Milano chiude la settimana in bellezza, col terzo rialzo di fila, in una giornata tiepida in Borsa, con i listini europei e americani tendenzialmente riflessivi, in attesa del discorso in serata del presidente della Federal Reserve, Janet Yellen. Piazza Affari si distingue per la performance migliore, con il Ftse Mib che si ferma a +1,15%, 19.664 punti base, grazie alle banche: +2,9% l’indice di settore.
Positive Parigi +0,63% e Madrid +0,7%. Debole Londra -0,11%; peggio Francoforte -0,27%, con Deutsche Bank in discesa, -1,4%, dopo le indiscrezioni su un possibile aumento di capitale da parte del colosso creditizio entro breve tempo. In deciso calo lo spread fra decennale italiano e tedesco a 175.80 punti (-3,69%), rendimento 2,12%, anche sulla scia del nuovo recupero della carta francese, dopo la diffusione degli ultimi sondaggi sulle elezioni.
Wall Street apre “rosé”, col Dow Jones che scende sotto i 21.000 punti e i tre listini principali che cercano sostanzialmente di consolidare i record raggiunti. Resta euforica Snap, dopo l’esordio col botto di ieri e, a metà seduta, guadagna ancora il 9% circa. Poco mossa Twenty First Century Fox, che ha chiesto alle autorità antitrust europee di approvare l’offerta da 14,4 miliardi di dollari per l’acquisizione di Sky.
Il cambio euro dollaro risale a 1,054 (+0,39%). Recupera un punto il Brent, +1%, 55,63 dollari al barile. Oro ancora in discesa: -0,85%, 1224.15 dollari l’oncia.
A Milano è soprattutto il settore finanziario a imprimere una spinta al rialzo. Fra le banche brillano le big, Unicredit +3,7% (quinto rialzo di fila) e Intesa +2,01%. Entrambe chiudono una settimana primaverile, in cui i guadagni hanno toccato rispettivamente il 14,54% e il 12,09%. Il titolo più gettonato oggi è Ubi, +4,93%, tallonata da Bper, +4,05%, dopo l’acquisto di Cariferrara per un euro e la correzione del target price da parte di Kepler da 5,7 euro a 6,1 euro. Seduta bullish per Mediobanca +2,8%, Banco Bpm 2,04%, Finecobank +2,33%. Bene le assicurazioni con Unipol +2,39% e Generali +1,75%. Quest’ultima starebbe predisponendo un piano di dismissione dei propri asset nei Paesi ritenuti non strategici, a partire dall’Olanda. Le vendite colpiscono Tenaris -1,02%, parzialmente Ynap, -0,63%, dopo il rally di ieri. In lieve calo Brembo, -0,3%, che ha archiviato il quarto trimestre 2016 con ricavi in crescita del 7,9% ma leggermente inferiori al consensus, mentre i margini operativi e l’utile netto sono risultati sopra le attese.
Piatta Fca, debole Ferrari -0,56%, mentre, a quanto pare, Sergio Marchionne resterà al Cavallino rampante almeno fino al 2021, dopo la prevista uscita da Fca. È quanto si desume dal bilancio 2016 e dal piano di incentivi per l’amministratore delegato e altri manager della società.