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Brexit, pioggia di no. Ocse boccia Italia. Usa e Cina ripartono

FIRSTonline

L’Europa segna il passo, ma i due veri motori dell’economia mondiale, Usa e Cina, tornano a girare a pieno regime. Dopo i segnali positivi in arrivo dagli indici cinesi, la conferma è arrivata dai dati dell’industria Usa, in forte ripresa. È così rientrata la paura della recessione, con un impatto immediato sui mercati: la propensione al rischio ha fatto franare il Treasury Note a dieci anni (il cui rendimento è schizzato all’insù di 8 punti base), ridimensionato la corsa dell’oro e spinto all’insù il petrolio, nel giorno in cui è caduto un segreto custodito da 75 anni: i profitti di Aramco.

ARAMCO, 111 MILIARDI DI UTILI

Nel 2018 il colosso saudita ha registrato utili per 111,1 miliardi di dollari, il doppio di Apple, cinque volte tanto Shell. Più dei profitti dell’intera Borsa italiana e di quella francese messe assieme.
Stamane i mercati rallentano la corsa, ma le prospettive restano positive.

Gli indici Asia Pacific (+0,2%) si confermano sui massimi da sette mesi grazie alla spinta della produzione cinese. La Borsa del Giappone è in lieve calo (Nikkei -0,1%), modesti guadagni per l’indice CSI 300 dei listini di Shanghai e Shenzhen (+0,2%). Taipei +0,4%, Seoul +0,3%, Sidney +0,5%.

Frena la corsa ai beni rifugio: il cambio dollaro yen si porta a 111,3. L’oro è sceso sui minimi delle ultime quattro settimane, a 1.286 dollari l’oncia.

Il petrolio tipo Brent è trattato a Singapore a 69,2 dollari il barile, terzo giorno di rialzo e massimo degli ultimi quattro mesi e mezzo. In base ai propri dati, Bloomberg, arriva alla conclusione che in marzo l’Arabia Saudita, abbia ridotto la produzione a 9,8 milioni di barili al giorno, minimo degli ultimi quattro anni: Riyad è così legata a Trump (ultima prova lo spionaggio ai danni di Jeff Bezos) da poter ignorare gli appelli del presidente a produrre di più.

SAIPEM E TENARIS PRENDONO IL VOLO

Volano i titoli petroliferi a Piazza Affari: Saipem (+2,3%) è stata spinta dalla prospettiva della cessione delle attività di perforazione. Sale anche Tenaris (+2,68%): il mercato torna a guardare all’acquisizione della statunitense Ipsco. Eni (+0,5%), ha ceduto alcune attività in Norvegia

RISALGONO I TASSI, VOLANO LE BANCHE USA

Seduta molto positiva per i mercati azionari Usa: Dow Jones + 1,27%, S&P 500 +1,16% e Nasdaq +1,29%.

A tirare la corsa sono state le banche (JP Morgan +3,3%), grazie al rimbalzo dei tassi di mercato.

Corrono anche auto e chip, ma perde colpi Lyft (-11,9%) dopo il debutto trionfale.

BREXIT, PIOGGIA DI NO. MA GS PREMIA LA STERLINA

Niente di nuovo sul fronte della Brexit, dopo la nuova raffica di no del Parlamento che ieri ha respinto quattro proposte del governo. Cala la sterlina, ma Goldman Sachs ritiene che la sterlina sia una buona occasione d’investimento in questo momento.

GERMANIA, CRESCITA IN CALO, BORSA RECORD

Anche l’andamento dei listini dell’Eurozona, Italia in testa, è all’apparenza paradossale. L’economia del Vecchio Continente va male, ma le Borse europee festeggiano, incuranti dei segnali negativi, dal calo record dell’attività manifatturiera (la locomotiva tedesca è piombata ai livelli del 2012) all’inflazione della zona euro, salita meno del previsto a marzo (+1,4%). Barclays ritiene che nel corso dell’anno non ci saranno accelerazioni.

I mercati, per ora, incassano i colpi senza drammi. Le speranze sono riposte, al solito, nella Bce e nella prospettiva della pace Usa-Cina. Eppure, una volta risolta la partita sui dazi con Pechino, è prevedibile che Donald Trump punti i suoi cannoni verso la Ue, indebolita dall’incredibile epilogo della Brexit.

PIAZZA AFFARI +17,5% DA INIZIO 2019

Milano ha chiuso la prima seduta del secondo trimestre con un guadagno dell’1,1% che spinge il valore sui nuovi massimi da settembre, a 21.520 punti. La performance da inizio anno migliora a +17,50%. Su basi fondamentali, il rapporto prezzo/utili medio è intorno a 11,8, il dividend yield medio è al 3,80%. Entrambi i valori non sono lontani dalla media europea.

Fa ancor meglio la Borsa di Francoforte (+1,35%). Da inizio anno il progresso è del 10,6%. In grande evidenza Infineon (+5,2%) che recupera le perdite di venerdì. Continental +4%, Daimler +3,6%.

