base (-1,72%) e il tasso del Btp chiude a +0,64%. Nelle aste della mattinata inoltre i titoli a tre anni hanno toccato un nuovo minimo storico a -0,19%. In lieve rialzo i rendimenti per i titoli settennali, 0,35% (+1 punto). Offerto anche un Btp a quindici anni aggiudicato al tasso lordo dell’1,05%. 

Il Tesoro sta valutando inoltre la possibilità di tornare sul mercato delle emissioni global in dollari e perciò ha affidato a Barclays, BofA e Goldman Sachs il mandato per organizzare una Global Investor Call in queste ore di New York. Oggetto del sondaggio di mercato è una nuova emissione denominata in dollari Usa con scadenza a 5 anni fissata nel febbraio 2026, con una eventuale tranche addizionale con scadenza nel novembre 2050, che potrà essere fatta in futuro, in base alle condizioni di mercato.

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