Il mercato obbligazionario italiano reagisce positivamente alla decisione nel weekend dell’agenzia di rating S&P’s di migliorare la valutazine dell’Italia, la prima volta in 8 anni.
Lo spread Btp-Bund si riduce in avvio di seduta si è ristretto fino a 119,1 punti base dai 124,5 della chiusura di venerdì e il rendimento dei titoli di Stato italiani con scadenza dieci anni è sceso al 3,75% dal 3,8% di venerdì, mentre quello del Bund tedesco è fermo al 2,56%.
S&P dopo 8 anni ha promosso l’Italia alzando il rating a BBB+ da BBB mantenendo l‘outlook stabile. L’agenzia ha confermato i rating a breve termine ad A-2. Un voto che ha premiato, spiega l’agenzia di rating, la stabilità politica e dei mercati.
Il rapporto debito-Pil si stabilizzerà dal 2028
E se la crescita si fermerà allo 0,6% quest’anno il rapporto debito-pil si stabilizzerà poi a partire dal 2028. “Il governo della premier Giorgia Meloni, fra i più longevi della recente storia italiana, gode di un solido sostegno pubblico. Beneficia inoltre di una maggioranza parlamentare stabile e di limitate minacce di opposizione, il che rende probabile la sua permanenza al potere fino al 2027. Questa continuità politica ha contribuito a preservare la stabilità dei mercati finanziari e sostenere progressi costanti”, sottolinea l’agenzia. Anche secondo il Dfp (Dipartimento di finanza pubblica), il Pil italiano crescerà dello 0,6% nel 2025 e dello 0,8% sia nel 2026 che nel 2027. Questi dati sono stati rivisti al ribasso rispetto alle stime precedenti (+1,2% per il 2025 e +1,1% per il 2026), allineandosi alle proiezioni della Banca d’Italia.
“L’upgrade riflette il miglioramento dei cuscinetti economici, esterni e monetari dell’Italia in presenza di crescenti venti contrari a livello globale e i progressi graduali compiuti nella stabilizzazione delle finanze pubbliche dall’inizio della pandemia (Covid-19)”, si legge nella nota di S&P Global. S&P Global ha osservato che la posizione creditoria netta verso l’estero dell’Italia si è rafforzata negli ultimi cinque anni fino a raggiungere circa il 15% del prodotto interno lordo, rispetto al quasi equilibrio di poco prima della pandemia.
Panetta: la valutazione potrebbe migliorare ancora
“Non sono sorpreso, anzi me lo aspettavo” ha detto il governatore di Banca d’Italia, Fabio Panetta, commentando la promozione all’anteprima del Festival dell’economia a Trento. “Tre mesi fa in occasione del Forex a Torino lo avevo detto esplicitamente. Le condizioni dell’economia italiana sono cambiate, è cambiato il modo di condurre i conti pubblici che sono stati gestiti con ragionevolezza e non sono stati trattati come una variabile indipendente. Rispetto a 15 anni fa, quando ci fu il peggioramento delle valutazioni delle agenzie, sono migliorate le condizioni del sistema bancario, che allora erano deboli e in sofferenza. Oggi siamo un creditore nei confronti del Paesi esteri, quindi non solo non mi stupisce ma potrebbe ancora migliorare la valutazione”.
L’agenzia non aveva apportato alcuna modifica al giudizio sull’Italia dal luglio 2022, quando aveva rivisto l’outlook a stabile da positivo in seguito alla crisi del governo dell’ex premier Mario Draghi.
All’inizio del mese Fitch ha confermato il rating BBB con outlook positivo, mentre Moody’s valuta l’Italia Baa3 con outlook stabile.
Influenza positiva anche sugli spread di Oat e Bonos
L’enorme confusione innescata dall’amministrazione Trump sui dazi aveva fatto salire i mercati finanziari sull’ottovolante. In particolare hanno visto un netto rialzo i rendimento dei Treasuries Usa a causa della sfidicia per gli asset in dollari, finendo per inflenzare anche i mercati obbligazionari da questa parte dell’Atlantico. Lo spread Btp/bund la scorsa settimana, era tornato ad allargarsi fino a 130 punti base.
La promozione dell’agenzia di rating sull’Italia ha portato più ottimismo anche sugli altri mercati obbligazionari della zona euro. Lo spread Oat/bund si è ristretto a 78 punti base da 79,45 di venerdì con il rendimento del decennale francese a 3,32%. Lo spread Bonos/bund si è risttretto stamane a 71 punti base da 74,25 della chiusura di venerdì, con il rendimento del 10 anni spagnolo a 3,26%.