La settimana finanziaria si apre all’insegna di nuove tensioni sui dazi e del fallimento di Thomas Cook, già leader mondiale del turismo, vittima delle convulsioni del Regno Unito in vista della Brexit. In questa cornice prende il via all’assemblea delle Nazioni Unite la sfilata dei Big, divisi sull’ambiente e sotto la pressione delle tensioni nel Golfo, spada di Damocle sul petrolio.
I listini asiatici riflettono il clima di prudenza generale. L’indice della Borsa di Hong Hong è in calo dello 0,8%, mentre la città cerca di porre rimedio ai danni delle manifestazioni del week end.
Il CSI 300 dei listini di Shanghai e Shenzhen perde l’1,5%. Lo yuan si indebolisce a 7,11 su dollaro. Pechino si prepara alle lunghe vacanze di inizio ottobre per il 70esimo anniversario della nascita della Repubblica Popolare.
Il mercato azionario della Corea del Sud è in lieve ribasso, mentre lo won si deprezza a 1.193 sul dollaro. È un mezzo disastro il dato sulle esportazioni pubblicato stanotte, dal primo al venti di settembre l’export coreano è sceso del 22%, quello con la Cina, il primo partner commerciale, del 30%.
La Borsa del Giappone è chiusa. Prosegue il rally del mercato azionario dell’India: BSE +2% dopo il drastico taglio delle tasse annunciato dal premier Modi.
Guadagna nuove posizioni il prezzo del petrolio. Il Brent è in rialzo a 65 dollari il barile (+1%) dopo aver guadagnato il 7% la scorsa settimana. Non ci sarà l’incontro tra Rouhani e Trump a margine dell’Onu. Anzi, Il ministro degli Esteri dell’Iran, intervistato da una televisione americana questo fine settimana, ha affermato che la situazione potrebbe anche peggiorare, fino ad arrivare ad una guerra. Ma Teheran presenterà all’Onu un piano per allentare la tensione.
Stabile stamane i mercati valutari, con un modesto guadagno per euro e sterlina sul dollaro. I futures segnalano una modesta ripresa degli indici Usa dopo la correzione di fine settimana.
DAZI, SE NE RIPARLA DOPO LE FESTE CINESI
Venerdì scorso a Wall Street l’indice S&P 500 ha infatti fallito l’attacco al record storico quando si è saputo che la delegazione cinese in Usa per trattare sull’agricoltura aveva anticipato il ritorno in patria rinunciando alla visita giù programmata in Montana e Nebraska. Ora l’attenzione si sposta al 10 ottobre quando Liu He, braccio destro di Xi Jingping in materia di dazi arriverà in Usa dopo le celebrazioni per l’anniversario della Repubblica Popolare.
Donald Trump ha intanto ribadito che non è interessato a concludere intese parziali con Pechino aggiungendo però che è improbabile “un grande accordo” prima delle elezioni nel 2020.
LA FED IN AZIONE, SINGER ANNUSA ARIA DI CRISI
Intanto le banche centrali restano al centro dell’attenzione degli operatori che annusano aria di allentamento delle condizioni del credito per far fronte ad una situazione complicata. Basti dire che Paul Singer, l’anima del fondo speculativo Elliott, ha annunciato di voler raccogliere 5 miliardi per poter sfruttare le difficoltà dei prossimi mesi, a suo avviso tempestosi.
Anche oggi la Federal Reserve inietterà liquidità nel mercato finanziario. Dopo le operazioni della scorsa settimana la banca di New York ha anticipato il lancio da stamane fino al 10 ottobre di diversi repo (l’equivalente del pronti contro termine) per far fronte all’improvvisa mancanza di liquidità in coincidenza delle scadenze fiscali più impegnative. Finora l’azione della Fed non ha suscitato particolare ansia i mercati attendono con particolare attenzione l’intervento di John Williams, il presidente della Fed di New York, senza per questo trascurare le parole di James Bullard, il governatore di Saint Louis che ha votato contro la decisione del board avrebbe preferito un taglio di 50 punti base.
Da seguire altre il dato finale del prodotto interno lordo Usa e l’aggiornamento sull’andamento dei consumi.
DRAGHI ALL’EUROPARLAMENTO SPIEGA IL NUOVO QE
Non meno attesa oggi nell’ Eurozona l’audizione di Mario Draghi alla Commissione Affari Economici del Parlamento europeo. Il banchiere che lascerà l’incarico a fine ottobre, illustrerà le caratteristiche del nuovo allentamento monetario che lascerà in eredità a Christine Lagarde. Giovedì uscirà il Bollettino Economico della Bce.
A fornire un quadro aggiornato della congiuntura dell’Eurozona saranno oggi i dati Pmi sulle principali economie d’Europa.
