Dopo tre anni abbondanti di colpi di scena, non è ancora stata scritta la parola fine sulla Brexit. Il divorzio (ormai consensuale) tra Londra e Bruxelles non si celebrerà prima del 31 gennaio. Intanto, però, si terranno nuove elezioni nel Regno Unito, su richiesta di Boris Johnson. I mercati prendono così atto che l’incertezza è destinata a durare ancora almeno qualche mese. Una brutta notizia, specie per la Germania, il Paese più interessato a definire il quadro post Brexit, che potrebbe condizionare l’apertura dei listini europei. I futures sul Dax (-0,8%) anticipano un avvio in rosso più pesante che a Londra (-0,2%).
CAMBIO DELLA GUARDIA IN VISTA A HONG KONG
A condizionare i mercati è anche un’altra notizia in arrivo da quello che fu l’impero britannico: la Cina ha ormai deciso il cambio della guardia a Hong Kong, sacrificando la governatrice Carrie Lam, incapace di far fronte alle proteste che hanno sconvolto l’ex colonia britannica: la Borsa di Hong Kong cede stamane lo 0,9%.
Il terzo fronte caldo riguarda il petrolio, protagonista ieri di una fiammata a 59,4 dollari al barile (+1,5%) sulle voci di un accordo tra Russia ed Opec per un taglio della produzione a partire da dicembre.
Tutto sommato una giornata d’attesa in vista del grande addio di Mario Draghi, domani protagonista dell’ultima conferenza stampa del suo mandato che coincide, tra l’altro, con un nuovo calo dello spread ed il ritorno della fiducia sul Btp Italia.
In recupero nelle ultime battute la Borsa di Tokyo (-0,1% dopo -0,4% in avvio).
L’indice CSI 300 dei listini di Shanghai e Shenzhen e perde lo 0,4%, il Kospi di Seul lo 0,5%, l’S&P ASX200 di Sidney lo 0,4%.
Il cambio dollaro yuan è in lieve rialzo a 7,08.
TONFO DI MC DONALD’S, CROLLA TEXAS INSTRUMENTS DOPO I CONTI
Wall Street ha chiuso ieri in ribasso, S&P500 -0,36%, di nuovo sotto la barriera dei 3 mila punti. Nasdaq -0,72%, Dow Jones -0,15%.
Pesano la pessima trimestrale di Mc Donald’s (-8%) e i guai dei social network. Tre senatori due democratici ed un repubblicano hanno presentato una legge che obbliga le società di social network a facilitare il trasferimento di dati da parte degli utenti che intendono abbandonarli. Molto male Facebook (-4%), Snap (-4%) e Twitter (-3%).
In forte recupero Harley Davidson (+8%) dopo i conti.
A mercati chiusi è arrivata la trimestrale di Texas Instruments. Il produttore di chip texano ha comunicato previsioni sulle vendite inferiori alle aspettative, il titolo è arrivato a perdere il 10% nell’afterhours, penalizzando anche le società asiatiche della stessa industria.
L’euro sterlina si apprezza a 0,865 (+0,2%), dal +0,5% della chiusura dopo una giornata a suo modo storica.
LONDRA VERSO IL VOTO ANTICIPATO, BREXIT A GENNAIO
Boris Johnson ha dovuto rinunciare all’obiettivo di far uscire il Regno Unito dall’Unione Europea entro il 31 ottobre. Il Parlamento ha respinto ieri sera (322 voti contro 308) la mozione che avrebbe consentito al Premier di far ratificare a tappe forzate l’accordo per l’uscita approvato sempre nella serata di ieri da Westminster. La palla passa così di nuovo a Bruxelles, che dovrà fissare una nuova data, probabilmente il 31 gennaio, per l’accordo con il Regno Unito.
Ma, a questo punto, è probabile che Boris Johnson punti a chiedere elezioni anticipate entro quella data.
ALLA CITY C’È ANCHE LA GUERRA DELLA FORCHETTA
Piazza Affari ha archiviato ieri una seduta con poca storia con un risicato +0,04% a 22.487 punti.
Il resto della zona euro non si discosta molto dal copione di Milano. Francoforte sale dello 0,09%; Parigi +0,17%; Madrid -0,29%.
