La Fed è pronta a fornire ai mercati tutta la liquidità necessaria. La promessa è stata confermata ieri sera dai verbali della Fed, che hanno alimentato la fiducia negli Usa: in tutti i 50 Stati sono state allentate le misure di protezione dal contagio. Donald Trump, tra un attacco alla Cina e l’altro, ha detto che gli oltre 1,5 milioni di contagiati nel Paese rappresentano un motivo di orgoglio, perché “indice di un numero molto elevato di test”. E sull’onda di tanta sicurezza, Nasdaq e S&P 500 stanno recuperando i livelli pre-pandemia. Ma la pioggia di liquidità è anche un segnale della depressione che minaccia economie avviate a tassi di crescita zero.
ALL’ASTA DEL TESORO USA I TITOLI A 20 ANNI ALL’1,22%
Il Tesoro Usa non ha avuto alcun problema ieri a collocare 20 miliardi di dollari di Treasury a 20 anni, così come non li avuti negli ultimi giorni con altre emissioni: le richieste per il nuovo bond erano arrivate a 50 miliardi di dollari. Rendimento finale a 1,22%, venti punti base sotto il livello del trentennale. È stata la prima asta di un ventennale dal 1986 e sarà presto seguita da nuove offerte per complessivi 54 miliardi di dollari. Anche il Regno Unito è entrato nel club sempre più affollato dei titoli sottozero. Intanto, a frenare gli entusiasmi, contribuiscono i dati in arrivo dall’economia reale, a partire dall’Asia.
SOFFRE IL COMMERCIO IN GIAPPONE E IN COREA
A Tokyo il Nikkei è quasi invariato. In aprile le esportazioni del Giappone sono scese del 22%, il dato peggiore dal 2009, in calo dal -11% di marzo ma in linea con le aspettative del consensus. Hang Seng di Hong Kong sulla parità. In caduta libera anche l’import/export della Corea del Sud +0,4%.
SHANGHAI ASPETTA LE PAROLE DI LI KEQUIANG
Poco mosso lo Shanghai Composite (+0,1%). L’attenzione è rivolta al discorso che il premier Li Kequiang terrà al plenum del Congresso del Popolo Cinese. I livelli allarmanti del numero dei senza lavoro nelle città, stimati da Fitch intorno a 130 milioni, dovrebbero spingere le autorità nelle prossime ore ad annunciare qualche misura.
Positivi i mercati Usa, galvanizzati dalla ripresa della tecnologia: l’indice Dow Jones +1,52%, S&P 500 -1,67%. Balzo del Nasdaq: +2,08%.
Ripartono anche le compagnie aeree: +5,35% l’indice di settore dopo che Delta Airlines ha annunciato la ripresa dei voli.
OGGI I DATI (PREVISTI PESSIMI) DEL LAVORO USA
I future anticipano un avvio in ribasso di Wall Street, dove si aspettano altri pessimi dati sull’occupazione. Le nuove richieste di sussidio dovrebbero essersi attestate la scorsa settimana a 2,4 milioni, mezzo milione in meno della precedente. I senza lavoro che si sono rivolti all’assistenza statale, dallo scoppio della pandemia, salgono a 39 milioni. Le richieste continue, un buon indicatore del numero delle persone che in questo momento sono senza lavoro, dovrebbero essere salite a 24 milioni, da 22,8 milioni della settimana precedente.
PETROLIO AL TOP DA UN MESE
Petrolio Brent in rialzo del 2%, a 36,5 dollari il barile, massimo delle ultime quattro settimane. Goldman Sachs segnala che, a partire dall’anno prossimo, il contributo alla crescita della produzione fornito dei paesi fuori dall’Opec inizierà a scendere, per azzerarsi gradualmente tra 2021 e 2025. Per mantenere in equilibrio il mercato, l’Opec dovrebbe incrementare la produzione di almeno sette milioni di barili al giorno.
Anche le Borse europee sono avviate a un’apertura in lieve flessione: i futures della City segnano -0,7%.
LISTINI UE IERI IN RIPRESA SOTTO IL SEGNO DELL’EURO
L’euro è risalito ieri oltre quota 1,10 sul dollaro, ai massimi da sette mesi, sull’onda del gradimento dei mercati per il piano Merkel/ Macron. Ma la partita è tutt’altro che chiusa. Il cancelliere austriaco Sebastian Kurz ha detto di voler presentare una controproposta sul Recovery Fund rispetto al piano ideato dall’asse franco-tedesco. Tra i punti centrali il ricorso a prestiti, e non finanziamenti a fondo perduto, da concedere in cambio di riforme. Un punto di vista condiviso anche del premier olandese Mark Rutte, che insieme ad Austria, Danimarca e Svezia forma il quartetto dei cosiddetti “Paesi frugali”.
Intanto, le trattative tra Regno Unito e Unione europea per un accordo post Brexit rischiano di arenarsi di nuovo sulla questione del confine dell’Irlanda del Nord. Il capo negoziatore europeo, Michel Barnier, ha avvertito l’omologo britannico, David Frost, che l’Ue non concederà in automatico al Regno Unito alcuna condizione favorevole nel corso del negoziato.
MILANO ASSORBE L’EFFETTO SHORT
Piazza Affari, dopo una mattina in affanno (-2%), recupera l’1,05% e sale a 17.13 punti: l’effetto short, dopo la ripresa delle vendite allo scoperto decisa dalla Consob, è stata del tutto assorbito.
