Un vero e proprio boom di domanda ha accompagnato la doppia emissione di titoli di Stato del Tesoro, la prima del 2025. Il ministero dell’Economia e delle Finanze ha lanciato mercoledì 8 gennaio due nuovi bond: un Btp decennale con scadenza 1° agosto 2035, da 13 miliardi di euro, e un Btp Green a 20 anni con scadenza 30 aprile 2046, da 5 miliardi di euro. La domanda complessiva per questi titoli ha superato i 270 miliardi di euro, un valore più di 15 volte superiore all’importo effettivamente offerto.
Nel dettaglio, il Btp a 10 anni con scadenza 1° agosto 2035 è stato emesso per un importo pari a 13 miliardi di euro, a fronte di richieste superiori a 140 miliardi. Il titolo è stato collocato al prezzo di 99,577, il che corrisponde a un rendimento lordo annuo all’emissione del 3,733%.
Per quanto riguarda il Btp Green a 20 anni, con scadenza il 30 aprile 2046, l’emissione è stata pari a 5 miliardi di euro, contro una domanda che ha superato i 130 miliardi. Il collocamento è avvenuto al prezzo di 99,465, con un rendimento lordo annuo del 4,181%, che corrisponde a un tasso annuo del 4,10%. Il regolamento di entrambe le emissioni è previsto per il prossimo 15 gennaio.
Con questi numeri, il Tesoro ha sicuramente fatto una mossa vincente, rispondendo con successo all’interesse che continua a crescere per i titoli di Stato italiani.
Il Btp Green
I Btp Green non sono solo strumenti finanziari, ma vere e proprie leve per il finanziamento di progetti a impatto positivo sull’ambiente. L’emissione di questi titoli si inserisce in un quadro di riferimento pubblicato nel 2021, che stabilisce le categorie di interventi finanziabili, in linea con i sei obiettivi ambientali della Tassonomia europea delle attività sostenibili e con gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite.
Nel caso di queste nuove emissioni del 2025, i fondi raccolti saranno destinati a tutti e sei gli ambiti previsti dal Quadro di riferimento, ma con un particolare focus su due settori cruciali: l’efficienza energetica degli edifici, dove gran parte dei fondi sarà destinata alla riqualificazione energetica del patrimonio immobiliare italiano, e i trasporti, con risorse destinate a investimenti in infrastrutture ferroviarie, elettrificazione delle tratte e la promozione di mezzi di trasporto sostenibili.
Inflazione e appetito per i bond: la combinazione perfetta
Ma cosa ha spinto questo boom di domanda? Secondo alcuni analisti, l’aumento dell’inflazione in Europa potrebbe aver contribuito al boom di richieste. Con l’inflazione che a dicembre ha toccato il 2,4%, superiore al 2,2% di novembre, molti investitori potrebbero aver rivisto i loro portafogli, guardando ai bond sovrani, come i Btp, come una solida alternativa per preservare valore. Nonostante i tassi d’interesse più bassi e l’ipotesi di ulteriori tagli, gli investitori sembrano puntare sul fatto che l’inflazione possa non essere sotto controllo come sperato, facendo tornare i titoli di Stato italiani sulla cresta dell’onda.
A maggio 2024, un’altra emissione di Btp Green con scadenza ottobre 2037 aveva registrato una domanda record di 84,4 miliardi di euro, con l’80% della domanda proveniente da investitori internazionali. In quella circostanza, il Tesoro aveva collocato 9 miliardi di euro, al prezzo di 99,865, con un rendimento lordo annuo del 4,104% e un tasso annuale del 4,05%, pagato in due cedole semestrali. La domanda record per il Btp Green di maggio 2024 ha superato il precedente massimo storico di 83 miliardi, raggiunto dal Btp Green di marzo 2021, quando il Tesoro aveva fatto il suo debutto nel settore dei titoli verdi con un bond a scadenza 2045.