Sotto il segno della Fed. I mercati, assorbito (forse troppo in fretta) lo scenario aperto dal Qe europeo, sono ormai concentrati sulle decisioni della Fed della prossima settimana. Ovvero se la banca centrale avvierà l’aumento dei tassi Usa, quasi scontato, a giugno o a settembre. In attesa di notizie, le Borse avanzano in ordine sparso.
La Borsa di Tokyo chiude la settimana al rialzo grazie ai robot. A spingere il Nikkei (+1,6%) ad un nuovo record, infatti, è il balzo del leader mondiale della robotica industriale, Fanuc, che ha registrato una performance del 12%.
Alla performance del mercato, in rialzo da cinque settimane, ha contribuito naturalmente il rimbalzo di Wall Street che ha annullato i ribassi accusati mercoledì: l’indice Dow Jones ha recuperato l’1,47%, l’S&P 500 l’1,26% e il Nasdaq lo 0,89%. Nonostante il recupero, l’S&P si avvia a chiudere la terza settimana consecutiva in rosso. L’inatteso calo dei consumi a febbraio (-0,6% contro il previsto +0,3%) ha frenato la corsa del dollaro, che comunque resta vicino a 1,06 sull’euro.
Le Borse Ue si sono concesse una pausa dopo il lungo rally. Milano ha chiuso la seduta in lieve calo: l’indice Ftse Mib registra una flessione dello 0,12% a quota 22809 punti. In ribasso anche Parigi (-0,21%), Francoforte (-0,6%) e Madrid (-0,09%). Avanza invece Londra (+0,59%) in scia a New York.
DEBITO PUBBLICO, VANNO I MODA I TITOLI LUNGHI
Il dato “storico” arriva dal mercato dei titoli di Stato: a quattro giorni dalla partenza del programma di acquisto di bond da parte della Banca Centrale Europea, il rendimento del Btp è sceso su nuovi minimi assoluti all’1,05%. Lo spread ha sfondato al ribasso quota 90 fino a toccare 85 pb.
Tra lunedì, data di avvio del Quantitative easing, a mercoledì, la BCE ha acquistato sul mercato secondario 9,2 miliardi di euro con una scadenza media di 9 anni, lo ha detto Bonoit Coeure, membro francese del comitato esecutivo della banca. Il piano prevede che si arrivi a 60 miliardi in un mese.
L’Italia ha approfittato delle condizioni eccezionalmente vantaggiose per collocare stamattina tre titoli di Stato con scadenza tre anni, sette anni e trent’anni, per un ammontare complessivo di 7,5 miliardi di euro.
La domanda è stata molto forte, soprattutto per il titolo triennale, assegnato ad un rendimento record dello 0,15%, 30 punti base in meno rispetto all’ultima emissione di questa scadenza avvenuta in febbraio. Il bond a 30 anni è stato collocato all’1,86%, da 3,29%.
E’ probabile, dicono gli operatori, che il Tesoro voglia ora approfittare della congiuntura per emettere nuovi titoli a lungo: sono in vista una o due emissioni a 15 anni,una tasso fisso, l’altro indicizzato.
L’OMBRA DEL SOLVENCY 2 FRENA LE GENERALI
Ha pesato su Piazza Affari il calo di Generali finita in ribasso del 4,4% dopo avere diffuso stamattina i risultati del 2014: a fronte di un utile in linea con le attese e un dividendo salito del 33% a 0,60 euro, gli analisti sottolineano un dato ritenuto deludente per quanto riguarda l’indice di solidità patrimoniale Solvency II. Il Cfo Alberto Minali ha detto ai giornalisti che il dato sul Solvency 2 non cambia la politica dei dividendi, perché la compagnia ha un livello di capitale adeguato.
POPOLARI SUGLI SCUDI, IL DIVIDENDO SPINGE AZIMUT
Sono proseguiti invece gli acquisti sugli istituti popolari. La Camera ha approvato ieri a larga maggioranza (290 contro 149) la conversione in legge del decreto che riforma le banche popolari, la palla passa al Senato.
Brilla in particolare Pop.Milano (+4,1%). Sale ancora Pop.Emilia (+1,4%). Unicredit +1,7%, Intesa e MontePaschi +0,7%. In grande evidenza nel risparmio gestito Azimut (+5%), titolo top della giornata. A spingere la quotazione sono stati l’utile ed il dividendo sopra le attese. La cedola è in crescita a 0,78 euro per azione da 0,70 euro per uno yield intorno al 3,3%.
