Da sempre Caterpillar rappresenta uno dei segnali più fedeli dello stato di salute della Corporate America. Di qui le preoccupazioni di Wall Street dopo i conti del colosso (-7,7%), che hanno fatto il paio con il calo di 3M, la ditta del post-it (-4,4%), altra azienda faro del made in Usa. A preoccupare il mercato, nonostante i conti in crescita, è stata la stima di un calo dei profitti futuri, dovuto alla prospettiva dell’aumento dei costi delle materie prime (per effetto della guerra dei dazi) e dei salari.
La delusione è stata parzialmente compensata dal buon stato di salute delle aziende più vicine all’economia dei consumi: McDonald’s +6,3%, Verizon + 4,1% grazie alla forte crescita dei nuovi abbonati. Ma dalla stagione dei conti emerge comunque la tensione al rialzo dell’inflazione e la pressione sui profitti. Si spiega così il malumore di Wall Street (-2,3% l’S&P in mattinata), poi corretto dalla ripresa nel finale che non ha però cancellato una sensazione: al di là delle tensioni geopolitiche, l’economia global è destinata a rallentare il passo.
Il meglio, insomma, è alle spalle, come confermano anche i dati sulle trimestrali europee. Non è certo una buona notizia per la scommessa italiana sulla crescita a debito, che poggia sulla speranza di una forte crescita delle economie. Al contrario, come conferma la frenata della Borsa tedesca, la più sensibile all’andamento della domanda globale, le indicazioni vanno in tutt’altra direzione.
Rimbalzano le Borse asiatiche dopo un inizio difficile: Tokyo +0,4%, Hong Kong +1%, Shanghai +1,5%, Seoul +0,2%, Mumbai +1%.
Chiusura in rosso invece per i mercati Usa, in attesa dei conti di Microsoft, Alphabet e Amazon. Perdono mezzo punto Dow Jones e S&P 500. Nasdaq -0,42%.
Il greggio tipo Brent ha chiuso in calo del 4,3% a 76,5 dollari il barile: stamattina sulle piazze finanziarie asiatiche il prezzo è 76,7 dollari. Si è aperta in un clima gelido, nonostante la temperatura, la Davos nel deserto, disertata da governi e società dopo l’assassinio del giornalista saudita Khashoggi.
Giù i petroliferi come conseguenza del calo dei prezzi del greggio. Vendite a Piazza Affari su Saipem (-4,6%) e Tenaris (-3,94%). Eni-1,6%.
Poco mosso stamane l’euro a 1,147 su dollaro, all’indomani della storica bocciatura della bozza del bilancio italiano da parte della Commissione europea. Il Btp riparte dal 3,58% di rendimento. Ma continua a non registrarsi un effetto contagio sul resto dell’eurozona. Anzi, si sono rafforzati i titoli di Spagna, Portogallo e quelli della Grecia, sempre più vicini.
Il fondo giapponese Sumitomo Mitsui Trust Asset Management (90 miliardi di dollari di masse amministrate), fa sapere che sta comprando bono spagnoli ma non ha interesse per la carta italiana, dove c’è da mettere in conto, a detta dei gestori, un peggioramento della situazione.
L’EUROPA SOTTO DEL 10% NEL 2018. SOFFRE FRANCOFORTE
Soffre Piazza Affari nel giorno della bocciatura annunciata della manovra. Ma meno degli altri listini europei che nel corso della seduta hanno toccato i minimi da due anni, a conferma che il malessere dell’Eurozona non è solo di natura politica: l’Eurostoxx ha sfondato il muro di -10% da inizio anno. Oggi i dati Pmi consentiranno di capire se la debolezza dei mercati dipende dai temi politici e del contesto internazionale ovvero se riflette l’ulteriore indebolimento del ciclo europeo.
Piazza Affari perde lo 0,86% e scende a 18.802 punti dopo aver oscillato tra un minimo a 18.705 e un massimo a18.954.
Fa peggio Francoforte (-2,11%), trascinata in basso da Bayer (-9,52%), dopo la conferma nel merito della sentenza d’indennizzo a carico di Monsanto.
Parigi -1,69%; Madrid -0,79%; Londra -1,69%; Zurigo -1,18%. L’euro resta poco mosso sul dollaro, in area 1,148.
BTP 10, SOLO 69 PUNTI SOPRA LA GRECIA
Sotto tensione il mercato del debito. Dopo una parentesi in territorio positivo, i Btp hanno chiuso in calo in linea con l’avvio di seduta: spread al rialzo di 14 punti base a 317, rendimento del decennale a 3,58%.
Prosegue lo scivolamento verso il basso del valore della carta italiana. Si assottiglia il differenziale di rendimento tra Italia e Grecia. Il Btp decennale scambia a 69 punti base più degli hellenic bond da 78 della precedente chiusura.
Nei primi otto mesi del 2018, calcola Bankitalia, gli investitori stranieri hanno ridotto le loro posizioni su titoli di portafoglio italiani per 42,8 miliardi complessivi: i disinvestimenti hanno coinvolto “soprattutto” i titoli pubblici, per 24,9 miliardi, e le obbligazioni bancarie, per 12,4.
