Lo spettro di Brexit s’aggira sull’Europa. La Gran Bretagna è a un passo dall’incredibile addio dall’Europa. Il referendum britannico sulla uscita del Regno Unito dall’Unione Europa si sta chiudendo in modo clamoroso. Al 70% dello spoglio delle schede elettorali, il SI’ all’uscita dall’Unione Europea (Leave) è al 52% contro il 48% di NO (Remain).
Di fronte a questi sia pur parziali risultati, il mondo della finanza è entrato subito nel panico. La sterlina è crollata ai minimi da 35 anni. Le Borse aperte in Asia sono in profondo rosso e i futures segnalano il peggio.
Festeggia solo il leader nazionalista Farage, alleato del Movimento 5 Stelle e di Beppe Grillo, che ha già annunciato: “Oggi è il nostro Indipendence Day”. Farage ha anche chiesto le immediate dimissioni del premier Cameron.
Tutta la City così come Oxford e Cambridge hanno votato per il No all’uscita, ma dal Nord dell’Inghilterra è arrivata una vera valanga di SI al divorzio dalla Ue. Fra pochi minuti si riunisce d’urgenza la Bank of England. Anche la Bce è pronta ad intervenire.
Le conseguenze del referendum britannico possono essere molto gravi sia sul piano economico che politico, anche se l’Italia è tra i Paesi meno europei meno esposti. Il pericolo è principalmente quello di un effetto domino con l’uscita della Scozia da Uk, lo sfaldamento della Gran Bretagna e il rischio di contagio anche in Europa, a partire dalla Catalogna in Spagna.