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Brexit anche nello spazio: Londra vuol divorziare da Galileo

Pixabay

Sarà Brexit anche nello spazio. Il premier britannico Theresa May ha annunciato che Londra sta facendo di tutto per uscire dal programma Galileo, quello che coinvolge tutti i Paesi membri e che garantisce un sistema di posizionamento e navigazione satellitare civile (l’alternativa europea al GPS, che è gestito dal Dipartimento Usa) a tutta l’Europa, e ha già ordinato lo sblocco di un finanziamento da 130 milioni di euro per iniziare a costruire un progetto parallelo e concorrente a quello che fino ad oggi il Regno Unito ha condiviso con gli altri Paesi del Vecchio Continente. Il pomo della discordia è che Bruxelles non si starebbe opponendo alla permanenza di Londra in Galileo, nonostante l’imminente Brexit, ma avrebbe in cambio preteso che gli inglesi continuino a dare il loro contributo al progetto e soprattutto, per questioni di sicurezza e di sovranità, vorrebbe escluderli dalla costruzione di alcune componenti particolarmente importanti della prossima generazione di satelliti.

Questo avrebbe irritato la May: “Vorremmo restare nel programma Galileo, ma dobbiamo prepararci a qualsiasi eventualità”, ha detto il primo ministro al The Telegraph. Il punto è anche che il Regno Unito, da quando è stato lanciato, ha investito ben 1,4 miliardi di euro nel progetto, che ha visto il lancio in tutto di 16 satelliti europei: già lo scorso maggio aveva minacciato di sabotare Galileo e di chiedere la restituzione di quella somma. Al progetto partecipa con un ruolo da capofila la società italo-francese Telespazio, frutto di una joint venture tra Leonardo (67%) e Thales (33%).

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