Altra giornata di passione per i mercati europei. Anche oggi, preoccupate dall’imminente decisione del popolo britannico su Brexit, le Borse del continente sono tutte in territorio negativo, con Piazza Affari che intorno a mezzogiorno perde oltre l’1% a 16.400 punti circa: sullo stesso ordine di grandezza anche le vendite sugli altri listini, da Parigi che cede l’1,4% a Londra che perde l’1,3%, fino a Francoforte che va leggermente meglio ma è in negativo di oltre un punto percentuale. Per le maggiori Borse dell’Eurozona è il quinto giorno consecutivo di ribasso, per Londra il quarto.
A Milano soffrono come sempre le banche, soprattutto le Popolari, ma oggi si mette in luce suo malgrado anche il risparmio gestito: il profit warning del gestore svizzero Gam sui numeri del primo semestre mette sotto pressione in tutta Europa i titoli del risparmio gestito che anche a Piazza Affari viaggiano in fondo al Ftse Mib. Perde oltre il 4% Mediolanum, mentre Anima cede quasi il 5% e Azimut è a ridosso del -2% a fine mattinata. Calo di oltre il 2%, comunque superiore a quello dell’indice, pure per Finecobank mentre fuori dal paniere delle blue chip Banca Generali arretra del 3,3%. In fondo al Ftse Mib anche Yoox: -4%.
Tra le banche le peggiori sono Banco Popolare e Bpm che perdono tra il 3,5% e il 5%, ma a sorpresa gli unici due titoli del Ftse Mib a salvarsi intorno alle 12 sono anche loro bancari: Mps rimbalza di quasi un punto percentuale mentre galleggia in territorio positivo anche Ubi Banca.
In difficoltà anche il comparto energetico, col petrolio che oggi è segnalato in calo nonostante le previsioni ottimistiche dell’Aie sul consumo e la produzione mondiale nel 2017: Brent e Wti sono segnalati entrambi sotto i 50 dollari al barile con un calo di oltre l’1%. Saipem -1,5%, Eni -1%, Snam -1%, Tenaris -0,8%.
Sale pericolosamente lo spread Btp Bund, che oggi tocca quota 150 punti base (a metà mattinata arriva anche a 153). Intanto per la prima volta nella storia il rendimento del Bund decennale è precipitato in territorio negativo, segnando per qualche minuto il -0,002%, per poi risalire a 0,004%. L’euro si indebolisce sul dollaro, viaggiando intorno a quota 1,121 USD rispetto all’1,14 toccato giovedì scorso, 9 giugno.