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Brexit: i Paesi più a rischio secondo S&P

Il referendum sulla permanenza o sulla fuoriuscita del Regno Unito dall’Unione Europea si avvicina. Il prossimo 23 giugno i cittadini britannici saranno chiamati a prendere una decisione che non influirà solo sul futuro di Londra, ma che avrà conseguenze e ripercussioni su tutto il vecchio continente.

Nonostante gli avvertimenti di economisti, politici e leader internazionali, in base agli ultimi sondaggi sembra che il fronte anti-europeista continui a crescere e la preoccupazione comincia già a diventare vera e propria paura.

Molti Paesi cominciano già a calcolare le possibili conseguenze di Brexit, cercando di prevenire i disagi derivanti dall’abbandono dell’UE da parte del Regno Unito.

In base al sondaggio condotto da S&P Global Ratings sui 20 Paesi più esposti al rischio di una Potenziale Brexit, sarebbero Irlanda, Lussemburgo, Malta e Cipro le Nazioni più esposte a “pericoli” dal punto di vista commerciale e migratorio.

A calcolarlo è lo S&P’s Brexit Sensitivity Index (BSI), che tiene in considerazione le esportazioni di beni e servizi verso il Regno Unito rapportate al PIL domestico, i flussi migratori bidirezionali, le controversie con controparti UK nel settore finanziario e gli investimenti diretti stranieri verso Londra.

A sentire le conseguenze della fuoriuscita del Regno Unito dall’Ue, anche Canada e Svizzera, nonostante i due Stati non figurino tra i membri dell’Unione Europea.

L’indice non riflette le potenziali scosse di assestamento a livello politico e di mercato. Tuttavia è in grado di fornire una sintesi degli attuali legami economici (dal punto di vista reale e finanziario) con l’economia del Regno Unito, la quinta economia a livello mondiale.

 

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