Ecco una nuova smazzata, la 20ma puntata della rubrica “Gioca con i campioni” per tutti gli appassionati di Bridge, frutto della collaborazione tra FIRSTonline e la Federazione Italiana Gioco Bridge. Ogni sabato sarà l’occasione per misurarsi con il Bridge di altissimo livello con la pubblicazione di una smazzata particolarmente interessante, che sarà giocata a livello internazionale o altamente spettacolare. Il bridge agonistico è un divertimento alla portata di tutti. Si possono vedere le smazzate precedenti cliccando sul banner in prima pagina, oppure qui. La soluzione il sabato successivo.
La mano di oggi fu giocata al torneo Cavendish di qualche anno fa da Cima-Tokay contro Lanzarotti-Manno. L’apertura 3♦ di Lanzarotti in Est dopo due passi arrivò a Tokay in Nord che surlicitò a 4♦ mostrando una grande bicolore nobile. Cima scelse la manche a cuori che rimase il contratto finale. Sull’attacco di A♣ di Manno in Ovest Est produsse il 9♣ in conto rovesciato. La continuazione fu il 7♦ per l’A♦ di Lanzarotti che ritornò a fiori per il taglio del morto. Al dichiarante ora per mantenere il contratto era necessario concedere una sola presa in atout. Essendo note dal gioco sette carte di quadri e tre di fiori nelle mani di Est bisognava o che le cuori fossero ripartite due e due oppure trovare il 10♥ asciutto in Est. Sulla piccola cuori mossa dal morto spuntò esattamente il 10♥ di Est, per il J♥ del dichiarante e il K♥ di Manno, che proseguì con un terzo giro di fiori. Lo scopo della difesa era accorciare il morto in atout per ostacolare il dichiarante che stava verosimilmente cercando di eliminare le atout rimanendo al morto dopo aver affrancato le picche con un taglio in mano. Leonardo avrebbe potuto ancora riuscire in tale manovra tuttavia trovò una linea di gioco alternativa ancor più brillante. Cercate di scoprirla.
La soluzione della giocata numero 19 del 14 settembre
Questa smazzata fu giocata in un campionato francese. Bertrand Romanet in Sud pensò: “ Se un’atout si ha da promuovere tanto vale farlo affrancando una cuori del morto e mettendo ad Ovest un po’ di pressione”. Questo è ciò che fece, ma non prima di aver lasciato passare un giro di fiori. Questa riduzione del conto, magari occorsa per consuetudine con nonchalance, si rivelò invece fondamentale, perché nel prosieguo del gioco tolse ad Ovest lo scarto libero che gli avrebbe consentito di meglio difendere. Vediamo perché. Presa con l’A♣ la continuazione di Q♣ di Est, Sud proseguì con A♥ , K♥ tagliando il terzo giro di cuori in mano di Q♠ mentre Ovest si liberava di una quadri. Risalì quindi al morto col 10♠ e tagliò nuovamente un’altra cuori con il J♠ . Su quest’ultimo giro di cuori Ovest si trovò compresso. Se avesse scartato una quadri Sud avrebbe proseguito con la Q♦ catturando il J♦ per presentare poi il 10♦ costringendo Est a tagliare. Il surtaglio del morto e poi l’ultima cuori vincente insieme all’ultima atout della mano avrebbero portato a dieci prese. Ma ritorniamo indietro, perché Ovest anziché scartare quadri sul taglio in mano del quarto giro di cuori nella fattispecie si liberò del 10♣ . Sud allora incassò un ultimo giro di atout entrando al morto per presentare la cuori vincente scartando fiori di mano. Alle ultime tre carte Ovest, per non asciugare il J♦ , si decise a tagliare con l’ultima atout rimasta in gioco, ma fu poi costretto a giocare dal J♦ secondo nella forchetta di Q♦ e 10♦ .