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Btp Italia fa il botto: superati i 3 mld

PARTENZA SPRINT PER IL BTP ITALIA. FRENANO LE BORSE, RCS IN CADUTA

Partenza col botto per il Btp Italia. A un’ora e mezza dall’avvio della raccolta, gli ordini hanno già superato quota 3 miliardi di euro. La possibilità del Tesoro di chiudere anticipatamente la vendita in presenza di un’adesione massiccia avrebbe spinto fin dalle prime battute risparmiatori e investitori a buttarsi sul titolo, collocato da Banca Imi e Unicredit, con Banca Akros e Sella come co-dealers.  

Il tasso definitivo del titolo con scadenza aprile 2017, il cui tasso cedolare reale è stato fissato venerdì al 2,25%, sarà annunciato al termine del periodo di raccolta ordini e non potrà essere inferiore alla cedola. Sul mercato dei titoli di Stato la situazione è stabile: lo spread è invariato a quota 306. Il rendimento del Btp a 10 anni è al 4,32%.

Marcia indietro di Piazza Affari e delle altre Borse europee sull’onda della frenata del pil cinese, cresciuto nel primo trimestre 2013 al ritmo tendenziale di 7,7%, inferiore all’8% atteso in media dagli economisti. A Milano l’indice FtseMib scende dello 0,90% a quota 15638. Londra arretra dello 0,86%, Parigi -0,69%, Francoforte -0,55%.

La Banca mondiale ha tagliato oggi le stime di crescita relative al 2013 per l’Asia orientale mettendo in guardia da un possibile “surriscaldamento” delle maggiori economie della regione, ma aggiungendo che la politica monetaria di espansione della Banca del Giappone dovrebbe offrire uno stimolo ai Paesi emergenti. Le previsioni di crescita per il Pil della Cina sono state ridotte dello 0,1% a 8,3% per il 2013. 

“La Rock star Draghi deve incidere una nuova canzone per l’Europa”. E’ il titolo a quattro colonne che il Wall Street Journal dedica al presidente della Banca Centrale Europea, celebrandone lo status “di prima celebrità” tra i banchieri centrali per aver salvato l’euro, e spiegando però che ora è sotto pressione per trovare il modo per rilanciare la ripresa in Eurolandia.  Le aziende dei Paesi periferici, come quelle italiane,  scrive ancora il quotidiano, devono pagare interessi più alti rispetto alle imprese dei Paesi core. “E questo è un enorme problema per le piccole e medie imprese, che rappresentano il 98% delle aziende in Eurolandia, il 75% dell’occupazione e in genere non hanno alternative ai finanziamenti bancari”.

In Piazza Affari i ribassi fra le blue chip sono diffusi con poche eccezioni. Fra queste spicca Lottomatica  che guadagna l’1,49% dopo essersi aggiudicata la gara per la gestione della lotteria dello Stato americano del New Jersey. Le banche sono tutte in calo: Unicredit perde l’1,72%, Intesa -0,8%, MontePaschi -0,85%, Banco  Popolare -2,42%. Fra le assicurazioni, Generali perde l’1%.  FondiariaSai sale dello 0,1%: da mercoledì 17 aprile il titolo entrerà nel paniere dell’indice FtseMib. In Europa i titoli dell’auto sono i più penalizzati: l’indice Stoxx del settore scende dell’1,8%.

Fiat scende del 2,37%. Le due Case tedesche più presenti in Cina, Volkswagen e Bmw perdono rispettivamente il 2,5% e l’1,8%. Così gli altri titoli industriali: StM arretra dello 0,7%, Finmeccanica -1,8%, Pirelli -1,8%, Prysmian +2,1%. Pesante Mediaset -1,94%.

Lievemente positiva Enel +0,08%, A2A sale dell’1,1%. Eni scende dello 0,84%. In ribasso anche i due temi “caldi”.  Telecom  Italia cade in ribasso dell’1,34%. Dopo la maxiperdita (509,3 milioni)  nell’esercizio 2012, pesante caduta sul listino di Rcs Media Group  -6,03%.

L’A.d di Rcs Pietro Scott Jovane ha affermato davanti agli analisti che consiglieri e azionisti del gruppo credono ”fortemente” nel piano triennale di rilancio che ”porterà Rcs fuori da questo momento difficile”. Rcs, secondo Jovane, deve diventare capace di ”muoversi rapidamente” per fronteggiare la crisi del settore e trasformandosi ”in un nuovo player, più agile e pronto a competere in un mondo in continuo cambiamento”.

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