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Brividi politici per Btp e Oat. Luci accese su Intesa-Generali e Unicredit

Chiusa Wall Street per il President Day, ad agitare i mercati oggi è l’Europa, in piena confusione politica all’avvio di una stagione elettorale incerta, che non potrà non incidere sulle Borse e sui mercati obbligazionari. Il primo ostacolo da superare riguarda la Grecia. Oggi i ministri finanziari dell’Eurozona affronteranno la questione dell’ennesimo rinnovo del debito di Atene. Dopo tante discussioni tra Bruxelles e il Fondo Monetario dovrebbe profilarsi la fumata bianca, con grande sollievo di Jeroem Djissembloem, il ministro olandese in piena campagna elettorale: il 15 marzo nei Paesi Bassi ci sarà il primo, incertissimo, confronto all’ultimo voto tra i populisti, capitanati da Geert Wilders, e il premier uscente Mark Rutte.

Ma ad agitare i mercati saranno ancor di più Italia e Francia. Nel Bel Paese la frattura all’interno del Pd è destinata a complicare il cammino dei Btp decennali, che hanno chiuso la settimana con un rendimento in salita al 2,18% e dovranno affrontare, da venerdì, le aste di fine mese. I mercati temono a questo punto l’affermazione del Movimento 5 Stelle in caso di voto anticipato.

Incerta la partita francese, come ha segnalato l’aumento dello spread Oat/Bund a 75 punti (+9 pb). In particolare, spaventa gli investitori la possibilità di un accordo fra il candidato socialista, Benoit Hamon, e il leader della sinistra radicale, Jean Luc Mélenchon, per una candidatura unica. Il ragionamento degli analisti è il seguente: con un’alleanza del genere la sinistra ha buone possibilità di superare il centro-destra al primo turno e andare al ballottaggio, dove però uscirebbe sconfitta da Marine Le Pen.

ULTIMA CHIAMATA PER I CONTI ITALIANI. MERKEL SORPASSATA NEI SONDAGGI

Non finiscono qui le novità europee. Secondo il sondaggio pubblicato dalla Bild, la Merkel è dietro ai socialisti: non capitava dal 2006. Da Bruxelles filtrano voci sull’intenzione di Jean-Claude Juncker di dare le dimissioni, vista l’inattività cui sembra condannata la Ue in quest’anno elettorale (mercoledì il presidente incontrerà la cancelliera tedesca). In questa cornice si inserisce la missione del ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan.

Esaurita la pratica greca, infatti, domani si terrà la riunione dell’Ecofin. Il giorno dopo arriverà il rapporto sul debito pubblico che certificherà lo scostamento significativo rispetto agli obiettivi di bilancio e in particolare il mancato rispetto della regola del debito. E scatterà il vero conto alla rovescia: entro la successiva riunione dei ministri delle Finanze l’Italia dovrà mettere nero su bianco le misure correttive per 3,4 miliardi chieste dall’Europa per mettere un freno all’aumento del debito pubblico.

TONFO IN VISTA PER UNILEVER: KRAFT HA RITIRATO L’OFFERTA

Ieri sera il colosso Kraft–Heinz (+7%), di cui Warren Buffett è uno dei principali azionisti assieme agli alleati brasiliani di Level 3 (guidati dall’ex asso del tennis Jorge Paulo Lemann), ha ritirato a sorpresa l’offerta di 143 miliardi di dollari appena avanzata su Unilever (+12%). Il passo indietro comporterà probabilmente un forte ribasso della “preda” in Borsa.

“La nostra proposta – si legge in un comunicato – voleva avere un carattere amichevole” ma la levata di scudi del gruppo anglo-olandese ha convinto il saggio di Omaha ad evitare uno scontro a base di rilanci che non è nelle corde di Buffett. Ora Kraft potrebbe far rotta su altri obiettivi: Kellogg e Mondelez le più indiziate. Ferrero si salva perché troppo piccola per le esigenze di Buffett. Cresce così l’attesa per la lettera di Buffett agli azionisti di Berkshire Hathaway che sarà pubblicata sabato prossimo.

LISTINI PIATTI IN ASSENZA DI WALL STREET. DEBOLI EURO E PETROLIO

Partenza fiacca per le Borse, orfane di Wall Street. A Tokyo brilla Softbank (+3,3%). La società di Masayoshi Son ha ripreso le trattative in Usa per acquistare T-Mobil per poi fonderla con Sprint. La mossa è stata in passato bloccata dalla Fcc, ma il tycoon giapponese, che ha promesso investimenti miliardari negli Stati Uniti, confida in Donald Trump.

