Il Regno Unito, dopo le elezioni che hanno rafforzato la maggioranza dei conservatori guidati da Boris Johnson, procede a ritmo spedito verso la Brexit. Come promesso dal premier, e come a questo punto invocato da una grande maggioranza della popolazione, l’accordo per l’uscita dell’Uk dall’Unione europea dovrebbe finalmente vedere la luce entro poche settimane, a distanza di oltre due anni da quando i cittadini si erano espressi tramite referendum.
Il testo presentato da Johnson ha superato il primo voto nel Parlamento di Westminster, riportando, come prevedibile, un’amplia maggioranza (358 sì contro 234 no). Una maggioranza di 124 voti, superiore anche alla maggioranza di 80 seggi che nelle nuove elezioni hanno ottenuto il Tories di Boris Johnson. I conservatori hanno subito esultato su Twitter ricordando che “l’obiettivo è fare la Brexit il 31 gennaio 2020”.
Il piano di Johnson, che è stato rivisto in maniera ancora più severa rispetto a quello ipotizzato ad ottobre, quando c’era da convincere anche parte dell’opposizione, dovrà ancora attendere per ottenere il definitivo via libera: il testo dell’accordo, che ha inasprito alcune parte, in particolare quella sui diritti dei lavoratori, tornerà a Westminster il 7, l’8 e il 9 gennaio per il dibattito finale. Il “sì” è comunque scontato, data l’ormai ampissima maggioranza.
Diplomatica la reazione di Bruxelles, che tramite un portavoce ha fatto sapere: “Prendiamo nota del voto alla Camera dei Comuni. Seguiremo il processo di ratifica nel Regno Unito da vicino. Siamo pronti a fare i passi formali per chiudere l’accordo anche in Ue”.