Le borse si avviano con prudenza ad archiviare una settimana positiva nonostante i segnali di frenata dell’economia tedesca e l’incertezza sul fronte della Brexit. Ma a sostenere i mercati contribuiscono le notizie positive sul confronto Usa-Cina e l’attesa per i dati del mercato del lavoro Usa: previsto un forte incremento (177.000 nuovi posti) che potrebbe favorire uno strappo del dollaro, stamane a 1,123 sull’euro.
Piazza Affari, tra i pochi listini positivi, avanza dello 0,3% sopra quota 21.750. Da inizio anno il guadagno è di quasi il 19%.
Oscillano attorno alla parità, con variazioni inferiori allo 0,1% Parigi, Francoforte e Madrid. In equilibrio anche Londra alle prese con l’ennesimo colpo di scena sula Brexit. La premier Theresa May, in una lettera al presidente del Consiglio europeo Donald Tusk, ha chiesto un rinvio fino al 30 giugno per consentire ai parlamentari britannici di trovare un’intesa sull’accordo di divorzio. La richiesta sarà al centro dell’Eurogruppo informale che si terrà nel pomeriggio a Bucarest. La sterlina è stabile contro euro: la BBC dice che il presidente del Consiglio d’Europa, Donald Tusk, proporrà altri 12 mesi per trovare una soluzione.
La nota mensile dell’Istat segnala “un possibile cambiamento nella tendenza di contrazione”. L’indicatore anticipatore dell’economia italiana registra in marzo una flessione più ridotta rispetto a febbraio, segnalando un possibile cambiamento nella tendenza di contrazione registrato negli ultimi mesi. Lo scrive Istat nella sua consueta nota mensile Trova però conferma “l’indebolimento della fiducia sia delle imprese sia dei consumatori” che porterà con ogni probabilità l’esecutivo a ridurre l’obiettivo di crescita del 2019 dall’attuale 1% a +0,3 o +0,4%. Il nuovo target sarà contenuto nel Documento di economia e finanza (Def) che il governo dovrà presentare entro il 10 aprile.
La produzione industriale tedesca in febbraio è cresciuta dello 0,7%, leggermente meglio del previsto (+0,5%).
Anche l’obbligazionario italiano, in linea con i listini delle azioni, balla intorno alla parità a metà seduta. La carta italiana fa meglio di quella tedesca, penalizzata da dati sulla produzione industriale a febbraio lievemente sopra le attese ma solo a causa di un balzo nel comparto edilizia cha ha bilanciato il netto calo del manifatturiero.
Lo spread è invariato a 252 punti base, il tasso del Btp 10 anni è a 2,51% da 2,52%.
Il petrolio tipo Brent è in calo dello 0,3% a 69,2 dollari il barile. L’Arabia Saudita sarebbe pronta a vendere il suo petrolio in valute diverse dal dollaro, nel caso gli Stati Uniti approvino una controversa legge riguardante i paesi aderenti all’OPEC.
Vola Saipem +3,6% su nuovi massimi dell’anno. La società ha ricevuto ordini per lavori in Norvegia e nel Medio Oriente nel campo della trivellazione in mare aperto, le commesse valgono complessivamente 200 milioni di dollari. Eni -0,1%. In sintonia con quanto annunciato, il consiglio di amministrazione ha proposto un piano di riacquisto azioni proprie fino a 1,2 miliardi di euro. Tenaris +1,5%.
Stanno sorgendo alcune complicazioni sulla possibile fusione di Deutsche Bank -0,14% e Commerzbank +1,6%. La Bce chiederà a Deutsche Bank di aumentare il capitale prima di dare il via libera all’operazione, secondo quanto riferisce una fonte a Reuters. La richiesta potrebbe complicare l’offerta per dare vita alla terza più grande banca a livello europeo. Unicredit +0,13%. Nel decreto “Crescita” ci dovrebbe essere una norma che permetterà alle banche di usare la garanzia statale nel processo di espulsione dal bilancio dei crediti deteriorati.
Intesa Sanpaolo +0,18%. Fondazione Cariplo è pronta a sostenere eventuali proposte di un merger internazionale per l’istituto di cui controlla il 4,38%.In evidenza le ex popolari in scia a voci su possibili aggregazioni. Ubi Banca +0,8%. Banco Bpm +0,4%. Bper Banca +0,8%. Nel gestito nuovo massimo dell’anno per FinecoBank a 12,0 euro e si avvicina ai massimi storici segnati il 26 settembre scorso a 12,19 euro.
Salini Impregilo +8,26% è il miglior titolo a Piazza Affari. Il gruppo si è aggiudicato il più importante progetto mai realizzato in Australia nel settore idroelettrico: 5,1 miliardi di dollari australiani (pari a 3,228 miliardi di euro) per la realizzazione dei lavori di ingegneria civile e elettromeccanica di Snowy 2.0. Salini Impregilo è la capogruppo della joint-venture Future Generation, con una quota maggioritaria combinata del 65%, pari a 2,098 miliardi di euro, raggiunta con la controllata statunitense Lane (10%).
Brilla Pirelli +1%, in bella evidenza sui massimi dell’anno.
Ancora in grande evidenza Fiera Milano +4%