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Btp al 6,5% e Milano accelera il ribasso. Anche il rigorismo della Merkel spaventa i mercati

L’asta dei Bot a 6 mesi si conclude con un rendimento del 6,504% e lo spread italiano vola a 510 pb – “La Germania – titola Bloomberg – ha comprato un biglietto di prima classe per il Titanic” – Il riferimento all’autonomia della Bce che vuole evitare il credit crunch apre però uno spiraglio – Giovedì resa dei conti in Finmeccanica – Mediobanca, Siena vende.

Btp al 6,5% e Milano accelera il ribasso. Anche il rigorismo della Merkel spaventa i mercati

OGGI LA CURA MONTI AL TEST DELL’ASTA DEI BTP
DRAGHI IN CAMPO PER EVITARE IL CREDIT CRUNCH

“La Germania – titola Bloomberg – ha comprato un biglietto di prima classe per il Titanic”. Ovvero, il nein di Angela Merkel ad un ruolo più attivo della Bce ha gelato i mercati. Alle 14.30, le Borse salivano fra l’1,5% e il 2%. Appena è stato chiaro che il governo tedesco non apriva neanche uno spiraglio, i mercati hanno azzerato i guadagni. Ma il richiamo all’autonomia della Bce si traduce in una speranza: la banca centrale sta valutando la possibilità di condurre operazioni di finanziamento a favore delle banche europee a due o addirittura a tre anni, nel tentativo di evitare un nuovo ‘credit crunch’. Per ora, però, niente “eurobond” o “stability bond” come suggerito da Nicolas Sarkozy e da Mario Monti. Eppure a Berlino qualcuno guarda con apprensione ad un sorpasso che i bookmakers, solo tre mesi fa, avrebbero dato 100 a 1: i rendimenti dei gilts decennali del Regno Unito è al 2,14%, 9 punti base in meno dei Bund di analoga durata. Ma la Germania non cambia musica: prima il rigore di bilancio, poi si vedrà.

I RIBASSI. Alla fine la seduta, almeno a Milano e a Parigi, si chiude in parità mentre Londra è scesa dello 0,1%, Francoforte dello 0,5%. Wall Street è rimasta chiusa per la festa americana del Ringraziamento. Il rendimento dei Btp decennali è salito al 7,05% (+11 punti base). Lo spread con i titoli tedeschi non ha sforato quota 500 (491 a fine giornata) solo per il rialzo parallelo del rendimento del Bund. L’euro scende a quota 1,3336 sul dollaro: si tratta della stessa quotazione dello scorso 3 gennaio.

LA PREVISIONE. In assenza di Wall Street, a fornire la cattiva nuova di giornata ci pensa Tokyo: S&P ha comunicato che sta valutando il downgrade del merito di credito del Giappone da AA ad AA-. “Le finanze giapponesi – ha dichiarato il responsabile dell’agenzia, Takira Ogawa – peggiorano di giorno in giorno. Anzi di secondo in secondo”. La Borsa di Tokyo, però, chiude con un modesto rialzo + 0,2% a differenza di Hong Kong -1,49%. I futures su Wall Street sono in ribasso di mezzo punto.

L’ASTA DEL TESORO. Oggi saranno offerti in asta 8 miliardi di Btp a 6 mesi oltre a 2 miliardi di Ctz. E’ il primo test dopo il flop dell’asta tedesca di mercoledì ma anche dopo la presentazione ai partners Ue al vertice di Strasburgo del pacchetto di tagli da 15 miliardi previsto entro dicembre.

FINMECCANICA, GIOVEDì LA RESA DEI CONTI IN CDA
GUARGUAGLINI: NON HO AVUTO AVVISI DI GARANZIA

All’ordine del giorno del consiglio Finmeccanica del primo dicembre , «c’è la revisione delle deleghe e il conferimento dei poteri secondo la delibera del 4 maggio 2011. Deliberazioni inerenti e conseguenti». Ovvero, nel caso che il presidente Pier Francesco Guarguaglini, 74 anni, fosse deciso a resistere nonostante l’auspicio del premier Mario Monti per una “soluzione rapida e responsabile”, toccherà al consiglio di amministrazione ritirare le deleghe all’ingegnere livornese. Ma non è escluso che si scelga un’altra strada: bastano le dimissioni di un terzo del cda per far decadere l’intero board che nel maggio scorso aveva attribuito al presidente la delega per «l’individuazione delle linee di indirizzo strategico del gruppo, della politica delle alleanze, acquisizioni e dismissioni da sottoporre al Cda, la gestione dei rapporti istituzionali con autorità di governo, organismi pubblici e privati, organi di informazione nazionali e internazionali». Il ministro Corrado Passera si limita a dire: “Ho un’opinione sul caso, ma non la commento”.

