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Bridge: “Gioca coi campioni”. Smazzata numero 22: non c’è solo la matematica

Bridge d'Italia

Il bridge pur essendo un gioco di carte ha la fama di essere difficile, troppo scientifico e adatto soprattutto a chi è portato per i giochi matematici. C’è un fondo di verità in tutto ciò, tuttavia il bridge unisce aspetti di questo tipo ad altri prettamente umanistici. Già il fatto che si tratta di un gioco di coppia ne è la prova. Poi tutta la prima parte del gioco, la dichiarazione, è dominata dai linguaggi e dalle valutazioni che prediligono gli aspetti di sintesi su quelli di analisi. Solo il gioco della carta è in gran parte analisi, ma anche qui spesso c’è spazio per la fantasia e la psicologia, perché le carte non sono tutte visibili.

Siamo alla 22ma puntata della rubrica “Gioca con i campioni” per tutti gli appassionati di Bridge, frutto della collaborazione tra FIRSTonline e la Federazione Italiana Gioco Bridge. Ogni sabato sarà l’occasione per misurarsi con il Bridge di altissimo livello con la pubblicazione di una smazzata particolarmente interessante, che sarà giocata a livello internazionale o altamente spettacolare. Il bridge agonistico è un divertimento alla portata di tutti. Si possono vedere le smazzate precedenti cliccando sul banner in prima pagina, oppure qui.

La smazzata di oggi é di esempio. Narra di una sfida fra campioni di tanti e tanti anni fa che vide Mario Franco dichiarante nel grande slam a cuori. Sull’attacco di K♦ il giocante ipotizzò di mantenere facilmente lo slam tagliando una o due picche al morto. La mano sembrava banale. Ma quando Sud in presa di A♦ incassò il K♠ Primo Levi in Ovest gettò senza esitare la sua Q♠ ! Questa manovra costringeva il dichiarante a rivedere tutti i suoi piani attirandolo in una trappola mortale. Franco però trovò il modo di trovare il bandolo della matassa. Immaginate come. La soluzione sabato prossimo.

Soluzione della smazzata numero 21 del 28 settembre

Forquet che non vedeva le 52 carte si rese immediatamente conto che lo slam dipendeva oltre che dal sorpasso alla Q♣ anche dalla caduta del J♠ . Una possibilità in più era trovare il fante quarto in Est, a patto di impostare da subito un gioco di riduzione in atout. Preso l’attacco con l’A♥ del morto tagliò una cuori in mano prima di incassare l’A♠ e il K♠ . Scoperta la cattiva divisione passò ad incassare A♦ ,K♦ ,Q♦ e, poiché gli occorrevano ancora due ingrassi al morto per completare la riduzione, continuò con una fiori per il 10♣ del morto che fece la presa. Seguì un’ulteriore cuori tagliata in mano, poi fiori per l’A♣ e infine cuori dal morto catturando con il Colpo di atout il J♠ rimasto secondo in Est attraverso la forchetta di ♠Q10. Fiero della sua giocata che produsse uno swing favorevole agli italiani Forquet fu presto costretto a moderare l’orgoglio quando Pabis Ticci gli raccontò “ Il giocatore spagnolo fece tutto esattamente come te. Fortunatamente quando mosse fiori verso il morto fui pronto ad intercalare la mia Q♣ e così il rientro al morto di 10♣ svanì nel nulla”

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