BERLINO AIUTA LUFTHANSA
Francoforte si conferma il mercato più tonico: +1,4%. Il governo tedesco ha concordato gli ultimi dettagli del pacchetto di salvataggio per Lufthansa.
PARIGI SALVA RENAULT
Segue Madrid +1,1%. Più timida Parigi +0,87% dove brilla Renault (+6,16%) che ha ottenuto un prestito di 5 miliardi garantito dalle Stato.
Londra +1,13%: Marks & Spencer, storica catena di grandi magazzini britannica, balza del 7,6% dopo aver annunciato che avrebbe accelerato i tempi della ristrutturazione. Il coronavirus ha provocato un calo del 21% dell’utile.
BTP FA BINGO: 14 MILIARDI DI RACCOLTA. OGGI SI CHIUDE
Dopo tre giorni di domanda crescente (4 miliardi di euro lunedì, 4,7 martedì e 5,2 mercoledì), si è concluso con grande successo il collocamento del sedicesimo Btp Italia agli investitori retail: il Tesoro ha raccolto quasi 14 miliardi di euro in attesa della risposta oggi degli operatori istituzionali. La cedola minima alle 10 verrà confermata all’1,4%.
Stabile il secondario (spread 210 punti base, -0,03%).
ANCHE LA GRAN BRETAGNA OFFRE TITOLI SOTTO LO ZERO
La Gran Bretagna ha collocato per la prima volta un titolo governativo a un tasso negativo. Il paese si aggiunge quindi all’elenco composto da Giappone, Germania e altri Stati europei che vendono bond con rendimento inferiore allo 0%. L’asta ha visto la vendita di 3,75 miliardi di sterline in Gilt scadenza luglio 2023 assegnati al rendimento medio di -0,003%.
ELKANN: “L’ACCORDO CON PSA È SCRITTO NELLA PIETRA”
“I termini dell’accordo con Psa sono scritti nella pietra e vincolanti”, ha detto John Elkann nella conference call pomeridiana seguita all’assemblea Exor (-0,85%), parlando a proposito del dividendo straordinario da 5,5 miliardi previsto dall’intesa per la fusione con la casa francese. L’assemblea ha approvato il bilancio 2019 e la distribuzione di un dividendo pari a 0,43 euro per azione (yield 1,0% circa), per un ammontare totale di 100 milioni.
L’assemblea, inoltre, ha approvato la proroga dell’autorizzazione al cda a riacquistare, per un periodo di 18 mesi dalla delibera, azioni proprie sul mercato. L’importo massimo da utilizzare per il riacquisto di azioni sarà di 500 milioni. Approvata anche la possibilità di annullare le azioni ordinarie detenute o acquistate in futuro nel piano di buyback al fine di ottimizzare la struttura del capitale.
“EXOR HA 1,5 MILIARDI PER FARE SHOPPING”
Per quanto riguarda Partner Re, il presidente ha precisato che, dopo il fallito tentativo di cedere la compagnia di riassicurazione a Covea, per ora non si guarderà ad altre ipotesi di merger. I prossimi obiettivi? “Siamo pazienti – è stata la risposta – Possiamo attendere la giusta opportunità. Avevamo a disposizione 1,9 miliardi di euro e dopo le operazioni Gedi e Via ci restano 1,5 miliardi”. Tra gli obiettivi più a buon prezzo, sono stati indicati i settori viaggi e accoglienza.
DIASORIN TORNA A CORRERE, NUOVO TONFO DI TIM
Torna a brillare dopo una breve pausa la stella di Diasorin (+5,58%) ad un nuovo massimo assoluto in scia al boom di richieste di test sierologici per intercettare la presenza degli anticorpi.
Continuano intanto le vendite su Tim (-7,86%) dopo i risultati del primo trimestre. Banca Imi scrive che “a seguito dei risultati deludenti la gran parte della conference call di ieri è stata dedicata a comprendere le dinamiche del business piuttosto che operazioni straordinarie”. Non si ferma la frana di Mediaset (-4,2%).
Tra gli industriali ben raccolta Pirelli (+2,2%). Brilla Prysmian (+2,92%) che ha finalizzato il contratto con uno dei principali produttori europei di energia elettrica in Olanda. Stm +1,31%. Chiude in terreno positivo Leonardo (+0,89%), all’apertura in profondo rosso dopo la decisione di Fitch di tagliare l’outlook a negativo da stabile (rating BBB-).
UTILITIES A TUTTO SPRINT. AKROS PROMUOVE A2A
In grande evidenza le utilities: Enel +3,56% davanti a Terna e ad Hera, in ascesa del 2%. A2A +1,25%: Banca Akros ha ribadito la raccomandazione buy e il prezzo obiettivo 1,6 euro.
BANCHE SOTTOTONO: PESA IL RITORNO DELLO SCOPERTO
Pesanti le banche nonostante la contrazione dello spread. Ancora giù Banco Bpm (-0,42%) e Bper (-1,7%). Tengono invece le big Unicredit e Intesa, entrambe +0,6%.
Soffrono Ferragamo (-4,3%) e Safilo (-5,6%).
Tra le mid cap da segnalare Fila (+2,59%): Banca Imi ha confermato il rating buy.