BAZOLI: “CUCCHIANI PER CRESCERE ALL’ESTERO”
IL CDS INTESA VOTA COMPATTO PER IL NUOVO AD

“Abbiamo scelto Cucchiani anche con l’obiettivo di crescere all’estero, Così Giovanni Bazoli ha commentato la scelta di Enrico Tomaso Cucchiani a successore di Corrado Passera in Banca Intesa + 1,4% in qualità di consigliere delegato ed amministratore delegato. “La rapidità della scelta relativa alla nomina,- ha aggiunto – è sinonimo della solidità della nostra banca». Andrea Beltratti, presidente del consiglio di gestione, ha confermato: «Siamo contenti. Accoglieremo con piacere Cucchiani , insieme faremo un ottimo lavoro». «Tutti i presenti oggi hanno votato a favore di Cucchiani», ha sottolineato Beltratti. E, come si conviene in certi momenti, il ministro Passera ha fatto sapere che quella di Cucchiani è «scelta ottima, sia dal punto di vista professionale che umano. Trova una grande squadra di uomini e donne straordinariamente capaci e appassionati». Intanto Cucchiani ha già annunciato al presidente di Unicredit Dieter Rampl, la lettera di dimissioni a stretto giro in osservanza delle procedure di governance della banca di cui è stato fino a ieri consigliere per conto di Allianz.

MEDIOBANCA, FONDAZIONE MPS VENDE, COMPRA BOLLORE’
CITIGROUP GIUDICA SELL A2A, RECUPERA SAIPEM

Da Siena arriva la conferma che la Fondazione MontePaschi, dopo aver venduto la quota in Intesa pari allo 0,42%, ha iniziato lo smobilizzo dell’1,9% posseduto in Mediobanca. L’operazione è necessaria per reintegrare le garanzie legate al finanziamento dell’aumento di capitale di Mps -2,4% dopo i continui cali del titolo in Borsa. Tra i compratori dei titoli Mediobanca, oggetto mercoledì di un calo dell’8%, figura al solito Vincent Bolloré.

Le banche hanno guidato il rimbalzo della prima parte della seduta, spegnendosi progressivamente, salvo fare uno scatto di reni nel finale. Unicredit si è mantenuta tonica (+2,8%). Seduta negativa, invece, per PopMilano -1,9%, PopEmilia -2,5%, e BancoPopolare -1,6%. Dopo lo scivolone di ieri, Mediolanum ha recuperato il 3,8%. Nel comparto del risparmio gestito, Azimut ha chiuso in forte ribasso (-3,4%). Generali ha registrato una flessione dell’1,1%. Tra le utility, A2A ha ceduto il 2,9%: Citigroup ha avviato la copertura del titolo con “sell”. Deboli Enel -1,1% ed Enel Green Power -1,7%. Eni è scesa dell’1,3%, mentre Saipem è salita dell’1,8%. In rialzo Lottomatica +2,3% e Mediaset +2,3%.

L’”ATTENZIONE” DELLA FORNERO SU FIAT
PIRELLI, TROCHETTI DI DIFENDE SU TELECOM

Bene il settore auto con Fiat Industrial in rialzo del 3,6%. Fiat è salita del 4,2%. Martedì comincerà la trattativa con i sindacati per il nuovo contratto dell’auto. Intanto il neo ministro del Lavoro, Elsa Fornero, intervenento in videoconferenza all’assemblea della Cna, ha lanciato un appello alle grandi e medie imprese che “non possono abbandonare il Paese”. Il ministro che “venendo da Torino non può non parlare di Fiat” sta seguendo “con grande attenzione” l’evoluzione del dossier del Lingotto all’insegna di “rigore, equità e crescita”.

Seduta volatile per Pirelli +1%. Il titolo era partito bene per poi girare in brusco ribasso fino a un minimo di 6,21 euro dopo le indiscrezioni, poi confermate, di un interrogatorio al presidente Tronchetti Provera per le vicende di intercettazione legate a Telecom. Ieri il legale del presidente di Pirelli ha dichiarato in una nota che Tronchetti “è stato doverosamente ed opportunamente sentito per chiarimenti”.

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