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Brexit: per l’Italia -1,7 miliardi di export nel 2017

FIRSTonline

Il No è tornato in vantaggio dopo l’omicidio Cox, ma non è ancora detta l’ultima parola e molte imprese italiane rimangono con il fiato sospeso. Se al referendum del 23 giugno vincerà il Sì alla Brexit, l’export del nostro Paese verso il Regno Unito calerà dell’1-2% quest’anno (pari a 200-500 milioni di euro in meno di beni esportati), mentre nel 2017 la flessione arriverà al 3-7% (tra i 600-1.700 milioni). Le stime sono contenute in un rapporto pubblicato lunedì 20 giugno da Sace, che ha preso a riferimento uno scenario macroeconomico proposto da Oxford Economics che prevede una crescita del Pil reale del Regno Unito dell`1,8% nel 2016 e dello 0,4% nel 2017.

L’impatto ridotto per il 2016 è dovuto al fatto che, anche qualora vincesse il fronte del “Leave”, bisognerebbe comunque aspettare che vengano definite modalità e tempi. Dal report emerge che, in caso di uscita dell’UK dall’Unione europea, i settori più penalizzati saranno quelli della meccanica strumentale (da -10% a -18% nel 2017) e dei mezzi di trasporto (da -10% a -18% l’anno prossimo).

D’altra parte, secondo Sace, diversi settori rilevanti per il Made in Italy, come tessile e abbigliamento e alimentari e bevande, non subirebbero una variazione negativa.   

Quanto al recente passato, nel 2015 l’interscambio commerciale fra Italia e UK è stato pari a 33,1 miliardi, in aumento del 5,9% rispetto al 2014, con un saldo positivo per il nostro Paese di 11,9 miliardi. Le esportazioni italiane nel paese sono risultate pari a 22,5 miliardi, in aumento del 7,4% rispetto al 2014. Nei primi 4 mesi del 2016 l’export è cresciuto dell’1,1% in termini tendenziali.

Il 16,8% dell’export italiano verso il Regno Unito si riferisce alla meccanica strumentale. In particolare, esportiamo pompe e compressori, macchine per sollevamento e movimentazione, rubinetti e valvole, impianti di refrigerazione e ventilazione. Il 14% è costituito da mezzi di trasporto e il 10,1% da alimentari e bevande. Una quota minore è rappresentata da prodotti chimici e prodotti in legno.

Le previsioni Sace indicano una crescita media annua dell’export verso il Regno Unito del 5,5% nel periodo 2017-19 ipotizzando una vittoria del “Remain” nel referendum del 23 giugno.

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