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Btp, il rendimento scende sotto il 2%

Pochi scambi in Borsa ma Piazza Affari difende la trincea dei 22 mila punti base – Telecom Italia ancora sotto pressione – In calo i titoli bancari e assicurativi – Buzzi penalizzata dalla multa Antitrust

Oscillano attorno alla parità i listini del Vecchio Continente. A Milano l’indice Ftse Mib registra un lieve ribasso inferiore allo 0,1%, comunque sopra quota 22 mila. Un filo sopra la parità Parigi e Francoforte. Madrid +0,17%. Londra perde lo 0,1%. Il gruppo assicurativo britannico Standard Life perde oltre il 2% dopo i dati del primo semestre. Variazioni minime a fronte del brusco calo degli scambi ai tempi delle vacanze.

Rilevante, seppur a fronte di scambi ridotti, la discesa dei rendimenti sul mercato del debito. Il Btp decennale tratta a 1,989%, con uno spread a 152,6 punti base rispetto al Bund, invariato con un rendimento dello 0,45%. A luglio la Banca centrale europea e la Banca d’Italia hanno acquistato titoli del settore pubblico italiano per complessivi 9,623 miliardi di euro rispetto ai 9,323 miliardi di giugno. Acquistati oltre le attese anche i titoli francesi e spagnoli.

Gli investitori sono influenzati dai dati deboli sul commercio internazionale della Germania: a giugno l’export è sceso del 2,8% rispetto al mese precedente e l’import è calato del 4,5%. I dati sono nettamente inferiori alle attese degli economisti e arrivano il giorno dopo altri dati deludenti dall’economia tedesca: ieri il governo di Berlino ha annunciato che la produzione industriale a giugno si è ridotta dell’1,1%, contro attese di crescita dello 0,2%.

Nuova flessione del dollaro con l’euro che risale a quota 1,180 (ieri sera chiusura a 1,179). 

Petrolio in lieve rialzo: il Brent è scambiato a 52,6 dollari al barile (+0,4%) dopo la notizia di una riduzione dell’offerta dell’Arabia Saudita, che controbilancia l’aumento di produzione da parte di altri paesi tra cui gli Stati Uniti. Dai minimi di metà giugno il petrolio ha messo a segno un rimbalzo del 18%, interrompendo una pericolosa spirale negativa. La società saudita statale Aramco a settembre taglierà le forniture ai clienti in tutto il mondo di almeno 520.000 barili al giorno, secondo quanto riferito a Reuters da una fonte vicina alla situazione.

Eni guadagna lo 0,1%. Saipem (+0,3%) inverte la tendenza negativa di avvio seduta. L’Uganda ha siglato un contratto preliminare con un consorzio di investitori, comprendente Saipem, per la costruzione della prima raffineria di greggio nel paese africano. La parte di competenza di Saipem potrebbe valere circa un miliardo di dollari.

In Piazza Affari rallenta Telecom Italia (-0,73%). Vivendi, il primo socio con il 23,94% del capitale votante, ha sostenuto ieri, in una dichiarazione sollecitata dalla Consob, di non incontrare la società ma di limitarsi ad esercitare un’azione di direzione e coordinamento delle attività. Per gli esperti di Banca Imi “il dibattito sull’esercizio del golden power e sul potenziale spin-off della rete rimane aperto”: sul titolo il broker mantiene un rating buy e un target price a 1,08 euro.

In calo i titoli del comparto bancario: Unicredit e Intesa, scendono rispettivamente dello 0,7% e dello 0,2%. Positive Banco Bpm (+0,5%) e Ubi (+0,7%). 
 
Nel risparmio gestito si mette in luce Banca Generali (+1,1%), recupera Anima (+0,8%) dopo la discesa di ieri. Scivolano le assicurazioni: Generali -0,8%, Unipol invariata. Scende Buzzi (-0,6%), multata dall’Antitrust insieme ad altri produttori di cemento in Italia, fra cui Cementir (-1,1%). Poco mossi i titoli dell’industria: Stm -0,4%, Leonardo -0,6%, Fiat Chrysler +0,2%.

Il 70% delle società dell’indice Msci Europe ha diffuso le semestrali e oltre il 60% ha centrato o superato le attese degli analisti, secondo i dati Thomson Reuters. Stessa percentuale per le società della zona euro.

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