MARCHIONNE: “SETTE MILIARDI PER FERRARI SONO POCHI”
Riprende la corsa Fca (+1,7%), spinta anche dalle parole di Sergio Mrchionne a margine dell’assemblea di Sgs. “Per Ferrari – ha detto il manager – mi aspetto un valore ben oltre 7 miliardi, non ci faccio niente con 7 miliardi”. “Non abbiamo ancora deciso se quotare più del 10%” ha aggiunto non escludendo un’emissione obbligazionaria sulla Rossa: “Non lo so, Ferrari ha un miliardo netto di debito”.
A proposito della ricerca di un eventuale partner Marchionne ha detto:” I risultati di quello che stiamo facendo li vedremo dopo il rilancio dell’Alfa Romeo, ma avere come alleato un player puramente europeo non è una soluzione ideale. Bisogna far fronte al problema delle spese elevate, la domanda che dobbiamo porci è come riuscire a contenere il consumo di capitale”.
Sui risultati, “Il primo trimestre del 2015 è in linea con quello che ci aspettavamo. Mancano due settimane ancora importanti”, ha commentato Marchionne. “In Brasile il mercato è sceso, è un problema per tutti, ci stiamo adattando”, ha aggiunto.
Pirelli ha perso lo 0,2%.
IL WARNING DI INTEL FRENA STM
Correggono i titoli più in vista nella seduta di mercoledì. Stm ha perso il 3,4%, il titolo ha ampliato le perdite dopo la notizia dell’allarme ricavi lanciato da Intel: il primo produttore al mondo di chip per computer ha detto che le vendite del trimestre in corso saranno di 12,8 miliardi di dollari, con un margine di 300 milioni, rispetto ai 13,7 miliardi visti in precedenza.
Telecom Italia -0,2% dopo il + 7% abbondante di mercoledì. Arretra anche Finmeccanica (-0,8%), che mercoledì aveva guadagnato oltre il 5%.
OGGI I PIANI DEL CANE A SEI ZAMPE. BOOM DI TERNI ENERGIA
Eni -0,6% in attesa dell’incontro dell’ad Clausio Descalzi con gli analisti Londra. Al centro del meeting il dividendo, i tempi delle attuali dismissioni e lo spin off della divisione da affidare ad un ex in rientro, Stefano Cao. Salgono Saipem (+0,4%) e Tenaris (+1%). Fra le utility, Snam ha chiuso in parità nel giorno della diffusione dei dati del 2014. Enel -1%.
Ben comprata A2A (+1,52%): Banca ImI ha alzato la raccomandazione sul titolo da add a buy, con prezzo obiettivo che passa da 0,95 a 1,13 euro. Nel resto del settore energia bene Erg (+0,34%) dopo i conti molto positivi. Nel mirinole attività idroelettrich di E.On in Italia.
TerniEnergia sale del 5,3% a 1,89 euro. La società attiva nei settori dell’energia da fonti rinnovabili, dell’efficienza energetica, del waste e dell’energy management, ha comunicato che la controllata Free Energia ha chiuso l’esercizio 2014 con ricavi raddoppiati a 199,4 milioni di euro (+105,9%). L’Ebitda si attesta a 4,4 milioni con un incremento del 119%.
E-COMMERCE, BENE YOOX E BANZAI. FERRAGAMO, CONTI DI LUSSO
Yoox sale dell’1,4% nel giorno della presentazione dei dati preliminari del secondo trimestre della concorrente Asos in rialzo del 13%. Il boom della società inglese che vende abbigliamento di lusso attraverso il proprio sito Internet (vendite in crescita del 19%) ha dato una spinta anche a Banzai (+2,6% a 5,88 euro) nel finale di seduta.
Salvatore Ferragamo (+2,74%) ha comunicato a Borsa chiusa i risultati 2014. L’utile netto è salito del 4% a 157 milioni, Il dividendo sarà di 0,42 euro per azione ordinaria con un aumento del 5%.
MONDADORI SU’, RCS GIU’
Continua la frana di Rcs Mediagroup (-7%) all’indomani della revisione al ribasso degli obiettivi del 2015. All’opposto sale Mondadori (+3,5%) a 1,077 euro dopo la diffusione dei dati del 2014 e degli obiettivi al 2017: l’Ebitda è passato a 67,1 milioni dal rosso di 12,8 del 2013. L’ad Ernesto Mauri ha dichiarato che l’offerta di Mondadori per Rcs Libri è stata fatta sulla base di multipli elevati e l’eventuale operazione potrà essere realizzata a debito.