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Btp 15, oggi l’asta più difficile per il Tesoro. Piazza Affari inizia incerta la mattina

L’asta di oggi del Tesoro è tra le più impegnative – Milano inizia incerta – Intanto la Spagna azzera differenziale con l’Italia – Sul mercato azionario la bolla del mattone frena Shangai ma oggi si attendono segnali di risveglio dall’economia americana – Riflettori accesi sui cda di Enel, Generali e Saipem – Buona la risposta della Borsa ai conti di Intesa

Btp 15, oggi l’asta più difficile per il Tesoro. Piazza Affari inizia incerta la mattina

BTP 15, OGGI IL TEST Più DIFFICILE PER IL TESORO
CINA, LA BOLLA DEL MATTONE FRENA SHANGAI

Il primo ostacolo è stato superato: il Tesoro ha collocato senza problemi 7,7 miliardi di Bot annuali all’1,28%, rendimento in rialzo dall’1,09% del mese precedente. I riflettori sono puntati adesso sull’asta di oggi che riguarda 2 miliardi di Btp a 15 anni, scadenza ben più impegnativa.

Sul mercato, comunque, regna una calma perfino sorprendente, vista la situazione politica del Bel Paese: il Btp a 10 anni ha chiuso la giornata a un rendimento del 4,58% con spread con il Bund a 310, invariato rispetto alla vigilia.

In un mese circa il differenziale dei rendimenti su tutte le scadenze tra Italia e Spagna si è ridotto di circa 100 punti base. Sulla scadenza a 10 anni è passato da 100 a 10 punti base. Su quella più breve, a 2 anni, è ancora intorno a 40 punti base, era a 140. Ma sulla scadenza più lunga, 30 anni, il differenziale è ormai azzerato (292 punti base nei confronti della Germania). Segno che il mercato riconosce a Italia e Spagna lo stesso potenziale di risanamento dei conti pubblici nel lungo periodo.

Intanto continua, inesorabile, la frana di Piazza Affari -0,4% La Borsa di Milano continua a essere il fanalino di coda tra i grandi listini. Le Borse di Londra e Parigi sono salite dello 0,1%, Francoforte -0,2%

GLI ALTRI INDICI

Continua la ritirata delle Borse asiatiche. Tokyo -0,3% arretra in coincidenza con il rimbalzo dello yen: l’opposizione ha annunciato che voterà contro la nomina a governatore di Haruhiko Kuroda, fautore della politica della svalutazione.

Più pesante la frenata di Shanghai -1,2% e Hong Kong -0,64%. Pesano le vendite sui titoli dei grandi costruttori, a conferma della crisi del settore. Le autorità di Shenzhen hanno vietato aumenti di prezzo per le case di nuova costruzione.

Oggi i mercati aspettano conferme dei segnali di risveglio dell’economia americana. Riflettori accesi perciò sull’andamento dei consumi (vendite al dettaglio) di febbraio, previsto dagli economisti in crescita dello 0,5%.

A New York a fine seduta il Dow Jones ha chiuso a +0,02% è invariato, S&P -0,24%, Nasdaq -0,32%.

L’assalto al nuovo record di S&P è rinviato. Alla vigilia del lancio dell’ultimo smartphone di Samsung Apple arretra del 2,2%.

Fra le blue chip, Boeing sale dell’1,5% e si porta sui massimi dal 2008: l’allungo di oggi è da mettere in relazione alle indiscrezioni della stampa irlandese su un maxi ordine da 200 aeroplani arrivato da Ryanair.

INSIDE PIAZZA AFFARI

Buona reazione del mercato ai conti di Banca Intesa + 0,5%.

Contrastate le altre banche: Unicredit è scesa dell’1,5%, Mediobanca -1,9%, Banca Popolare di Milano -2,2%.

Fra le blue chip italiane il titolo migliore è stato Saipem, salito del 5,3%. Secondo la stampa specializzata internazionale, la società potrebbe aggiudicarsi commesse molto importanti in Kuwait. La controllante Eni è salita dello 0,7%. Domani è previsto un incontro con gli analisti.

Il prezzo del petrolio è stabile per quanto riguarda il Brent, a 110 dollari al barile. Wti in rialzo a 93 dollari (+1,1%).

Fra le utility è scesa Enel -2,1%. Enel Green Power ha perso lo 0,9% dopo avere annunciato un risultato del quarto trimestre 2012 inferiore alle attese degli analisti.

Giornata negativa per gli industriali. Pirelli è scesa del 4,2% dopo i risultati.

Capitombolo di StM -4,6% dopo che sono riemersi dubbi sulla capacità del gruppo di uscire dalla joint venture St-Ericsson.

Fiat ha perso il 2,5%. Ieri la società ha collocato un bond scadenza 5 anni per 1,25 miliardi: il rendimento è stato fissato al 6,625% dopo una richiesta 5 volte superiore all’offerta, a prima dopo il declassamento di Fitch. Fiat Industrial -1,9%.

Balzo di Telecom Italia che è salita dell’1,8%. Potente rimbalzo di Mediaset +5%.

Giornata di realizzi per il lusso: Tod’s -1,4% ben più pesante la casuta di Ferragamo -4,4%: su entrambe è intervenuta SocGen con un giudizio sell. Cucinelli è scesa del 3,

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