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Brexit, effetto Cox sui mercati: a Milano boom delle banche

Come molti avevano pronosticato con una buona dose di cinismo, l’omicidio della deputata laburista Jo Cox, avvenuto ieri pomeriggio, ha risollevato i mercati azionari europei. Il motivo è semplice: la giovane politica britannica era l’icona della battaglia anti-Brexit e il suo assassinio, per mano di un fanatico nazionalista, ha immediatamente sospeso il dibattito sul referendum del 23 giugno, dando involontariamente respiro al fronte del “Sì”, ovvero a quelli che l’Uk in Europa lo vogliono ancora.

Questo ha rassicurato i mercati, appesantiti da perdite costanti nelle ultime 7-8 sedute: oggi è soprattutto Milano ad aprire col botto, guadagnando oltre il 2,5% e riavvicinando i 17.000 punti, ma viaggiano bene anche Francoforte, Parigi e la stessa Londra, avanzando tutte e tre di oltre un punto percentuale intorno alle 11. Chiusura positiva anche per le principali piazze asiatiche, sempre grazie all’attenuarsi dei timori per un’uscita del Regno Unito dall’Unione europea. La Borsa di Shanghai ha chiuso con un guadagno dello 0,43%, quella di Shenzhen ha concluso la seduta con un progresso dello 0,81%. In positivo anche Hong Kong.

A Piazza Affari sono le banche a tirare la volata: Bpm e Bper sono anche state fermate in asta di volatilità quando salivano rispettivamente del 6,72% e del 5,84%. Avanza quasi del 7% anche il Banco Popolare, del 6,7% Ubi Banca, di oltre il 6% Unicredit e Intesa Sanpaolo del 4,2%, a metà mattinata. Vola anche Mps +6,33%, nella mattinata in cui il New York Post ha pubblicato un video choc sugli ultimi istanti di vita di David Rossi, l’ex responsabile della comunicazione della banca senese, morto suicida nel 2013. La Procura ha riaperto il caso.

Tra i titoli migliori del paniere principale anche Anima Holding, che guadagna quasi il 6% a 4,678 euro nel suo ultimo giorno di contrattazioni nel Ftse Mib: dalla chiusura di oggi avrà effetto l’ingresso di Recordati (+1% a 25,6 euro), che ha una capitalizzazione di 5,4 miliardi.

Da segnalare anche lo sprint Telecom Italia, dopo la notizia dell’anticipo del cda per la semestrale dal 4 agosto al 26 luglio: il titolo intorno alle 11 guadagna quasi il 5% a 0,7765 euro per azione. La mossa della tlc piace ai mercati perchè riflette la volontà di mostrare i primi risultati del rafforzamento delle misure per la riduzione di costi decise dal management. L’Ebitda del primo semestre 2016 dovrebbe superare i 3,6 miliardi del corrispondente periodo del 2015.

Fuori dal Ftse Mib oggi è un giorno chiave per Rcs: si chiude, come noto, la finestra dei 5 giorni che consentono a Urbano Cairo di modificare la sua Ops che offre 0,12 azioni Cairo Communication per ogni titolo Rcs, valutando la Rizzoli sotto 0,50 euro (ieri Rcs ha chiuso a 0,75 euro). Il mercato attende quindi un rilancio che potrebbe giungere oggi, anche se per il momento il Cda di Cairo Communication non è stato convocato e oggi il titolo guadagna un ulteriore 4% che lo porta a valere 0,78 euro. Oggi è anche il giorno in cui il board di Rcs si riunisce per la ‘fairness opinion’ sull’Opa lanciata dalla cordata International Media Holding (Bonomi e soci) su Rcs a 0,70 euro.

Fronte petrolio: oggi Brent e Wti riprendono respiro dopo essere scesi verticalmente negli ultimi giorni, passando da circa 50 a 46-47 dollari al barile. A metà mattinata sia Brent che Wti salgono dell’1% avvicinando rispettivamente quota 48 e 47 dollari al barile. Lo spread Btp-Bund, che ieri era salito fino quasi a 154 punti base, torna sulla soglia dei 150 pb. L’euro oggi vale 1.12545 dollari statunitensi.

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