Deboli e poco mossi, i listini europei archiviano un’altra giornata interlocutoria, sospesa fra le speranze alimentate dai vaccini anti Covid e le preoccupazioni indotte dalla Brexit e dai contagi. Il finale di seduta è stato in ogni caso in miglioramento in sintonia con il tentativo di Wall Street di passare in territorio positivo. Al momento la borsa di New York procede contrastata, con il Nasdaq in leggero calo (ma reduce dall’ennesimo record della vigilia), Dow Jones e S&P500 in progresso. A dare un po’ di spinta è stata la notizia che la Food and Drug Administration, in un rapporto online, promuove il vaccino Pfizer (+2%), come “efficace” e sicuro. In settimana è attesa la riunione in cui la Fda dovrebbe dare il via libera alla somministrazione dello stesso vaccino. Fra i titoli Tesla perde il 2%, dopo aver annunciato un aumento di capitale da 5 miliardi di dollari, il secondo in tre mesi, mentre il fondatore Elon Musk si prepara ad andare nello spazio fra due o tre anni.
Nel resto d’Europa si apprezza leggermente Francoforte, +0,08%, con la Germania che si sente più ottimista sull’economia. L’indice tedesco Zew, che misura le attese delle imprese sull’economia, è salito infatti a dicembre a 55 punti, contro i 39 di novembre e le pessimistiche previsioni degli analisti a 36.
Sono in calo Milano -0,24%, Parigi -0,23% e Madrid -0,59%. Quasi piatta Londra, +0,05%, che questa mattina ha somministrato la prima dose di vaccino a una è signora di 90 anni. Si viaggia in sostanza con cautela e in ordine sparso, anche nel tentativo di capire quando si troverà la quadra sulla Brexit. Qualche schiarita si è vista oggi, quando il ministro britannico Michael Gove ha annunciato un accordo di principio con la Ue su tutte le questioni, in particolare per quanto riguarda il protocollo su Irlanda e Irlanda del Nord, che rimarrà nel mercato unico a prescindere dal fatto che venga negoziato o firmato un nuovo accordo commerciale. La Gran Bretagna ha quindi dichiarato che ritirerà da un disegno di legge le clausole che violano l’intesa sul divorzio. Inoltre la Commissione europea ha detto che i colloqui per stabilire le future relazioni commerciali tra Gran Bretagna e Unione europea potrebbero proseguire dopo la fine di quest’anno, quando si concluderà il periodo di transizione della Brexit.
Per quanto riguarda i problemi interni dell’Italia invece, restano le tensioni nella maggioranza e il consiglio dei ministri sul Recovery plan oggi è saltato. Se ne riparlerà dopo il delicato passaggio parlamentare di domani, con il governo Conte che dovrà verificare in Senato l’esistenza della maggioranza, chiamata a votare la riforma del Mes, il fondo europeo salva-Stati.
In questo contesto l’obbligazionario resta solido: lo spread fra decennale italiano e tedesco sale a 116 punti base (+0,6%), ma il rendimento del Btp arretra al minimo, +0,55%.
Per quanto riguarda l’azionario, nel giorno dell’Immacolata, con le banche chiuse, i volumi sono stati modesti. La fotografia finale dei titoli a maggior capitalizzazione vede ancora sul podio Moncler, +2,05% (44,90 euro per azione), premiata per la decisione di acquistare Stone Island. Oggi alcuni broker hanno aumentato il prezzo obiettivo sul titolo: Kepler Cheuvreux l’ha portato a 44 euro da 38 euro, mentre Deutsche Bank a 46 euro da 35,5 euro. Bene Recordati +1,09% e Diasorin +0,71%. In evidenza tra le uility Snam +0,57% e Terna +0,36, giù A2a -0,9%.
Nexi,+0,36%, festeggia con prudenza il bonus cashback lanciato dal governo e che prevede il rimborso del 10% delle spese pagate con moneta digitale.
Le banche sono miste: Bper sale dello 0,68%; mentre Unicredit non si rianima dopo l’annunciato addio di Mustier e perde l‘1,42%.
Chiude il Ftse Mib Leonardo -2,34%. Male Inwit -1,99% e Stm -1,19%.
Fuori dal paniere principale Guala Clousers vola del 18% (8,26 euro per azione), dopo che Special Packaging Solutions Investments (Spsi), veicolo del fondo InvestIndustrial, ha raggiunto accordi per l’acquisto di pacchetti di i Guala Closures a 8,20 euro per azione portando la sua partecipazione al 48,9% del capitale e al lancio dell’opa obbligatoria sul titolo allo stesso prezzo.
Sul mercato valutario è calma piatta per euro-dollaro, con il cambio a 1,12, in attesa delle decisioni della Bce di giovedì. Fra le materie prime il Brent cede lo 0,12%, 48,73 dollari al barile. Oro in progresso a 18,67,3 dollari l’oncia (+0,32%).