Positiva Shanghai (+0,6%): i rialzi di rame e ferro confermano la ripresa dell’attività manifatturiera in Cina. Perde colpi l’euro, attorno a 1,06 sul dollaro. Stamane a Londra comincia alla Camera dei Lord il dibattito sulla Brexit. Debole il petrolio: Brent a 55,75, Wti a 53,40 dollari al barile.

FED, ARRIVANO I VERBALI. WAL-MART CHIUDE LA STAGIONE DEI CONTI

Mercoledì usciranno i verbali dell’ultima riunione della Fed. Il mercato, dopo le audizioni parlamentari di Janet Yellen, dà per scontato il prossimo rialzo dei tassi. Ma i più pensano che la Banca centrale non si muoverà prima dell’annuncio, almeno a grandi linee, della riforma fiscale più volte ventilata dal presidente. Difficile che un annuncio possa arrivare prima del Board fissato per il 14-15 marzo. Ma stamane Loretta Meister (Fed di Atlanta) ha ribadito che i tempi per un rialzo sono maturi.

Si avvia alla conclusione intanto la stagione delle trimestrali Usa. In settimana toccherà a grande distribuzione e beni di consumo. Sotto i riflettori Wal Mart, una delle società potenzialmente più danneggiate dai piani di riforma fiscale di Trump che prevedono di spostare sull’import il maggior peso delle imposte. In arrivo i bilanci anche di Macy’s e di altri gruppi del commercio tradizionale insidiati da Amazon.

UNICREDIT DOPO L’AUMENTO RADDOPPIA IL PESO NEL FTSE MIB

Settimana (al solito) calda in Piazza Affari per il settore finanziario. Si avvia alla conclusione giovedì 23 l’aumento di capitale di Unicredit, +2,4% venerdì, quando è stato l’unico titolo del comparto a chiudere in rialzo. In parallelo si è registrato il balzo dei diritti: +8,81% nell’ultimo giorno di negoziazioni. A favorire gli acquisti, secondo gli esperti, è anche il fatto che Unicredit, dopo l’aumento, raddoppierà il suo peso nell’indice Ftse Mib, circostanza che farà lievitare gli acquisti dei gestori. “L’unica cosa intelligente è comprare”, commenta un trader citato da Reuters.

MESSINA FA IL PUNTO IN CDA SULLE OFFERTE AL LEONE

Ancora protagonisti Intesa Sanpaolo e Generali dopo la timida apertura del presidente del Leone, Gabriele Galateri di Genola, a valutare “qualsiasi opzione” industriale. “Non entro nel merito nelle dichiarazioni – ha risposto a distanza il presidente di Intesa, Gian Maria Gros-Pietro – ma ne terremo conto e le valuteremo”. La prossima puntata potrebbe coincidere con il consiglio di Intesa in programma domani.

Parte oggi il collocamento di 3 miliardi di obbligazioni emesse dalla Banca Popolare di Vicenza con la garanzia dello Stato. In settimana un’analoga operazione riguarderà Veneto Banca.

VERDETTO DI AGCOM SU MEDIASET VIVENDI

Grande animazione in casa Fininvest. Sembra ormai alle porte il closing della cessione del Milan. Ma non meno seguita è la possibilità della cessione di Premium a Sky da parte di Mediaset (+2,3%). Intanto si avvicina lo scontro legale con Vivendi. In settimana l’Agcom potrebbe prendere una decisione nei confronti di del gruppo francese, che è azionista del gruppo tv e socio di riferimento (ma non di controllo) di Telecom Italia (-0,9% venerdì).

IN AGENDA I CDA DI TENARIS E SAIPEM, AL VIA LE ASTE DEL TESORO

In settimana si terranno i consigli di Tenaris (domani) e di Saipem (giovedì 23). Oggi verrà presentato, assieme ai conti trimestrali, il piano industriale di Terna. Al via le aste del Tesoro di fine mese. Si comincia giovedì con i Ctz e i Btpei. Venerdì sarà la volta dei Bot semestrali.

PEUGEOT

Volkswagen è scesa del 2,3% dopo avere diffuso dati deludenti sulle vendite di auto a gennaio, risultate in calo a livello globale del 4%. In particolare, c’è stata una caduta del 14% delle vendite in Cina, contro +7% in Europa e +14% in Usa. 
Fiat Chrysler, +5,1 % in settimana, venerdì ha perso l’1,3%. Peugeot invariata. 

VIVENDI-MEDIASET

Fra le blue chip spicca Mediaset , in rialzo del 2,3% dopo le indiscrezioni del Sole 24 Ore su una trattativa in corso con Sky per la cessione della pay-tv Premium. Avvocati di Bolloré all’Agcom (Giuseppe Scarsellari Sforzolini di Clearing Gottlieb). Telecom Italia è scesa dello 0,9%.

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