Il ruolo egemone svolto dal dollaro nella regolazione degli scambi commerciali internazionali viene indebolito sempre di più. Ma l’ “attacco” non viene, come si potrebbe pensare, dalla moneta unica europea ma dall’azione dei Paesi Brics.
Infatti, da qualche anno a questa parte, e soprattutto da parte cinese, sono state intraprese diverse azioni volte a ridurre il peso del dollaro a livello internazionale. Una conseguenza diretta di queste azioni, secondo quanto riportato dal Financial Times, sarebbe l’accordo che la Chinese Development Bank (CDB) sottoscriverà il 29 Marzo a Nuova Delhi con Brasile, Russia, India e Sud Africa, ovvero i partner della Cina nel gruppo dei Paesi Brics.
L’accordo prevederà la possibilità per la CDB di concedere prestiti denominati in Yuan nei confronti delle controparti e che queste ultime possano a loro volta rendere disponibili dei prestiti denominati nella propria valuta nazionale.
In questo modo, nelle intenzioni dei promotori dell’accordo, si permetterà di regolare gli scambi bilaterali fra i Paesi coinvolti nella propria valuta, o comunque, in valute diverse dal dollaro.
Questo accordo permetterà inoltre alla Cina di mettere in atto una strategia di diversificazione delle riserve valutarie che ad oggi vedono una netta prevalenza del dollaro statunitense che pesa per il (54% sul totale delle riserve).