BANCAROTTA AI TEMPI DI BREXIT: 600 MILA TURISTI OGGI A PIEDI
Ma l’attenzione dei banchieri europei sarà anche rivolta alla Brexit. Oggi l’Alta Corte di Londra potrebbe pronunciarsi sulla legittimità del blocco del Parlamento voluto da Boris Johnson ma contestato dal Parlamento scozzese.
Oggi intanto 600 mila turisti in viaggio, tra cui 150 mila inglesi, faranno i conti con il fallimento di Thomas Cook, il tour operator britannico con 178 anni di storia alle spalle, che ha chiesto ieri sera la liquidazione giudiziaria annunciando che “sono cancellati tutti i futuri voli e le future vacanze”. Thomas Cook non è riuscita a raggiungere un accordo con i creditori e questo ha innescato la richiesta di bancarotta mette a rischio 22.000 posti di lavoro a livello globale, di cui 9.000 in Gran Bretagna. Dalvoro sulla Brexir ad oggi il titolo ha perduto il 96% del valore.
TUTTI I BIG ALL’ASSEMBLEA ONU. CONFRONTO SULL’AMBIENTE
Sul fronte politico internazionale, oggi l’attenzione si dividerà tra il vertice dei giovani sul clima, atto conclusivo di una settimana trionfale per Greta Turnberg e l’assemblea generale Nazioni Unite. Entrambi gli eventi si terranno al Palazzo di Vetro ma la distanza tra ambientalisti e “inquinatori” non è mai stata più evidente. Donald Trump snobberà l’appuntamento sul climate exchange. A sostenere le tesi ambientaliste sarà il presidente francese Emmanuel Macron.
Da seguire oggi la reazione della Borsa di Francoforte al pacchetto di misure a favore dell’ambiente approvato venerdì dal Parlamento tedesco. La Germania si è impegnata in un maxi piano a tutela dell’ambiente, che prevede 54 miliardi di euro entro il 2023 e 100 entro il 2030 per rendere industria ed economia più sostenibili. Ma secondo gli ambientalisti, il pacchetto è inadeguato.
A PIAZZA AFFARI ACCONTO DIVIDENDO PER ENI E PIAGGIO
A piazza Affari arriva oggi l’acconto dividendo di Eni (0,43 euro) che ha consolidato in fine settimana l’asse con Abu Dhabi destinato a diventare il fornitore numero uno del cane a sei zampe.
Stacca l’acconto cedola anche Piaggio (0,055%) galvanizzata dal taglio delle tasse sulle due e le tre ruote decise dall’India.
Dividendo anche per i soci di Sesa (0.63 euro).
DA SEGUIRE: MEDIASET, JUVENTUS E FERRARI
Quanto a Mediaset, Vivendi non ha esercitato il diritto di recesso dalla società di casa Berlusconi scaduto alla mezzanotte di sabato. Il gruppo Bolloré si accinge a dar battaglia sia in Italia che in Spagna ed in Olanda, sede della nuova holding del Biscione.
Sul mercato da seguire anche l’andamento del titolo della Juventus: i conti del club segnalano accanto alla crescita del fatturato l’impennata del debito salito a 463,8 milioni contro 309 dello scorso esercizio. La società si accinge a mettere in cantiere un aumento a pagamento di 300 milioni necessario per “finanziare il mantenimento della competitività sportiva”.
È la Ferrari a riservare le maggiori soddisfazioni ad Exor, grazie alla doppietta al Gp di Singapore.
Svanisce il rischio di far da cavaliere bianco per Carige. L’assemblea degli azionisti della banca ligure ha approvato l’aumento di capitale da 700 milioni di euro necessario a salvare l’istituto. L’accordo, approvato con il voto favorevole del 91% dei presenti, è stato possibile anche grazie al passo indietro del principale azionista, Vittorio Malacalza.
MILANO SU DA CINQUE SETTIMANE, AL VIA LE ASTE DEL TESORO
Piazza Affari ha archiviato venerdì la quinta settimana positiva di seguito, un evento che non si verificava dallo scorso mese di aprile. Il guadagno da inizio anno si amplia a +21%.
Sul fronte politico oggi, accantonate le misure sull’auto verde per problemi di copertura, entra nel vivo la preparazione della nota di aggiornamento al documento di Economia e Finanza che dovrà essere presentata entro venerdì. Nel Nadef verranno indicati i nuovi obiettivi di crescita e di finanza pubblica che faranno da base alla nuova legge di Stabilità.
Oggi l’Istat diffonde i dati economici nazionali.
Per far quadrare i conti serve senz’altro una manovra da almeno 16 miliardi (al netto delle eventuali tasse sulle bibite e le merendine).
In serata il Tesoro comunicherà l’ammontare dell’asta Bot del giorno 26. Mercoledì 25 è previsto il collocamento di 500 milioni di Btpei e di 1,5 miliardi di Ctz.
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informazione spicciola italiana..bietolone ma pensi alla sua italia alla canna del gas