Sulla stampa nazionale è passata quasi in sordina la rivoluzione dei diritti tv per il calcio e anche la rivincita delle compagnie telefoniche sulle emittenti televisive che il colpo messo a segno da British Telecom a spese di BskyB sta prefigurando.
Con un autentico colpo d’ala Bt ha acquistato per 897 milioni di sterline (un po’ più di un miliardo di euro) i diritti tv della Champions League e dell’Europa League per tre stagioni, a partire dal 2015-6. Bt ha pagato circa il doppio di quanto avevano speso Bskyb e ITV per aggiudicarsi in precedenza i diritti ma ha rafforzato le proprie ambizioni nei canali tematici sportivi e soprattutto ha aperto la strada a una vera e propria rivoluzione.
Come ha acutamente osservato Marco Bellinazzo sul Sole 24 Ore “Bt può permettersi di acquistare i diritti tv a prezzi molto alti perché punta principalmente a vendere abbonamenti telefonici e Internet a banda larga con inclusi i programmi sportivi” aumentando così il suo fatturato e i suoi profitti e spiazzando un operatore tv puro che non può abbassare oltre un certo livello il prezzo dei suoi abbonamenti.
Una sfida del genere Sky l’aveva già subita in Germania ad opera di Deutsche Telekom e chissà che, essendo ormai Berlusconi sul viale del tramonto politico, un gioco del genere non possa aprirsi in futuro anche in Italia. Con grande sollievo degli sportivi e dei telespettatori.