Brillano anche Parigi (+1,03%) e Madrid (+1,10%). In terreno positivo anche gli altri listini: Parigi +0,56%. A Londra (+0,5%) precipita Easyjet (-9,7%) sotto la pressione dell’allarme per il calo dei flussi di viaggiatori in caso di Brexit no deal.

MA L’OCSE CERTIFICA: ITALIA IN STALLO

“Italia debole anche per quota 100 che rallenterà la crescita e farà aumentare il debito pubblico”. E critiche anche al reddito di cittadinanza, che “avrà un effetto modesto sulla crescita”. È una bocciatura senza appello quella che l’Ocse riserva alla politica economica del governo gialloverde: il disavanzo di bilancio si attesterà a fine anno al 2,5% del Pil, ben oltre il target del 2% negoziato con l’Europa a dicembre. Il Pil 2019 scenderà di 0,2 punti percentuali. La fine della terza recessione italiana in dieci anni è così rinviata al 2020, che dovrebbe chiudersi con una crescita di 0,5 punti ma con un deficit pubblico al 3% che trascinerà al rialzo il debito. Piccata la reazione di Luigi Di Maio alle parole di Angel Gurria: “Facciano l’austerità a casa loro”. E il premier Giuseppe Conte preannuncia una protesta all’Ocse.

Il clima di relativa maggior propensione al rischio penalizza la carta tedesca a vantaggio anche di quella italiana.

Pur mantenendosi in territorio negativo, il rendimento del Bund decennale risale dai recenti minimi e la curva tedesca accentua l’inclinazione sul tratto 2/10 anni.

Lo spread Italia/Germania sul segmento decennale termina a 254 punti base da 256 venerdì sera e 259 in apertura. Il rendimento del decennale chiude al 2,513%.

I tassi impliciti iniziano a contemplare l’ipotesi di nuove misure espansive da parte della Bce per fine anno, con una chance pari al 10% di un ritocco all’ingiù di 10 centesimi nel mese di dicembre.

I titoli governativi della zona euro con un rendimento inferiore allo zero risulta pari a quasi 47%, record da settembre 2016.

I segnali di rallentamento dell’economia europea pesano sulla moneta unica, che resta debole sul dollaro, con il cambio in area 1,1,21.

AUTO, VENDITE IN CADUTA: FCA -21,7%

A mercati chiusi è arrivato un nuovo segnale di crisi: il crollo delle vendite dell’auto, aggravato dalla risposta deludente dell’ecobonus.

Il calo di marzo (-9,6%) è più pesante di quelli di gennaio (-7,5%) e di febbraio (-2,3%) ma salgono le vendite ai privati (+5%). Sono state acquistate mille vetture in regime di ecobonus (il 20% in meno di un anno fa). Meglio le auto passibili di ecotassa.

VOLA CNH, PER PIRELLI UNA SPINTA DAL FISCO BRASILIANO

In forte calo le vendite di Fiat Chrysler (-21,7%) che ha vissuto una giornata positiva in Borsa: +2,40 a 13,59 euro sull’onda delle indiscrezioni di Bloomberg che ha rivelato una trattativa per una collaborazione di natura industriale in Europa con PSA Peugeot. Ferrari +1,2%. Le indicazioni positive in arrivo dalla Cina hanno spinto al rialzo Cnh industrial (+3,33%).

È arrivata in serata dal Brasile una notizia positiva per Pirelli (+1,5%). Il fisco ha riconosciuto il diritto della società all’esclusione di un’imposta: la componente positiva di reddito sarà di 107 milioni di euro. I benefici in termini di cassa si avranno nel quinquennio 2020/24.

UNICREDIT IN RALLY GRAZIE A GOLDMAN SACHS

Bene il settore bancario: l’indice sale del 2,49% grazie al rally di Unicredit (+4,32%), in volo dopo che Goldman Sachs ha aggiunto le azioni alla propria conviction list. “Ho grandissima stima e fiducia in Mustier. Ha preso la banca in un momento impegnativo e ha fatto operazioni super-coraggiose”, ha detto l’ad di Allianz spa Giacomo Campora. In vista del nuovo business plan che UniCredit presenterà a dicembre, Campora ha espresso l’auspicio che prosegua la partnership di lungo corso tra Allianz e la Banca italiana nella bancassurance, “di cui siamo molto soddisfatti”.

BRILLA STM, SOFFRE PRYSMIAN

Stmicroelectronics +4% sull’onda del miglioramento delle prospettive dell’economia cinese. Prysmian -0,98% dopo il taglio di Goldman Sachs a neutral da buy, prezzo obiettivo a 17,5 euro da 21.

Telecom Italia ha perduto l’1,7%, correggendo la chiusura positiva
di venerdì, dopo la decisione di Vivendi di rinunciare alla revoca di alcuni consiglieri di nomina del fondo Elliott.

Buzzi +3,5%. Deutsche Bank alza il target price.

Categories: Finanza e Mercati