Più mossa Londra (+0,73%). Nell’attesa dell’esito della battaglia tra Boris Johnson e il Parlamento, la City è stata al centro di grandi manovre finanziarie a partire dal la guerra delle forchette: Just Eat, leader nella consegna di cibi a domicilio, è volato in orbita (+24,2%) dopo l’annuncio di una contro Opa da parte della finanziaria Prosus per bloccare il merger con l’olandese takeaway. com.
VIVENDI VERSO IL CONTROLLO DI PEAKY BLINDERS
Nozze del secolo in vista tra due colossi europei della produzione tv: la francese Banijay, nel cui capitale figura Vivendi, ha definito l’acquisto di Endemol Shine (la casa di produzione di Peaky Blinders) valutata attorno ai 2 miliardi di euro. Dall’accordo nascerà la più importante casa di produzione tv indipendente del mondo.
SI RIVEDE IL BTP ITALIA: GIÀ RACCOLTI 3 MILIARDI
Avanzano i Btp, spinti dal successo di Btp Italia.
Lo spread Italia-Germania sul tratto decennale sceso fino a un soffio dal nuovo minimo da metà maggio 2018, a 127 punti base.
Il nuovo Btp Italia scadenza ottobre 2027 ha raccolto quasi 3 miliardi di euro di ordini (2,99 miliardi) nei due giorni dell’offerta riservata al retail.
Lo scorso novembre, quando è stato offerto un analogo strumento (ma con durata 4 anni), le sottoscrizioni si erano fermate a 863 milioni in tre giorni di offerta.
Venerdì il Tesoro offrirà fino a 3 miliardi di nuovi Ctz, cancellando l’offerta di Btpei.
Alla vigilia dell’ultimo direttorio guidato da Mario Draghi, la Bundesbank ha deciso di promuovere, in sostituzione della “falchetta” Sabine Lauterschlaeger, l’economista Isabel Schnabel, giudicata assai più soft.
AVANZA IL RISPARMIO GESTITO
Banche in assestamento dopo i movimenti degli ultimi giorni. Banche in lieve ribasso, con l’Europa.
Unicredit cala dello 0,5% dopo aver fatto meglio dell’indice nelle ultime sedute. In attesa del business plan del 3 dicembre sta accelerando sulla pulizia degli attivi con una maxi-cartolarizzazione da oltre 6 miliardi di euro di crediti deteriorati.
Mediobanca -0,2%. Morgan Stanley ha tagliato la raccomandazione da Overweight a Equal Weight.
Bene il risparmio gestito. Avanza Anima Holding (+1,5%): nei giorni
scorsi Berenberg ha avviato la copertura con ‘buy’ e un target a 4,5 euro. In scia bene anche Azimut in salita dell’1,65%. Frena invece Finecobank (-1,36%).
GOLDMAN PROMUOVE POSTE ITALIANE
La stella di giornata è Poste Italiane +1,16%, lontana dai massimi di seduta: Goldman Sachs ha aumentato il target a 13 da 10 euro. Secondo la banca d’affari c’è del valore nascosto nel business mobile-pagamenti e digitale. Dividend yield al 5%. Il primo acconto del dividendo 2019 atteso entro fine anno-
TIM, INIZIA L’ERA ROSSI. IN VISTA LA CONVERSIONE DELLE RISP.
Tim +0,5%. Il Cda ha nominato Salvatore Rossi, ex direttore di Banca d’Italia, alla presidenza. Sul tavolo del neopresidente la conversione delle azioni risparmio e il dossier Open Fiber. Sul tema delle risparmio, secondo uno studio di Jp Morgan “il costo del capitale delle rnc di Telecom è diventato insostenibile, dato che il privilegio sul dividendo fa sì che l’azienda spenda il 15% l’anno per le risparmio”.
Stm partita bene, ha poi corretto per chiudere in calo dell’1,09% alla vigilia della trimestrale.
Tra le blue chips debole anche Campari (-1,86%).
SALINI FA BUONI AFFARI IN CANADA
Corre Salini Impregilo (+4%) dopo l’annuncio dell’aggiudicazione con Astaldi di quote di un contratto in Canada per complessivi 917 milioni.
Balzo per Gamenet (+4,7%) e nuovi massimi storici a 14,2 euro. Cyberoo (+2%), società specializzata in cybersecurity per le imprese, sotto i riflettori. KT&Partners ha avviato la copertura assegnando un target price di 4,62 euro.