“Una delle cose spietate di questo gioco è che sei obbligato a dichiarare, oppure a giocare una carta: in altre parole devi fare qualcosa, e quello che farai potrebbe essere sbagliato, quindi semplicemente fai del tuo meglio. Se sbagli, cosa che capita la maggior parte delle volte, devi essere in grado di fartene una ragione e passare alla mano successiva”. Le parole sono di Bob Hamman che le ha riferite al gioco del Bridge, di cui è stato 15 volte campione del mondo: il bridge come metafora della vita.
L’Italia ha dominato lo scenario mondiale per circa 20 anni fino agli anni ‘70 con il suo primo mitico “Blue Team” e poi con il nuovo “Blue Team” per altri 15 anni fino al 2010, e contende agli Stati Uniti il primato di Nazione storicamente più forte del pianeta. Ora il Bridge viene anche insegnato nelle scuole e portato tra i crediti alle Università.
Un motivo ci sarà se il Bridge ha appassionato, per esempio, Winston Churchill, il Mahatma Gandhi, Agatha Christie, Bill Gates, Warren Buffett, oltre agli italiani Maria Teresa Lavazza e Francesco Angelini, appartenenti alla migliore imprenditoria italiana.
Una nuova rubrica di FIRSTonline con la Federazione Italiana Gioco Bridge
FIRSTonline in collaborazione con la Federazione Italiana Gioco Bridge offrirà ai lettori, con una nuova rubrica, una straordinaria occasione di misurarsi con il Bridge di altissimo livello: “Ogni sabato verrà pubblicata una smazzata particolarmente interessante, che sarà giocata a livello internazionale o altamente spettacolare” dicono alla Federazione. I lettori di FIRSTonline potranno cimentarsi e poi verrà fornita la soluzione per il miglior risultato. Dunque: appuntamento a sabato! Stay tuned!
Perché il bridge? Le incredibili proprietà di un gioco che gioco non è
Non solo il Coni ha elevato il Bridge al rango di sport e l’Unesco lo ha riconosciuto come sport dell’intelligenza tanto che viene anche insegnato nelle scuole, ma il gioco è stato oggetto di numerosi studi scientifici in Italia e all’estero, condotti da istituti di ricerca e università.
I risultati ottenuti dimostrano che:
- Il Bridge aumenta sensibilmente le prestazioni intellettuali dei bambini in età scolare (misurate con l’Iowa Test of Basic Skills – ITBS) in tutte e cinque le aree testate: lettura, linguaggio, matematica, scienze, studi sociali. Christopher Shaw, Carlinville IL
- Il Bridge aumenta le capacità di memoria e ragionamento. Studio condotto su persone di età 55-91 anni da Louise C. Smith ed Alan A. Hartley pubblicazione: Journal of Gerontology – Vol 45, Issue 6, pp 233-238
- Gli anziani che giocano a Bridge hanno un rischio di insorgenza di demenza senile diminuito del 74%. Giochi enigmistici come i cruciverba riducono il rischio solamente del 38%. 2003, Verghese, the New England Journal of Medicine
- Giocare a Bridge potenzia il sistema immunitario. La stimolazione del timo comporta un’aumentata produzione di linfociti T 2000, Marian Cleeves Diamond.
- Giocare a Bridge migliora le abilità sociali (comportamento cooperativo). 2014, Becchetti, Fiaschetti, Marini – Tor Vergata.
- Il Bridge favorisce la rigenerazione del cervello, tramite la formazione di nuove sinapsi e perfino neuroni. Joseph Coyle, Harvard Medical School.
- La fisicità degli sport della mente attraverso l’esperienza sensoriale dei giocatori di Bridge di alto livello: presenza, fiducia e fisico. David Scott, Samantha Punch, University of Stirling
- Giocare per vivere: sviluppare strategie e gestire le impressioni nel gioco del Bridge Samantha Punch, Miriam Snellgrove, University of Stirling.
- Fra uguaglianza e discriminazione. Il paradosso della categoria femminile nello sport della mente Bridge. Rogers A., Snellgrove M., Punch S. 2022, World Leisure Journal, 64(4), 342–360.
Chi volesse partecipare a partecipare ai corsi gratuiti di base organizzati on-line dalla Federazione Italiana Gioco Bridge scrivere a corsi@federbridge.it