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Btp decennale ancora sotto l’1%, Borsa in rialzo aspettando il Def

Piazza Affari chiude sopra i 22mila punti in attesa del Def e della manovra del Governo ma i tassi dei titoli di Stato decennali scendono ancora sotto l’1% – Vendite sulle utilities, corre Pirelli

Btp decennale ancora sotto l’1%, Borsa in rialzo aspettando il Def

Piazza Affari chiude in rialzo dello 0,32% e colpisce il bersaglio dei 22mila punti base, fermandosi a 22.017. Le prese di profitto penalizzano le utility, mentre un cauto ottimismo sulle relazioni Usa-Cina sui dazi favorisce i titoli industriali e petroliferi. In ripresa le banche. Male i farmaceutici, con il settore sotto esame dell’Ema  per verificare l’assenza di nitrosammine, in seguito allo scandalo ranitidina. Milano si accoda alle altre piazze europee, tutte in rialzo nonostante la volatilità di Wall Street, attualmente negativa

L’obbligazionario italiano è poco mosso, in attesa di notizie sulla legge di bilancio, con il consiglio dei ministri che dovrebbe riunirsi lunedì alle 18,30 per varare la nota di aggiornamento al Def. Sul secondario il rendimento del decennale è +0,83 e lo spread con il Bund 141 punti base (+0,04%).

Brillante il primario: il Tesoro, ha collocato 3 miliardi di Btp decennali (a fronte di richieste per 4,08 miliardi) con un rendimento al minimo storico, + 0,88%. Assegnati anche 3,75 miliardi di titoli a 5 anni (le richieste erano per 5,193 miliardi) con rendimento in calo allo 0,26%. La diciassettesima tranche del CcTeu scadenza 15/01/2025, infine, è stata assegnata per 750 milioni a fronte di una domanda totale pari a 1,599 miliardi, con un rendimento lordo sceso allo 0,52%.

Bene le altre piazze: Francoforte +0,75%, Madrid +0,59%; Parigi +0,36%. Meglio ancora Londra, +1,07%, con i titoli minerari in spolvero, anche grazie al calo della sterlina. La moneta di sua maestà ha toccato il picco più basso in mattinata quando Michael Saunders, uno dei falchi della commissione di politica monetaria della Banca d’Inghilterra, ha reso noto che il persistere dell’incertezza economica rende necessari tassi di interesse più bassi, anche nel caso in cui si eviti una Brexit senza accordo. Intanto l’uscita del Regno Unito dalla Ue resta in alto mare e contribuisce ad alimentare l’incertezza globale, insieme con il rischio di impeachment per il presidente Usa Donald Trump. Sul piatto della bilancia pesa invece positivamente la prospettiva di una ripresa delle trattative commerciali fra Stati Uniti e Cina, il 10 e l’11 ottobre prossimi, a Washington. Fra pesi e contrappesi, Wall Street cerca il rimbalzo in apertura, ma perde subito smalto. Al momento i tre listini principali si muovono tutti in rosso, anche alla luce di una serie di dati macro: è migliore delle attese l’indice della fiducia dei consumatori rilevata a settembre dall’università del Michigan; l’inflazione è sotto controllo in Usa, ma c’è una frenata delle spese per consumi in agosto (vicino ai minimi di febbraio). Da segnalare inoltre che, dopo i 110,1 miliardi di dollari di ieri, oggi la banca centrale americana ha iniettato altri 71,7 miliardi nel mercato monetario statunitense. La domanda è stata però inferiore a quanto offerto dalla Federal Reserve di New York, che agisce per conto di quella centrale.

Il dollaro perde leggermente terreno. L’euro al momento recupera circa lo 0,2% e scambia intorno a 1,0945, dopo aver toccato nella notte i minimi da oltre due anni a 1,0906.

Si appanna l’oro, che si muove intorno a 1502 dollari l’oncia, mentre il petrolio viaggia in ribasso. Il greggio nel primo pomeriggio aveva preso la ruzzola delle vendite sull’ipotesi che gli Stati Uniti avessero offerto all’Iran la rimozione delle sanzioni in cambio di trattative, poi Donald Trump ha smentito questa ipotesi e i danni sono stati parzialmente limitati. Attualmente il Brent cede l‘1,43% e vale 61,85 dollari al barile.

Eppure in Piazza Affari la big cap migliore di oggi è Tenaris +3,6%. Nel settore si apprezza anche Eni, +0,86%, in un mercato che mette in primo piano l’accordo per l’acquisto da Exxon Mobil di Var Energi per 4,5 miliardi di dollari. Ieri il gruppo ha comunicato che l’ad Claudio Descalzi ha ricevuto un avviso di garanzia per omessa comunicazione di conflitto di interessi in relazione a Eni Congo. Descalzi ha però respinto le accuse. 

Bene Buzzi +3,13%. Auto in corsa con Pirelli +2,48% e Ferrari +1,41%. Tra i finanziari svettano Finecobank,+1,48%; Ubi +1,15%; Banco Bpm +0,96%. Unicredit segna +1,41%, dopo la vendita di 730 milioni di Npl a Illimity. Giù invece Mediobanca -1,28%. Moda divisa: Moncler +1,64%; Ferragamo -0,99%.

Sul lato rosso del listino Campari -1,67%. In ribasso le utility dopo i recenti guadagni: Hera -1,85%; Italgas -1,44%; A2a -0,8%; Enel -0,67%. Vendite infine su Recordati -0,33%; Diasorin -0,57%.

Fuori dal listino principale balzo di Bio on, +7,66%, nella settimana in cui i giovani del globo manifestano per l’ambiente.

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