Donald Tusk ha frenato le voci di uno stallo sulla trattative fra Regno Unito e Ue in tema Brexit. Il presidente del Consiglio europeo è intervenuto così a margine del summit Ue di Bruxelles: “le notizie delle ultime settimane sono esagerate. I progressi nelle trattative non sono ancora sufficienti, ma ciò non significa che non ci siano stati per niente”.
Theresa May dunque non tornerà a casa a mani vuote. Questa era la sua grande preoccupazione prima dell’inizio del Vertice, dover affrontare i “brexitiani convinti” di Boris Johnson. Il premier britannico si è detto ottimista sul futuro delle trattative ma non ha dato dettagli sull’ammontare della fattura che Londra è disposta a pagare.
Tusk ha espresso la speranza che “le discussioni possano passare alla seconda fase in dicembre”. Si tratta del momento dei negoziati relativi alle future relazioni commerciali. Ad oggi i tre principali temi oggetto degli incontri sono stati: diritti dei cittadini europei residenti in Regno Unito (tre milioni di persone di cui 600mila italiani), confine fra Repubblica d’Irlanda e Irlanda del Nord britannica e, per finire, obblighi finanziari di Londra nei confronti dell’Ue.
Il Consiglio europeo “accoglie con favore” i progressi fatti sui diritti dei cittadini Ue che dovranno essere protetti “dall’accordo di ritiro incluso attraverso procedure amministrative snelle e semplici e il ruolo della Corte di Giustizia della Ue”.
Tusk inoltre ha riconosciuto che “c’e’ stato qualche progresso” su principi e obiettivi per il rispetto dell’accordo irlandese e il mantenimento di un’area comune di mobilita’ tra Irlanda e Regno Unito.
“Nota che mentre il Regno Unito ha indicato di voler onorare i propri obblighi finanziari assunti durante la sua partecipazione alla Ue – spiega il documento finale del Vertice Ue – cio’ non si e’ ancora tradotto in un concreto e preciso impegno a definire tutti questi obblighi”. Ecco i motivi per cui la Ue ritiene che i risultati del negoziato sulla Brexit non abbiano raggiunto un punto che permetta di procedere all’apertura delle discussioni sulle relazioni future, come vorrebbe Londra.
Non tornerà a casa a mani vuote Theresa May, che dai leader europei incassa una simbolica concessione. Durante il vertice a Bruxelles, i 27 hanno deciso di iniziare le discussioni interne relative alla seconda fase dei negoziati sulla Brexit. La parte finanziaria “completa e finale” dell’accordo per la Brexit “farà parte dell’accordo conclusivo che includerà le relazioni future” tra Regno Unito e la Ue, ha annunciato la premier britannica. In occasione della conferenza finale del vertice europeo, venerdi Theresa May ha cercato di rassicurare un po’ tutti: “quello che ho chiarito ai nostri partner europei in relazione al contributo finanziario è quanto ho affermato nel mio discorso a Firenze: e cioè che non c‘è da preoccuparsi per quanto riguarda il bilancio europeo. Nessuno pagherà di più o riceverà di meno come conseguenza dell’uscita del Regno Unito dall’Unione europea”.