DOMANI LA PAROLA ALLA BCE, VENERDÌ A S&P
Avanza intanto il confronto inedito con Bruxelles sulla manovra italiana. Il collegio dei commissari, dopo la bocciatura del testo inviato da Roma, ha chiesto formalmente un Documento programmatico di bilancio (Dpb) “riveduto entro tre settimane”.
“Oggi, per la prima volta, la Commissione è costretta a chiedere ad uno Stato membro di rivedere il suo progetto di bilancio”, ha detto il vicepresidente dell’esecutivo comunitario, Valdis Dombrovskis, nel corso di una conferenza stampa. “Il governo italiano – ha aggiunto – sta andando apertamente e consapevolmente contro gli impegni presi”.
Il governo italiano ha fatto sapere che risponderà alla Commissione europea, entro i tempi previsti di tre settimane con “spirito costruttivo” ma senza modificare i fondamenti della manovra.
L’attenzione si sposta su due altri appuntamenti di cruciale importanza: la riunione di domani della Bce, da cui potrebbero arrivare novità sul fronte QE; la decisione di S&P sul rating del debito italiano, attesa venerdì a mercati chiusi.
STM -3%. IL CDA ANNUNCIA RICAVI +18% NEL TRIMESTRE
Giornata di burrasca per la tecnologia europea. A scatenare le vendite è stato l’annuncio da parte del produttore di chip ASM, fornitore di Apple, di un forte calo della redditività nel trimestre in corso. Il titolo è affondato alla Borsa di Zurigo, con una perdita fino al 23%.
Stm ha chiuso la giornata con una perdita del 3%. In tarda serata sono stati annunciati i dati del trimestre: ricavi netti a 2,52 miliardi di dollari (in crescita del 18,1% anno su anno). Margine operativo al 15,8% (in aumento di 270 punti base anno su anno), utile netto a 369 milioni di dollari (+56,7%). Nel quarto trimestre i ricavi sono visti in crescita de 5,7%.
BANCHE DEBOLI, MPS PROVA A FAR PULIZIA
Debole il settore bancario (-0,35%), ma senza particolari movimenti. Unicredit -0,2%. Intesa piatta. Banca Monte Paschi (-2,5%), sta chiudendo la cessione di 2,4 miliardi di crediti in sofferenza, ci sono almeno quattro soggetti in gara, tra cui Banca Ifis +1%.
Banco Bpm -1,3%. Il gip di Milano Guido Salvini ha disposto l’archiviazione dell’inchiesta aperta all’inizio del 2017 con l’ipotesi di reato di aggiotaggio su presunte omissioni nella comunicazione al mercato di dati sulla copertura dei crediti deteriorati detenuti da Banco Popolare.
Nel gestito Banca Generali (-3,2%).
FCA, POSSIBILE UNA CEDOLA EXTRA. AVANZA LUXOTTICA
In un quadro generale negativo emergono poche note positive.
Fiat Chrysler (+1,7%) potrebbe pagare un dividendo straordinario, grazie agli introiti della cessione di Magneti Marelli. Nel frattempo, S&P ipotizza una promozione del rating, a patto che la liquidità venga utilizzata per ridurre il debito.
Luxottica (+3%) ha chiuso i 9 mesi con ricavi per 6,767 miliardi, in calo del 4,5% a cambi correnti ma in crescita dell’1,3% a cambi costanti, dopo un terzo trimestre in miglioramento che le consente di confermare per fine anno un incremento del fatturato intorno al 2% a cambi costanti, sulla parte bassa della guidance, e una “solida redditività”.
INDUSTRIA SOTTO TIRO. SOGEFI SBANDA DOPO I CONTI
Soffre la maggior parte degli industriali. Cnh Industrial -3,5% in scia al crollo di Caterpillar (-7%) a Wall Street. Sogefi -7,53% all’indomani dei risultati. In rosso anche Prysmian (-3,27%), Ferrari (-2,28%) e Buzzi Unicem (-1,43%).
MONCLER E CUCINELLI IN ROSSO NONOSTANTE LE PROMOZIONI
Vendite massicce sul lusso. Moncler -4% nonostante che Berenberg abbia annunciato di avere avviato la copertura con un giudizio Buy e un target a 37 euro. Upside potenziale +20% circa rispetto alla quotazione di ieri.
Corregge dopo il balzo di lunedì Salvatore Ferragamo (-2%). Brunello Cucinelli azzera circa due punti iniziali di guadagno e si muove nel finale in ribasso del 2,7%. Berenberg ha promosso il giudizio a Buy da Hold, target price invariato a 34 euro.
SOTTO TIRO DANIELI. CONTINUA LA FRANA DI ASTALDI
Giornata no anche per le mid cap. Prosegue la discesa di Astaldi (-9,26%). Danieli arretra dell’8,53%, in seguito alle richieste di condanna avanzate dalla Procura di Udine per i vertici della società in seguito alle indagini avviate alcuni anni fa per l’ipotesi di reato di frode fiscale per un totale di 281 milioni, con evasione di 80 milioni d’imposte contestate.
Tiscali arretra dell’8,2% nel giorno in cui è stato annunciato che i soci russi hanno interrotto le trattative sulla sottoscrizione di un bond convertibile.