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Btp e Bund affondano, Borse in rialzo, l’euro recupera. Opec+ aumenta la produzione di petrolio

FIRSTonline

Sarà cinico, ma è così: oggi Wall Street tifa perché le statistiche sul mercato del lavoro segnalino una frenata dell’occupazione sotto i 325 mila posti previsti dai tecnici. Se andrà così, sarà la conferma che la prima stretta sui tassi comincia a dare i suoi frutti, evitando così nuovi traumi al mercato azionario. Del resto, nelle sue ultime uscite, Jerome Powell ha messo in evidenza che un lavoratore oggi può scegliere tra due posti di lavoro vacanti, una disparità che tende ad accentuare la spinta inflazionistica. In attesa dei numeri, i mercati Usa hanno vissuto una seduta al rialzo, nonostante la vicepresidente della Fed, Lael Brainard, in un’intervista a Cnbc abbia gelato le speranze rispondendo a una domanda su una possibile pausa nel rialzo dei tassi. “La vedo dura”, ha detto.

Biden a Ryiad: l’Arabia Saudita non è più uno Stato paria

Non suscita entusiasmo, a giudicare dalle quotazioni, l’aumento della produzione deciso ieri dall’Opec+, che ha ritoccato al rialzo le quote a 648mila barili. In realtà l’aumento pro quota suddiviso tra tutti i Paesi ha più un valore politico che concreto: solo Arabia Saudita e Uae possono aumentare la produzione in maniera sensibile; altri Paesi, specie Angola e Nigeria, faticano a rispettare le quote precedenti. Il valore della decisione è tutto politico: il principe saudita Mbs apre a Biden in cambio di armi contro i ribelli Hutu in Yemen e, soprattutto, dell’arrivo a fine giugno del presidente Usa a Ryiad per una visita che suonerebbe come un’assoluzione per l’assassinio del giornalista del Washington Post Adnan Khashoggi, compiuto nell’ambasciata saudita di Istanbul. Al momento della sua nomina, Biden aveva promesso che avrebbe fatto dell’Arabia Saudita uno Stato Paria. Ma, quando si parla di petrolio, pecunia non olet.

Avanza Tokyo, Corre la tecnologia. Meta +4%

Chiuse le Borse cinesi (assieme a quelle inglesi, ferme per il Giubileo della Regina), prosegue in Asia il rally di ieri dei mercati Usa. Tokyo avanza dell’1%. Il Kospi di Seul guadagna lo 0,4%, Sidney lo 0,7%. Lo Straits Times è sulla parità.

Ieri il Nasdaq ha chiuso in rialzo del 2,7%, l’S&P500 dell’1,8%. L’indice dei tech, dai minimi di periodo del 24 maggio, è rimbalzato del 9%.

Corrono Tesla, Nvidia e Meta (+4%) dopo le dimissioni di Sheyl Sandberg, che lascia intendere di voler entrare in politica.

Microsoft +1%, pur avendo tagliato le previsioni sui ricavi e sugli utili dell’esercizio: “Il dollaro troppo forte ci danneggia”, è l’allarme del colosso del cloud.

Sale l’euro, brent a 117,5 dollari.

Il Treasury Note è poco mosso, praticamente sui livelli di ieri, a 2,92%.

Consolida le posizioni, dopo il balzo di ieri, l’euro. Il cross con il dollaro si è riportato in prossimità di un’importante soglia grafica, a 1,075.

Petrolio sostanzialmente invariato stamane: WTI a 116,5 dollari, Brent a 117,5 dollari. I mercati hanno preso atto sia dell’Opec+ che delle sanzioni di Bruxelles a Mosca.

Al via le sanzioni Ue. Bruxelles risparmia Kirill

Intanto, dopo un faticoso travaglio, la Ue ha finalmente varato il sesto pacchetto di sanzioni contro Mosca. Le regole includono un divieto parziale delle esportazioni di petrolio e la rimozione del principale istituto di credito russo, Sberbank, dalla piattaforma internazionale SWIFT.

L’approvazione è arrivata dopo che l’Ungheria ha ripetutamente negato al blocco l’unanimità necessaria intensificando le sue richieste nazionali. L’ultimo scoglio è stato rimosso ieri dopo che gli altri 26 Paesi hanno deciso di rimuovere dalla lista nera proposta il capo della Chiesa ortodossa russa e stretto alleato del Cremlino, il patriarca Kiryll, per placare Budapest.

Inflazione, nuovi lampi: la riunione del 9 giugno è “decisiva”

“La riunione di giugno sarà decisiva”, sostiene François Villeroy de Galhau, membro francese della Bce. A una settimana dal vertice di Francoforte, arrivano nuovi segnali sul fronte dell’inflazione, ormai oltre la frontiera dell’energia. I prezzi alla produzione industriale ad aprile sono aumentati dell’1,2%, nella Ue dell’1,3% ovvero, rispetto a un anno prima, +37,2% e +37%. Ma l’inflazione, ammonisce il banchiere francese, “non è solo troppo alta, ma è anche troppo ampia”. Si va da Malta (+5,6%) alla Lituania (+21%). “Ciò richiede una normalizzazione della politica monetaria: e dico normalizzazione, non inasprimento”.

Queste parole non influiscono troppo sull’andamento dei mercati obbligazionari, saldamente orientati al rialzo dei rendimenti.

Affondano Btp e Bund. L’euro recupera

Affondano sia i Btp che i Bund. Il rendimento del decennale italiano s’impenna al 3,27% e quello del Bund sale a +1,23%, ai massimi da otto anni, per uno spread in netto ampliamento a 204 punti base, +7,01%.

Sul mercato dei cambi, data l’aria di aumenti per il costo del denaro, l’euro recupera lo 0,7% circa contro il dollaro e tratta intorno a 1,072.

Milano +0,6% in una giornata festiva. Chiusa Londra

Piazza Affari ha chiuso la seduta in rialzo dello 0,59%, a 24.426 punti, al termine di una giornata di scambi rarefatti per la Festa della Repubblica.

Londra è chiusa per il giubileo di platino della Regina Elisabetta II. Parigi è tonica, con un progresso dell’1,27%.

Remy Cointreau vola a Parigi. Corre anche Saint Gobain

Corre a Parigi Remy Cointreau (+4,92%) dopo aver battuto le stime sugli utili e annunciato previsioni ottimistiche per l’anno in corso e per gli anni successivi. Segue Pernod Ricard (+2,9%). Il titolo migliore è Saint Gobain (+5%). Effervescenti i Big del lusso.

Bene Francoforte (+1,01%). Sono più timide Madrid (-0,04%) e Amsterdam (+0,32%).

Lusso e liquori avanzano anche a Piazza Affari. Sale Campari (+1,9%), preceduta da Ferrari (+2%). Nell’auto rialzi gemelli per Iveco e Cnh Industrial, entrambi +2,47%. In testa alla graduatoria c’è Moncler (+3,05%).

Riparte Interpump, arretra ancora Saipem

Ancora denaro su Interpump (+2,8%). Procedono in ordine sparso i titoli petroliferi. Eni e Tenaris +0,2%. Ancora giù Saipem (-1,9%). Contrastate le utility: A2a -1,1%, Enel +0,51% Tra bancari deboli, si distingue in positivo Bper (+0,86%), che guadagna lo 0,3% dopo il via libera dell’Antitrust all’acquisizione del controllo di Banca Carige.

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